Il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Joe Biden per annunciare un accordo storico per la cooperazione transatlantica che porta il Regno Unito nell’orbita economica dell’amministrazione statunitense e segna una ripresa dei legami dopo le turbolenze della Brexit e i precari rapporti tra la Casa Bianca di Donald Trump con Boris Johnson e Liz Truss.
Ma oltre che di economia e di rapporti commerciali tra i due Paesi, si è parlato della guerra tra Russia e Ucraina, degli aiuti militari a Kiev e della Nato.
Nello Studio Ovale, i leader hanno affrontato quello che Biden ha definito “il loro sostegno incrollabile” al popolo ucraino, nonché della sicurezza economica e della cooperazione internazionale sulla regolamentazione del campo in crescita dell’intelligenza artificiale e su come trattare con la Cina.
Biden e Sunak hanno già avuto quattro incontri da quando Sunak è diventato primo ministro in ottobre.
La “Dichiarazione Atlantica”, l’accordo commerciale che i due leader hanno raggiunto, ha un simbolismo significativo che mette in risalto l’abbandono delle politiche dei conservatori britannici del principio del libero scambio senza restrizioni a favore del mutuo protezionismo. Un’intesa che stabilisce una serie di accordi settore per settore su tutto, dagli appalti della difesa ai dati e alle qualifiche professionali e che consentirà alle società britanniche di energia verde e difesa di accedere ai mercati statunitensi, consentirà anche alle imprese britanniche di trarre vantaggio dai sussidi statunitensi.
Tune in as I hold a joint press conference with Prime Minister Sunak of the United Kingdom. https://t.co/mkDxCvCzQ6
— President Biden (@POTUS) June 8, 2023
Parte dell’accordo entrerà in vigore molto rapidamente, soprattutto per designare i fornitori di difesa del Regno Unito come appaltatori nazionali ai sensi del Defence Production Act degli Stati Uniti, il che significa che anche le società inglesi potranno ottenere contratti per armamenti con il governo degli Stati Uniti.
I due premier, che hanno entrambi sottolineato nella conferenza stampa congiunta la “relazione speciale” tra i loro paesi, hanno discusso anche delle sfide poste dall’intelligenza artificiale, dalle difficoltà economiche lasciate dalla pandemia e della guerra in Ucraina. Stati Uniti e il Regno Unito sono i due paesi che hanno dato i maggiori aiuti militari a Zelensky e ora addestreranno i piloti ucraini sui caccia F-16.
Biden ha ribadito che il Congresso continuerà a fornire all’Ucraina i finanziamenti necessari, nonostante alcune esitazioni tra i leader repubblicani per il crescente costo della guerra per i contribuenti americani. Sunak sta anche cercando di sostenere Biden affinché il ministro della Difesa britannico Ben Wallace succeda al segretario generale uscente della NATO Jens Stoltenberg, che terminerà il suo mandato alla guida dell’alleanza a settembre. Stoltenberg dovrebbe incontrare Biden a Washington lunedì prossimo.

Biden ha anche riflettuto sul fatto che i due paesi hanno affrontato fianco a fianco alcuni dei momenti più difficili della storia moderna, ricordando gli incontri che il primo ministro Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt hanno tenuto alla Casa Bianca.
Sunak ha detto che desidera rendere il Regno Unito un attore chiave nell’intelligenza artificiale e ha annunciato che il suo governo riunirà politici, scienziati e dirigenti tecnologici per un vertice sulla sicurezza dell’IA in autunno. Ha affermato che è fondamentale garantire che le “nuove tecnologie che cambiano il paradigma” siano sfruttate per il bene dell’umanità.
La visita di Sunak arriva mentre i funzionari dell’intelligence statunitense e britannica stanno ancora cercando di capire chi abbia distrutto la diga nel sud dell’Ucraina. Né Washington né Londra hanno ufficialmente accusato la Russia di averla bombardata.
Sunak ha detto mercoledì che i servizi di intelligence britannici stanno ancora valutando le prove, ma “se si dimostreranno intenzionali, rappresenteranno un nuovo minimo… una spaventosa barbarie da parte della Russia”.