Fare fuori (metaforicamente) Mike Pence per venire promossa a vicepresidente di Trump nel ticket del 2020. Sarebbe stato questo – il condizionale è d’obbligo – il piano ordito da Nikki Haley, allora ambasciatrice USA all’ONU, in combutta con Ivanka Trump e Jared Kushner. A sostenerlo è nientemeno che Mike Pompeo, all’epoca dei fatti segretario di Stato e oggi candidato in pectore alle elezioni del 2024.
Nel suo ultimo libro – Never Give an Inch: Fighting for the America I Love (in uscita nei prossimi giorni) – Pompeo ha svelato diversi retroscena della presidenza Trump. L’ex direttore della CIA, adirato per il fatto che ad Haley fosse stato permesso di incontrare Trump da sola nello Studio Ovale senza la presenza di Pompeo, sostiene che la donna avesse “preso in giro” John Kelly, capo dello staff di Trump, in modo da incontrare il presidente assieme alla figlia Ivanka e al genero Jared – che erano consiglieri senior della Casa Bianca.
“Stavano studiando una possibile piano per portare Haley alla vicepresidenza. Non posso confermarlo, ma (Kelly) era certo di essere stato preso in giro e non ne era felice. Chiaramente, questa visita non rifletteva un lavoro di squadra, ma minava il nostro lavoro per l’America”, spiega Pompeo.
Nel libro, in uscita la prossima settimana, si legge inoltre come Trump avesse maturato la “folle idea” che Pompeo potesse ricoprire contemporaneamente il ruolo di Segretario di Stato e di Segretario alla Difesa.