Le elezioni primarie di oggi che si tengono in South Carolina, Nevada, North Dakota, Maine e in Texas (ma solo per il seggio lasciato dal congressman FilemonVela), subiscono i contraccolpi delle audizioni pubbliche della Commissione d’Inchiesta della Camera che indaga sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio, quando una folla aizzata dalla feroce retorica dell’ex presidente Donald Trump si riversò all’interno del Campidoglio bloccando la formalizzazione della vittoria elettorale di Joe Biden. Audizioni che hanno messo a nudo il cinismo politico dell’ex presidente, disposto a tutto pur di mantenere la sua carica alla Casa Bianca. Ma anche i democratici sono oggi messi alla prova con il presidente Biden che crolla nei sondaggi e l’impennata dell’inflazione che inasprisce gli umori degli elettori.
A novembre i repubblicani sperano di ottenere il controllo della Camera e forse del Senato. I democratici, invece, sperano di mantenere la maggioranza facendo perno sulle devastanti audizioni della Commissione d’inchiesta che mettono in pessima luce un partito che ha accettato, sostenuto e difeso un ex presidente che ha subìto due impeachment e ora rischia di essere messo sotto inchiesta dal Dipartimento della Giustizia. E, soprattutto, sulla decisione della Corte Suprema sull’aborto che, anche se ancora non è stata resa pubblica, ha coalizzato i “pro–choice”. Incertezza dunque per queste elezioni di Mid Termquando l’8 novembre 33 Senatori e l’intera Camera si presenteranno al giudizio degli elettori.

Oggi due repubblicani della South Carolina, Tom Rice e Nancy Mace, cercano di mantenere i loro seggi alle primarie dopo aver rifiutato di sostenere le bugie elettorali dell’ex presidente che per “punirli” ha dato il suo appoggio politico ad altri candidati. Rice, un congressman in carica per cinque mandati, è stato uno dei 10 repubblicani a votare per l’impeachment dell’ex presidente dopo l’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio, è confrontato da un folto gruppo di contendenti che include Russell Fry, lo sfidante sostenuto da Trump.
Nancy Mace, anche lei parlamentare del Gop, ha attirato l’ira di Trump rifiutandosi di sostenere gli sforzi del partito per sostenere le bugie dell’ex presidente e poi rompendo con Kevin McCarthy, il leader della minoranza repubblicana alla Camera, votando per deferire l’ex consigliere di Trump, Steve Bannon, alla magistratura. Contro di lei Donald Trump sostiene la candidatura di Katie Arrington, un ex deputato statale, che continua a divulgare le bugie delle elezioni truccate. Nancy Mace, invece è sostenuta dall‘ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley, nominata da Trump come ambasciatrice alle Nazioni Unite e potenziale candidato alla presidenza del 2024, che ha fatto campagna elettorale per lei.
Rice e Mace hanno bisogno di più del 50% dei voti per evitare il ballottaggio del 28 giugno. Chiunque alla fine vincerà i due concorsi repubblicani sarà probabilmente eletto al Congresso a novembre.
I repubblicani del Nevada stanno cercando di prendere il seggio al Senato detenuto dalla democratica Catherine Cortez Masto, considerata una delle democratiche più vulnerabili nelle elezioni del prossimo novembre. Il repubblicano appoggiato da Trump, Adam Laxalt, sta cercando la nomina del suo partito per il Senato. Adam Laxalt, un ex AttorneyGeneral dello stato ha un vantaggio di 15 punti sul suo rivale Sam Brown. Laxalt è il figlio dell’ex senatore del New Mexico Pete Domenici e nipote dell’ex governatore del Nevada e poi Senatore Paul Laxalt.
Sempre in Nevada il repubblicano Jim Marchant, che afferma falsamente che le elezioni del 2020 sono state rubate a Trump e per questo ha avuto l’ppoggio dell’ex presidente, sta gareggiando per avere la possibilità di diventare il segretario di Stato, il massimo funzionario elettorale che controllerà sulla regolarità del voto nello Stato. Tra i negazionisti delle elezioni del 2020 in corsa per posti elettorali in tutto il paese, Marchant si è distinto affermando che le elezioni sono state truccate per decenni e sostenendo che le macchine per il voto elettronico dovrebbero essere sostituite da schede cartacee. Ha incolpato la propria sconfitta alla Camera 2020 contro il democratico Steven Horsford per frode elettorale.

Sempre in Nevada i repubblicani sceglieranno i candidati da opporre a tre democratici Horsford, Dina Titus e Susie Lee. Titus, che è entrata al Congresso nel 2009, affronta nelle primarie democratiche laprogressista Amy Vilela, che è appoggiata dal senatore Bernie Sanders.
Il campo repubblicano nel distretto di Titus comprende l’ex aiutante della campagna Trump del Nevada Carolina Serrano, il colonnello dell’esercito in pensione Mark Robertson e l’attivista filo-israeliano David Brogche che ha ricevuto l’appoggio dell’ex segretario di Stato di Trump, Mike Pompeo.
Nel Maine, Paul LePage, noto per i trascorsi turbolenti otto anni come governatore, è incontrastato per la nomina repubblicana e sfiderà a novembre l’attualegovernatore democratico Janet Mills. LePage, che una volta si è descritto come “Donald Trump prima che Donald Trump diventasse popolare”, è stato ampiamente criticato come governatore per le sue osservazioni incendiarie su una serie di argomenti dall’immigrazione, l’ambiente e le questioni LGBTQ all’aborto e ai diritti di voto.
In North Dakota l’attuale senatore repubblicano John Hoeven è stato sfidato da Riley Kuntz. Il vincitore affronterà la democratica Katrina Chistiansen, ampiamente favorita su Michael Steele.
In Texas, infine, ci sarà un’elezione speciale per completare il resto del mandato dell’ex congressmandemocratico Filemon Vela, che si è dimesso all’inizio di quest’anno per entrare nel settore privato. Un seggio il cui mandato scadrà il 31 dicembre di quest’anno e per il quale si dovranno fare nuove elezioni nel 2023 la cui circoscrizione elettorale è stata manipolata dagli amministratori repubblicani della contea e dello Stato che hanno allargato la circoscrizione adiacente, saldamente in mano ai democratici, creando il deflusso di voti democratici.