Il congressman George Santos ha mentito sulla sua laurea in legge, sulle sue esperienze lavorative, sulla sua famiglia, sulle sue finanze e persino sulla sua religione. Ora il Washington Post, ha rispolverato il vecchio e glorioso suggerimento “Follow The Money” dato da un informatore ai due cronisti del quotidiano della capitale federale, Bob Woodward e Carl Bernstein, che seguendo la traccia dei soldi svelarono i retroscena del Watergate forzando alle dimissioni l’ex presidente Richard Nixon.
Ora come allora due giornalisti della stessa testata, seguendo i quattrini, hanno scoperto che il neo parlamentare repubblicano ha stretti legami con Andrew Intrater, sessantenne cugino dell’oligarca russo Viktor Vekselberg messo all’indice dal Dipartimento di Stato perché è uno dei collaboratori di Vladimir Putin.
Intrater è stato a lungo inquisito dalla Commissione Muller per i suoi rapporti sia con Viktor Vekselberg, sia con l’ex presidente Donald Trump e con Michael Cohen, l’ex avvocato di Trump, durante le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016 e sui possibili collegamenti tra Trump e il Cremlino.
Da settimane i democratici chiedono a gran voce le dimissioni di Santos per la valanga di menzogne, parte delle quali ammesse dallo stesso parlamentare che ha detto di aver solo “abbellito” il suo curriculum. Ma non sono solo la quantità o la trivialità delle sue bugie a renderlo pericoloso, ma i suoi legami con i misteriosi finanziatori della sua campagna elettorale. Non è infatti chiaro come Santos sia riuscito a prestare 700.000 dollari alla sua campagna elettorale e, soprattutto, come abbia guadagnato quei soldi.
Secondo i documenti depositati presso la Federal Election Commission, spulciati dal Washington Post, Andrew Intrater e sua moglie hanno donato cinquemila e 800 dollari ciascuno al comitato principale della campagna elettorale di Santos e altre decine di migliaia di dollari alle associazioni per la raccolta di fondi a lui collegate.
I was elected to serve the people of #NY03 not the party & politicians, I remain committed to doing that and regret to hear that local officials refuse to work with my office to deliver results to keep our community safe and lower the cost of living.
I will NOT resign!
— George Santos (@MrSantosNY) January 11, 2023
Il rapporto tra Santos e Intrater non è solo sui fondi elettorali. Questo legame viene evidenziato da una dichiarazione rilasciata da Santos nel 2020 in una vicenda giudiziaria avviata dalla Securities and Exchange Commission su una società di investimento con sede in Florida, Harbour City Capital, di proprietà di J. P. Maroney, dove Santos ha lavorato per più di un anno. Nel loro insieme le prove evidenziano il legame tra i due con Intrater che ha investito centinaia di migliaia di dollari e la Harbour City, società accusata dalla SEC di gestire uno schema Ponzi. Non si sa se Intrater abbia perso questi soldi o se gli siano stati restituiti o se abbia fatto finta di perderli per farli finire come fondi in nero per la campagna di Santos.
I legami tra i due evidenziano il modo in cui Santos ha trovato gli appoggi del partito repubblicano per la sua campagna elettorale. Sebbene Intrater sia cittadino statunitense, la sua società di investimento Columbus Nova ha avuto ampi legami con le società del cugino russo. Cessati nel 2018, quando Vekselberg è stato sanzionato dal Dipartimento del Tesoro.
I contatti tra Intrater e Michael Cohen nel 2016 e nel 2017 sono stati esaminati nel corso delle indagini del consigliere speciale Robert S. Mueller sulle interferenze russa nelle elezioni del 2016 e sui possibili collegamenti tra Trump e il Cremlino. La società di Intrater ha pagato le parcelle dell’avvocato di Michael Cohen quando l’ex “fixer” di Trump ha testimoniato, mentendo, alla Commissione Muller. Secondo il Washington Post che ha esaminato i documenti depositati in tribunale i due si sono scambiati centinaia di messaggi e telefonate.
Intrater aveva anche donato 250 mila dollari al comitato inaugurale di Trump e ha partecipato alle cerimonie dell’inaugurazione del 2017, insieme a Vekselberg, dove i due, secondo il Washington Post hanno incontrato Cohen. Non molto tempo dopo, la società Columbus Nova ha versato 583 mila dollari a Cohen come parte di un contratto per reclutare nuovi investitori. Né Intrater né Vekselberg sono stati accusati di illeciti nelle indagini di Mueller, mentre Michael Cohen, che è finito in prigione, si è dichiarato colpevole di violazioni del finanziamento della campagna elettorale, frode fiscale e bancaria e di aver mentito al Congresso. Tutte questioni estranee alle sue interazioni con Columbus Nova di Andrew Intrater, ma che comunque evidenziano gli stretti legami.

Santos ha mentito anche sulle sue esperienze lavorative quando lavorava per Harbour City Capital vantandosi di avere relazioni finanziarie con altri importanti investitori o con organizzazioni finanziarie che hanno poi negato di averlo mai conosciuto né tantomeno di aver avuto legami finanziari con lui. Harbour City Capital tuttavia ottenne un investimento di 625 mila dollari da una società del Mississippi di proprietà di Intrater.
Nell’azione legale avviata dalla Security Exchange Commission nell’aprile 2021, le autorità di regolamentazione hanno accusato Harbour City Capital e il suo fondatore di gestire il “classico schema Ponzi”, promettendo agli investitori alti profitti e invece derubandoli di milioni. La denuncia della SEC non ha nominato Santos, che ha negato di essere a conoscenza degli illeciti, sebbene uno degli investitori che è stato truffato ha testimoniato di avergli detto che l’azienda usava documenti bancari falsificati.
Il fondatore di Harbour City, J.P. Maroney, ha negato le accuse della SEC, che sono state presentate alla corte federale della Florida. Dopo che i beni di Harbour City sono stati congelati, Santos nel 2021 ha formato una società, la Devolder Organization, che gli ha pagato come stipendi 3 milioni e mezzo di dollari, ma nei moduli che Santos ha depositato quando si è candidato questi soldi non sono stati dichiarati.