I potenziali rivali repubblicani di Donald Trump per le elezioni 2024 muovono i primi passi per una loro discesa in campo.
Il più accreditato tra questi, il governatore della Florida Ron DeSantis, ha avviato alcune campagne pubblicitarie su Google e Facebook, nonostante non abbia ancora annunciato una corsa alle presidenziali.
DeSantis è salito alla ribalta nazionale durante la pandemia di Covic-19 e da allora ha sostenuto cause sociali conservatrici come la proposta di legge “Don’t say gay“. A novembre ha ottenuto la rielezione ed è, nel il Partito Repubblicano, il più accreditato per poter superare Trump.
Tuttavia, non è l’unico repubblicano che ha iniziato a smuovere le acque in vista del 2024. Anche il senatore della Carolina del Sud Tim Scott, che ha vinto le elezioni di midterm, ha sponsorizzato i suoi annunci su Facebook e molti altri – tra cui l’ex vicepresidente Mike Pence e il governatore dell’Arkansas Asa Hutchinson – hanno avviato colloqui con potenziali donatori.
Pence, che si è scagliato contro le affermazioni di Trump sui brogli elettorali, ha iniziato ad assumere personale il mese scorso, alimentando le speculazioni su una sua possibile sfida all’ex presidente.
Anche alcuni dei più acerrimi rivali di Trump potrebbero candidarsi. La rappresentante del Wyoming Liz Cheney, protagonisti nei lavori della Commissione sul 6 gennaio, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di candidarsi alle presidenziali, così come il governatore del New Hampshire Chris Sununu.
Ultimo in lista è l’ex segretario di Stato americano Mike Pompeo, che ha preso contatti con potenziali componenti del suo staff negli stati dove si svolgeranno le prime primarie.