La Camera ha approvato il colossale pacchetto di finanziamenti governativi da 1.700 miliardi di dollari. Ora manca solo la firma di Joe Biden perché diventi legge – e il capo della Casa Bianca ha detto che lo firmerà appena lo riceverà sulla sua scrivania. Si è concluso così l’anno legislativo con una enorme vittoria per il presidente.
Il disegno di legge di spesa, che un po’ caoticamente ha incluso una serie di progetti peraltro slegati, dagli aiuti all’Ucraina alla revisione della legge elettorale, è stato l’ultimo atto legislativo dei Democratici prima di cedere la maggioranza alla Camera ai Repubblicani il prossimo 3 gennaio.
Nella trattativa i leader repubblicani al Senato hanno imposto con successo gli enormi aumenti della spesa militare, aumentando di miliardi di dollari la proposta presentata dalla Casa Bianca. In cambio i democratici hanno ottenuto 800 miliardi di dollari per la spesa interna, il livello di spesa più alto mai raggiunto con un aumento del 9,3% rispetto ai livelli dello scorso anno.
Come ogni altra cosa in questo Congresso così diviso il percorso per l’approvazione del pacchetto di spesa è stato tortuoso e lento. La resistenza dei conservatori ha tenuto bloccata per giorni la proposta di legge al Senato, solo giovedì il leader della maggioranza Chuck Schumer ha raggiunto l’accordo con il leader della minoranza repubblicana Mitch McConnell per passarlo alla Camera. Poi le operazioni di voto si sono allungate sia per motivi tecnici (il pacchetto finanziario è di più di 4 mila pagine) sia a causa dell’ondata di maltempo che sta investendo il Paese poiché molti parlamentari hanno lasciato Washington per tornare a casa prima di Natale. Più della metà di loro ha votato per delega o in remoto.
Alla fine 225 parlamentari hanno votato a favore e 201 repubblicani contro con la congresswoman democratica Rashida Tlaib che si è astenuta, nove repubblicani si sono uniti ai democratici nell’adottare il disegno di legge e la congresswoman democratica Alexandria Ocasio-Cortez che è stata l’unica democratica ad opporsi.
Ora tutti a casa per Natale in una Washington frustata dal maltempo, con gli aeroporti stipati di passeggeri per le centinaia di voli cancellati.

I problemi maggiori alla base del ritardo comunque sono stati nella lotta interna nel Partito repubblicano dopo che Kevin McCarthy per ingraziarsi l’ala più a destra del suo partito si è rifiutato di prendere parte ai negoziati. E il dibattito che ha preceduto il voto è stato astioso. Il congressman repubblicano del Texas Chip Roy, un falco della destra del partito, alzando la voce, ha aspramente criticato i democratici per essersi rifiutati di spiegare come intendono “prendere in prestito denaro che non abbiamo. Tutto ciò che il popolo americano sta guardando in questo momento è una completa farsa! Una frode – una frode perpetrata contro il popolo americano proprio davanti ai loro occhi!” Le invettive di Roy sono proseguite per oltre cinque minuti prima che il congresman democratico del Massachusetts Jim McGovern potesse prendere la parola. All’inizio dei suoi commenti, McGovern ha schernito Roy per il suo sfogo arrabbiato. “Voglio ricordare ai membri che i microfoni funzionano”, ha detto McGovern. “Le persone non devono gridare”.
“Questo è uno degli atti più vergognosi che ho visto alla Camera”, ha tuonato McCarthy in un intervento durato 25 minuti. Il leader della minoranza si è scagliato contro l’incapacità di affrontare la crisi degli immigrati e gli ingenti finanziamenti per le spese sociali, promettendo che la Camera avrà un nuovo approccio una volta che tra due settimane i repubblicani avranno la maggioranza. McCarthy per ingraziarsi l’ala più conservatrice del partito nei giorni scorsi aveva criticato il leader repubblicano del Senato Mitch McConnell sostenendo che i senatori repubblicani avrebbero dovuto ritardare il voto fino a quando tra due settimane i repubblicani avrebbero preso il controllo della Camera. Ma i senatori repubblicani non hanno voluto bloccare le attività federali.
Commovente l’intervento della speaker della Camera Nancy Pelosi. Una vittoria anche per lei che con questo successo saluta la sua leadership alla Camera.
Tra le altre disposizioni del disegno di legge di finanziamento: c’è anche un divieto dell’app di proprietà cinese TikTok sui dispositivi governativi; e nuovi incentivi per il risparmio previdenziale.