Non accenna a placarsi la pioggia di critiche contro il neo-deputato repubblicano George Santos, finito sulla graticola per il curriculum gonfiato, le proprietà millantate, i procedimenti giudiziari in Brasile nascosti e le innumerevoli bugie raccontate in campagna elettorale.
Il congressman GOP deve ora vedersela anche con il “fuoco amico”, dato che mercoledì il Partito Repubblicano della contea di Nassau (nello Stato di New York) ha formalmente e clamorosamente presentato una denuncia etica alla Camera dei rappresentanti contro il loro compagno di partito.
“La campagna elettorale di George Santos è stata una serie di inganni, bugie e mistificazioni”, ha dichiarato il presidente dei repubblicani di Nassau, Joseph Cairo. “Le sue bugie non erano semplici frottole. Ha disonorato la Camera dei Rappresentanti”. Per questa ragione, ha spiegato Cairo – appoggiato da numerosi esponenti repubblicani dell’Empire State – “non c’è posto per lui nel Comitato repubblicano della Contea di Nassau e non dovrebbe ricoprire alcun incarico pubblico o come parlamentare. Oggi, a nome del Comitato repubblicano della Contea di Nassau, chiedo le sue immediate dimissioni”.
“Come si fa a gestire un bugiardo patologico? Non riuscivo più a sopportare di farlo”, ha aggiunto il direttore GOP della contea di Nassau, Bruce Blakeman, secondo cui Santos “ha bisogno di aiuto” perché “non è una persona normale”.
Un invito, quello a dimettersi, che però Santos rispedisce al mittente, almeno per il momento. “Non lo farò”, ha risposto a chiare lettere ad alcuni reporter mentre lasciava il suo ufficio a Capitol Hill.
Ma i guai di Santos non finiscono qui: un reclamo formale per motivi etici è stato presentato alla camera bassa del Congresso anche dai deputati democratici Ritchie Torres e Dan Goldman. “Non credo che George Santos debba far parte di alcuna commissione parlamentare fino a quando non ci sarà un’indagine etica completa”, ha dichiarato il deputato dem Dusty Johnson, del South Dakota.
Nelle scorse settimane Santos ha ammesso di aver mentito sul suo passato lavorativo e sui suoi titoli di studio, ma lo scopo dei reclami etici è appurare se egli abbia infranto la legge occultando i suoi guadagni. Un esempio? Pur dichiarando solo 55.000 dollari all’anno, Santos avrebbe destinato ben 700.000 dollari alla sua campagna elettorale.