“Un mastino”, “granitico”, “cacciatore di corrotti”, così è stato definito nei programmi di approfondimento politico della domenica Jack Smith, il procuratore speciale nominato dal ministro della Giustizia Merrick Garland per indagare sul ruolo di Donald Trump sia sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio 2021 sia sui dossier top secret portati dall’ex presidente dalla Casa Bianca alla sua residenza a Mar A Lago in Florida. E così l’America si prepara a questo nuovo thriller politico perché le indagini avranno ovvie implicazioni sul futuro dell’ex presidente e delle sue aspirazioni per le presidenziali del 2024.
Si tratta del terzo Special Counsel’ nominato dal 2017, dopo Robert Mueller per le indagini sul Trump nel Russiagate e John Duram nominato sotto la presidenza di Trump nella controinchiesta sulle origini del Russiagate. Tra i procuratori speciali più noti del passato, c’è Ken Starr, morto lo scorso settembre: istruì l’indagine sul caso Lewinsky che portò all’impeachment di Bill Clinton.
“È uno squisito avvocato e uno squisito pubblico ministero”, ha detto Lanny Breuer, che guidava la divisione penale del Dipartimento di Giustizia, che include la sezione sull’integrità pubblica dove Smith ha lavorato a lungo. “Non è affatto politico. È un inquirente cristallino e giusto”, ha commentato Breuer.
John “Jack” Smith, che si è laureato alla scuola di legge di Harvard, ha trascorso i suoi anni formativi a New York, dove tra i suoi numerosi casi c’è stato anche il processo agli agenti di polizia coinvolti nelle violenze sull’immigrato haitiano Abner Louima, sodomizzato con una scopa da alcuni agenti sadici mentre era detenuto in un posto di polizia a New York.

Per ora Jack Smith sta ancora all’Aja, in convalescenza dopo un incidente in bicicletta in Olanda in cui si è scassato un ginocchio. Sta facendo comunque il passaggio delle consegne come procuratore capo della corte penale internazionale dove ha indagato sui crimini di guerra in Kosovo.
Laureato ad Harvard, politicamente indipendente, è un veterano del dipartimento di Giustizia, dove ha guidato la sezione “Integrità Pubblica” e lavorato come procuratore statale e federale a New York e in Tennessee. In passato ha seguito casi di alto profilo, mettendo sotto accusa, tra gli altri, l’allora governatore della Virginia Bob McDonnell e il deputato Rick Renzi, entrambi repubblicani, ed entrambi processati e riconosciuti colpevoli di aver ottenuto delle tangenti. In seguito Bob McDonnell e la moglie furono prosciolti dalla Corte Suprema, mentre Renzi, condannato a tre anni per corruzione, ha ottenuto il perdono presidenziale di Trump.
“Jack Smith mi fa sembrare un cucciolo di golden retriever”, ha detto Andrew Weissmann, il noto pubblico ministero nel caso Enron e uno dei più stretti collaboratori dell’ex direttore dell’Fbi e Procuratore Speciale Robert Mueller che ha lavorato con Jack Smith per anni alla procura federale di Brooklyn.
L’ex presidente dovrà ora quindi fare i conti con lui dopo aver attaccato pesantemente Mueller per tutta la durata delle sue indagini. Ma nei confronti di Trump ci sono altre inchieste pendenti, da quella in Georgia sui suoi tentativi per ribaltare il risultato elettorale nel 2020 e quella di New York sugli asset gonfiati della sua holding. E poi, secondo il New York Times, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan sta preparando la sua indagine penale su Trump dopo che il nuovo procuratore distrettuale, Alvin L. Bragg, aveva raffreddato l’inchiesta avviata dal suo predecessore Cyrus Vance.
Le indagini si concentrano sul pagamento a Stormy Daniels per mantenere segreta la relazione che la donna aveva con Trump. Questo rinnovato interesse sui misteriosi soldi dati all’attrice porno sarebbe il risultato delle confidenze fatte dall’ex Chief Financial Officer della Trump Organization, la holding dell’ex presidente, Allen Weisselberg che già si è dichiarato colpevole di evasione fiscale e ora sta testimoniando nel procedimento in cui è stata incriminata la società dell’ex presidente e alcuni amministratori.

Una portavoce della procura distrettuale di Manhattan ha rifiutato di commentare quanto riportato dall’influente quotidiano di New York, così Nicholas Gravante Jr., l’avvocato di Weisselberg. Trump ha negato ogni illecito e ha detto di non aver mai avuto una relazione con la Daniels. Le indagini su Trump hanno toccato una vasta gamma delle sue attività, ma tutto è iniziato con i 130.000 dollari dati all’attrice. Michael D. Cohen, che è stato l’avvocato-faccendiere di Trump, ha dato un assegno negli ultimi giorni della campagna del 2016 per tacitare Stormy Daniels. In particolare gli inquirenti vogliono la testimonianza di Weisselberg per sapere se la società ha contabilizzato i rimborsi a Cohen giustificandoli come spese legali, quando invece erano i soldi destinati a Stormy Daniels. Questa indagine fu avviata dal procuratore distrettuale dell’epoca, Cyrus R. Vance Jr. ma venne accantonata dal nuovo District Attorney. Ora, però, Weisselberg starebbe parlando proprio di questa vicenda. Come è noto l’ex Chief Financial Officer della Trump Organization si è dichiarato colpevole e ha patteggiato il verdetto. Una delle condizioni è la sua totale testimonianza sulle allegre finanze della società e per questo gli inquirenti della procura distrettuale di Manhattan avrebbero ripreso le indagini sulla vicenda dei bilanci gonfiati della Trump Organization.
In questo cupo panorama giudiziario per Donald Trump i favori dell’elettorato nei suoi confronti vanno scemando: un nuovo sondaggio POLITICO/Morning Consult mostra che è sempre in testa tra gli elettori repubblicani mentre il 33% ha dichiarato che sosterrebbe il governatore della Florida Ron DeSantis. Nessun altro potenziale candidato ha ricevuto oltre il 5% nel sondaggio, a parte l’ex vicepresidente Mike Pence, che si trovava esattamente a quella cifra. Il sondaggio però evidenzia il distacco dell’elettorato “indipendente” dall’ex presidente. In un altro sondaggio, questo di YouGov, non solo tra i repubblicani viene evidenziato ccome Donald Trump nelle primarie repubblicane verrebbe sconfitto dall’attuale governatore della Florida Ron DeSantis.