Le vicende giudiziarie dell’ex presidente Donald Trump rimbalzano da un tribunale all’altro da Nord a Sud, da Manhattan alla Florida.
A New York l’ex Chief Financial Officer, Allen Weisselberg dirà tutto sulla Trump Organization, sulle frodi fiscali, sui bilanci taroccati, sulla gestione della holding che gestisce più di 500 aziende dell’ex presidente, ma non aprirà la bocca su Donald Trump. E ieri l’ex avvocato di Donald Trump, Rudy Giuliani, ha testimoniato per 6 ore in un grand jury creato per indagare sui tentativi da parte di Trump di cambiare il risultato elettorale dello Stato.
In Florida il magistrato federale Bruce Reinhard nella corte di West Palm Beach ha preso in considerazione la possibilità di rendere parzialmente pubblico l’affidavit, l’atto di richiesta in cui ci sono le motivazioni per il mandato di perquisizione nella villa dell’ex presidente. Il Dipartimento della Giustizia si era opposto. In una decisione di quattro pagine il magistrato ha convalidato le paure del Dipartimento della Giustizia sul materiale top secret ancora in possesso dell’ex presidente. Una decisione che brucia gli avvocati di Trump, il quale minaccia di rendere pubblico il video con le riprese dalle sue videocamere di sicurezza in cui sono riconoscibili gli agenti che perquisiscono la villa.

Le vicissitudini legali dell’ex presidente infiammano il Paese, che le segue come fosse la trama di una soap opera, trasmessa dai maggiori canali all-news che analizzano le peripezie giudiziarie dell’ex inquilino della Casa Bianca. Commentatori, ex magistrati, ex ministri, avvocati si avvicendano sugli schermi in un dibattito infinito. È questa sicuramente la vittoria di Trump-showman, più odiato e amato che mai. Tutto da vedere quale sarà il finale. In un sondaggio condotto da Yougov.com la maggiorparte degli americani si è schierata con l’FBI.
A New York Allen Weisselberg, il 75enne Chief Financial Officer della società che gestisce il patrimonio dell’azienda di famiglia dell’ex presidente, si è dichiarato colpevole di aver cospirato insieme alla società in una frode fiscale durata 15 anni. E 15 erano anche i capi di accusa per i quali è stato incriminato. Il giudice Juan Merchan ha accettato la formula del patteggiamento e Weisselberg molto probabilmente dovrà testimoniare contro la Trump Organization. Non collaborerà con i pubblici ministeri di Manhattan nella loro più ampia indagine sullo stesso Trump.
Nonostante il suo rifiuto a deporre contro Trump il patteggiamento, ha dato molte armi ai pubblici ministeri che le useranno contro la holding dell’ex presidente, che si è dichiarata non colpevole: secondo il sistema giudiziario dello Stato di New York una società, oltre agli amministratori, è persona giuridica e può essere incriminata penalmente. Gli atti formali dell’incriminazione nel luglio 2021 erano di complotto per frode, frode fiscale e falsificazione di documenti aziendali sia per Weisselberg che per la Trump Organization. Weisselberg ha patteggiato, mentre il processo per la Trump Organization è in calendario per il 24 di ottobre.
I pubblici ministeri hanno affermato che Weisselberg ha nascosto ed evitato di pagare le tasse su $ 1,76 milioni di entrate tra cui l’affitto per un appartamento a Manhattan, il leasing di due veicoli Mercedes-Benz e le tasse scolastiche per i membri della famiglia, con Trump che ha firmato gli assegni delle tasse scolastiche.

Weisselberg probabilmente riceverà una condanna a cinque mesi di carcere e cinque anni di libertà vigilata, ma la sentenza verrà emessa dopo la conclusione del processo alla Trump Organization. Mantenendo la buona condotta Weisselberg potrebbe tornare in libertà dopo circa 100 giorni. Uno schiaffettino sulla mano paragonato al rischio che avrebbe corso se non avesse patteggiato, poiché avrebbe potuto ricevere 15 anni di prigione che, a 75 anni, suonano come un ergastolo.
Weisselberg ha lavorato per Trump per circa mezzo secolo. Ha rinunciato al lavoro di CFO dopo che lui e la Trump Organization sono stati incriminati, ma rimane ancora oggi sul libro paga di Trump come consigliere senior. Le accuse sono nate da un’indagine dell’ex procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance. Indagine che ha perso vigore dopo che Bragg è diventato procuratore distrettuale di Manhattan a gennaio, ma che ora dopo l’accordo con Weisselberg inevitabilmente ripartirà con maggiore forza.

Indagini anche in Georgia, dove ieri ha testimoniato Rudy Giuliani davanti a un gran giurì speciale per indagare sui tentativi dell’ex presidente per cercare di cambiare i risultati delle elezioni del 2020 in Georgia. L’ex avvocato personale di Donald Trump è stato convocato a testimoniare in seguito alla deposizione a giugno di Cassidy Hutchinson, un’aiutante dell’ex capo di gabinetto della Casa Bianca Mark Meadows, durante un’audizione del comitato del 6 gennaio. L’Atlanta Journal-Costitution ha riferito che la giuria di 23 persone, riunita a maggio, ha intervistato “decine” di testimoni in associazione con Trump che avrebbero tentato di ribaltare il risultato elettorale.
“Posso dirti che ci è stato ordinato di essere qui, ci siamo presentati, abbiamo fatto quello che dovevamo fare”, Bill Thomas, l’avvocato locale di Giuliani, ha detto dopo l’udienza. “Il processo del gran giurì è un processo segreto e lo rispetteremo”. L’indagine è iniziata nel febbraio 2021 per ordine del procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, che ha esaminato se la richiesta di Trump al Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger di “trovare” 11.800 voti fosse illegale.
Altre persone associate al “cerchio ristretto” dell’ex presidente, oltre all’ex sindaco di New York sono stati convocati davanti al grand jury. Sono John Eastman, Kenneth Chesebro, Jenna Ellis e Cleta Mitchell, secondo l’Atlanta Journal-Costitution, così come il senatore Lindsey Graham della Carolina del Sud, che ha fatto pressioni su Raffensperger per scartare alcune schede legali.

ANSA/EPA/Al Drago / POOL
Sul canale televisivo di Trump, Newsmax, Giuliani ha detto che non ha risposto a molte domande perché coperto dalla clausola della riservatezza sancito dal Sesto Emendamento della Costituzione, poiché Trump era il suo cliente. “Il Sesto emendamento protegge la confidenzialità tra avvocato e cliente – afferma Laura Coates, che commenta le vicende legali per la Cnn – ma se un avvocato progetta un crimine insieme al suo cliente l’immunità viene meno”.
Un mercoledì sfortunato per Giuliani che mentre entrava in tribunale ad Atlanta ha ricevuto l’atto di citazione da parte della sua ex moglie, Judith, per un assegno da 262 mila dollari respinto dalla banca per mancanza di fondi.