Non c’era modo per convincere Donald Trump che aveva perso le elezioni. “Si era distaccato dalla realtà dei fatti” ha detto l’ex Attorney General William Barr. L’ex presidente rimaneva aggrappato alle fantasiose iperboliche narrative di opportunisti adulatori che lo circondavano. Tra tutti il suo ex avvocato, Rudy Giuliani, che ubriaco alla Casa Bianca la notte delle elezioni, mentre regnava incertezza sull’esito elettorale, suggeriva all’ex presidente di dichiarare la vittoria.
Questo il resoconto delle testimonianze nella seconda audizione pubblica della Commissione d’inchiesta che cerca di fare luce sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio 2021. Quattro persone sono morte il giorno dell’attacco, uno colpito a morte dalla polizia e un altro per cause naturali. Circa 140 agenti di polizia sono rimasti feriti e uno è morto il giorno successivo. Quattro agenti invece sono morti suicidi nei giorni successivi.
Non solo una valanga di menzogne che hanno messo in pericolo la democrazia negli Stati Uniti e scatenato le violenze al Campidoglio, ma anche bugie per “mungere” migliaia di sostenitori che per mesi hanno continuato a mandare soldi per difendere le sua causa sulle elezioni truccate. La congresswoman Zoe Lofgren ha affermato che testimoni hanno detto che l’organizzazione elettorale di Trump ha utilizzato le false affermazioni delle frodi elettorali per raccogliere centinaia di milioni di dollari da sostenitori ai quali è stato raccontato che le loro donazioni erano necessarie per combattere nei tribunali”.
La campagna di Trump non ha usato i soldi per questo. La “grande bugia”– ha detto la congresswoman – è stata anche una grande truffa. “Oggi vi racconteremo la storia di come Donald Trump, pur sapendo di aver perso le elezioni, ha lanciato un attacco alla nostra democrazia e al popolo americano, tentando di rubare la vostra voce e accendendo la miccia che ha portato alle violenze del 6 gennaio”. Con queste parole ha esordito il presidente della commissione Bennie Thomson, accusando l’ex presidente di aver “organizzato la congiura per rovesciare il risultato elettorale e bloccare il trasferimento dei poteri, in uno schema senza precedenti nella storia americana”

In questa seconda udienza si sono alternate le testimonianze, sia registrate che dal vivo, dei consiglieri dell’ex presidente Trump, i quali gli dissero che le sue affermazioni non erano legittime e soprattutto non avrebbero annullato la sua sconfitta elettorale. Anche i suoi consiglieri più stretti sapevano che quelle affermazioni erano false, ma hanno continuato a venderle comunque, fino a pochi istanti prima che una folla di sostenitori di Trump attaccasse il Campidoglio.
È stata riproposta la testimonianza video resa alcune settimane fa, già mostrata brevemente nella prima udienza pubblica, ma questa volta un po’ più lunga del ministro della giustizia William Barr, che ha respinto le accuse di frode elettorale urlate da Trump definendole “stronzate (…) una cosa pazzesca e senza senso“.
La seconda udienza è stata ritardata di circa 45 minuti dopo che William Stepien, l’ex manager della campagna elettorale di Trump negli ultimi mesi della corsa alla Casa Bianca, che avrebbe dovuto testimoniare dal vivo, all ultimo minuto ha comunicato che non poteva prendere parte all’audizione perché sua moglie era stata ricoverata per il parto. I filmati della testimonianza già resa agli investigatori sono stati comunque molto efficaci, così come i filmati di Ivanka – che descrivono gli eventi della sera delle elezioni quando Rudy Giuliani, allora avvocato del presidente, ubriaco, secondo le testimonianze di Stepien e dell’altro consigliere elettorale di Trump, Jason Miller, spingeva l’ex presidente per dichiarare la vittoria, nonostante il conteggio dei voti non sostenesse le sue affermazioni.
Stava diventando chiaro a tutti che il risultato elettorale non sarebbe arrivato la notte delle elezioni ma molte ore dopo;, ha detto Ivanka Trump. Lo stratega Stapien ha detto che la sua raccomandazione era che Trump dicesse che i voti erano ancora in corso, ed era troppo presto per dichiarare vittoria. Chris Stirewalt, l’ex direttore politico di Fox News, ha descritto la decisione del network televisivo di dichiarare la vittoria di Biden in Arizona, una decisione che secondo testimoni mandò Trump su tutte le furie e alla fine, per tacitare l’ex presidente, il network televisivo lo licenziò. “Sapevamo che nell’anno del Covid i voti per posta sarebbero stati determinanti – ha detto Stirewalt – avevamo creato un modulo di algoritmi che ha interpretato con precisione le nostre previsioni”
Il team legale della campagna di Trump aveva capito che non c’erano argomenti legittimi per dire che le elezioni erano state perse per frode, irregolarità o altro e ribaltare esito dl voto. Lo ha affermato la vice presidente repubblicana della commissione d’inchiesta, Liz Cheney. Ma Trump ha negato le irregolarità e lui e i suoi sostenitori hanno liquidato il comitato ristretto composto da democratici e repubblicani una caccia alle streghe politica. “È una vergogna per l’America” scrive l’ex presidente sul suo social Truth.
Terza udienza mercoledì, sempre alle 10 di mattina.