C’è grande tensione tra Donald Trump e la figlia Ivanka e la testimonianza di lei alla commissione di inchiesta sul 6 gennaio, seguita dalla dura risposta del padre, non fa che dimostrarlo.
I rapporti fra Trump e Ivanka si erano incrinati già prima dell’assalto al Campidoglio, quando la figlia-consigliera aveva preso le distanze dal tycoon e dai suoi fratelli sulle frodi alle elezioni e i tentativi di capovolgere il voto delle urne.
Secondo indiscrezioni riportate dal Washington Post, Ivanka ha cercato ripetutamente di convincere il padre a fermare l’azione dei manifestanti a Capitol Hill. La tensione emersa con lo spezzone di testimonianza mostrato durante la prima udienza pubblica della commissione è destinata a salire.
Quella di Ivanka, che a lungo è stata la figlia prediletta dell’ex presidente e che lo ha seguito per anni in ogni attività imprenditoriale e politica, è considerata una voce chiave tra le tante ascoltate nel processo.
Insieme a Donald, ha partecipato a un progetto immobiliare a New York che di recente ha attirato l’attenzione dei pubblici ministeri. Un tempo moderata e sostenitrice dei diritti degli omosessuali e dell’aborto, ha poi annunciato di essere diventata una “trumpiana” e di essere contraria all’aborto, suscitando speculazioni sulle sue ambizioni politiche.