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May 1, 2022
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Trump, i Grand Jury e le misteriosi morti della Deutsche Bank

Non sono solo le inchieste dei procuratori distrettuali a gettare ombre sull'impero dell’ex presidente

Massimo JausbyMassimo Jaus
America Needs More than a “January 6” Speech to Unify and Defend Democracy

Donald Trump - Photo: Organization for World Peace

Time: 5 mins read

Inchieste che vanno, inchieste che vengono. Si scioglie il Grand Jury formato dall’ex District Attorney di Manhattan, Cyrus Vance, istituito per indagare sulla poco cristallina gestione della Trump Organization.

Se ne forma uno nuovo in Georgia per indagare sulle ingerenze dell’ex presidente nelle elezioni del 2020. Ma si scrutano anche le strane morti dei tanti ex dirigenti delle Deutsche Bank, la banca tedesca che aveva stretti rapporti con la holding dell’ex presidente, i cui uffici della sede generale a Francoforte sono stati perquisiti dalla polizia federale tedesca. La Deutsche Bank è l’istituto finanziario preferito dagli oligarchi russi ed è anche quello che ha concesso enormi prestiti all’ex presidente benchè sei delle sue società fossero state liquidate per bancarotta negli Stati Uniti. 

A Manhattan sono intanto scaduti i termini del grand jury, la giuria popolare alla quale vengono presentate le prove e le testimonianze raccolte dagli inquirenti e che deve decidere se ci sono sufficienti argomenti per il rinvio a giudizio. Era stato creato da Cyrus Vance per valutare se ci fossero elementi per incriminare Donald Trump.

Cyrus Vance jr – Twitter

Dal primo gennaio 2022 il posto di Cyrus Vance è stato preso da Alvin Bragg, che non ha formalizzato le accuse contro l’ex presidente dubitando della sincerità della testimonianza di Michael Cohen. Cohen è l’ex legale di Trump, già copresidente della Trump Entertainment, condannato per evasione fiscale e violazioni finanziarie per la campagna elettorale dell’allora candidato alla presidenza. Radiato dall’ordine degli avvocati di New York, Michael Cohen è diventato un testimone d’accusa. Cyrus Vance gli credeva, Alvin Bragg dubita della sua sincerità.

In Georgia, da lunedì prossimo, verrà formato un grand jury dal District Attorney della Contea di Fulton, quella di Atlanta, per indagare sulle interferenze di Donald Trump sulle elezioni del 2020. All’epoca, l’audio fu scioccante: il presidente era stato registrato mentre al telefono faceva pressioni sul Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, per “trovare 11.780 voti”.

Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, ha chiesto la formazione di un gran giurì speciale a gennaio a causa di “informazioni che indicano una ragionevole probabilità” che le elezioni del 2020 in Georgia “siano state soggette a possibili interferenze di natura criminale”. Nelle interviste, Willis ha affermato che l’indagine includerà la telefonata in cui Trump che rimprovera Raffensperger. In una dichiarazione del gennaio 2022, Trump ha affermato che la telefonata era “perfetta, forse anche più della mia chiamata con il presidente ucraino”. 

Brad Raffensperger – Facebook, Brad Raffensperger

Il gran giurì speciale avrà potere esecutivo, consentendogli di interrogare testimoni, trovare documenti e altre prove. In una lettera al giudice Christopher Brasher, Fani Willis ha affermato che “un numero significativo di testimoni e potenziali testimoni si è rifiutato di collaborare con le indagini in assenza di una convocazione esecutiva che richiede la loro testimonianza”. Ha anche indicato un’intervista che Raffensperger ha fatto con la NBC News, durante la quale il segretario di Stato ha indicato che avrebbe risposto alle domande del District Attorney solo dopo una convocazione da parte del gran giurì.

È probabile che le indagini procedano in tempi lunghi. Fani Willis, intervistata dall’Atlanta Journal-Constitution, ha detto che aspetterà di emettere le citazioni in giudizio solo dopo le primarie della Georgia a fine maggio per evitare l’impressione che stia tentando di influenzare le elezioni per motivi politici. 

Ma non sono solo le inchieste dei procuratori distrettuali a gettare ombre sul fumoso impero dell’ex presidente. Secondo Newsweek, la tragica fine a Los Angeles di un informatore che aveva collaborato con le autorità federali per indagare sulla Deutsche Bank ha messo ancora una volta a fuoco l’ondata di morti anomale legate all’istituto finanziario.

Valentin Broeksmit, 45 anni, è stato dichiarato morto lunedì mattina dopo che il suo cadavere è stato trovato nel campus della Woodrow Wilson High School a Los Angeles. Aveva fatto perdere le sue tracce dal 6 aprile, dopo aver lasciato casa con la sua Mini Cooper rossa. La famiglia aveva segnalato alla polizia la sua scomparsa. Nel 2019, Broeksmit aveva consegnato centinaia di documenti all’FBI mentre indagava sui legami tra la Deutsche Bank e l’ex presidente Donald Trump. I documenti erano stati lasciati da suo padre, Bill Broeksmit, morto suicida nel 2014.

La sede centrale di Deutsche Bank a Francoforte – wikimedia

Secondo un profilo del New York Times, scritto da David Enrich, Valentin Broeksmit sognava di diventare il prossimo grande informatore e pensava di poter trovare un significato per la misteriosa morte di suo padre. Secondo Enrich, Broeksmit era pronto a far trapelare i documenti riservati per smascherare la corruzione della banca.

La tragica scomparsa del padre è solo uno dei numerosi decessi dei dirigenti della Deutsche Bank, ed è avvenuto mesi dopo che David Rossi, direttore del Monte dei Paschi di Siena, che aveva rapporti anche lui con l’istituto tedesco, è morto in un opaco suicidio in Italia nell’ottobre 2013. Beninteso, non vi è alcuna prova che i decessi degli ex dipendenti o funzionari di altre banche che intrattenevano rapporti con la Deutsche Bank siano sospetti, ma il denominatore comune è i loro legame con l’istituto di Francoforte. 

Bill Broeksmit, 58 anni, è stato trovato impiccato nella sua casa di Kensington, West London, nel gennaio 2014. Un’inchiesta presso l’Alta Corte di Londra ha rilevato che Broeksmit, ritiratosi dalla Deutsche Bank nel febbraio 2013, aveva lasciato diversi biglietti per amici e familiari prima di togliersi la vita. L’inchiesta di Scotland Yard ha stabilito che Broeksmit era stato coinvolto nelle indagini statunitensi su Deutsche Bank e che si sentiva “molto ansioso” per l’interrogatorio.

Un portavoce della Deutsche Bank ha affermato in una dichiarazione all’epoca che Bill Broeksmit “non era sospettato di illeciti in nessuna materia”. La morte di Broeksmit è stata al centro del libro di Enrich del 2020 Dark Towers: Deutsche Bank, Donald Trump and an Epic Trail of Destruction. Il libro ha anche messo in evidenza il ruolo assai notevole nelle indagini del figlio dell’ex dirigente della banca tedesca.

Bill Broeksmit – Twitter

A Brooklyn, nell’ottobre del 2014, l’avvocato senior della Deutsche Bank è morto suicida nella sua casa nella zona di Brooklyn a New York nell’ottobre 2014. Al momento della sua morte, Gambino era strettamente coinvolto nella negoziazione di questioni legali per Deutsche Bank relative alla manipolazione del tasso interbancario londinese offerto, o Libor, afferma l’agenzia Reuters. “Charlie era un collega amato e rispettato che ci mancherà”, ha dichiarato la Deutsche Bank in una nota. “I nostri pensieri e la nostra simpatia vanno ai suoi amici e alla sua famiglia”.

Ed infine Tom Bowers. In California, il corpo di Tom Bowers, 55enne ex dirigente della Deutsche Bank, è stato trovato a Malibu nel novembre 2019. Il corpo penzolava da una corda legata al balcone della casa del figlio. Le autorità hanno ritenuto che il finanziere si sia suicidato. Bowers è stato uno dei numerosi dirigenti della banca tedesca che ha autorizzato prestiti per miliardi di dollari a Trump prima di diventare presidente.

I prestiti sono stati esaminati dai massimi dirigenti della banca tedesca dopo che altre istituzioni gli avevano precluso il credito a causa delle sei condanne per bancarotta che le società di Trump avevano avuto. Bowers non era più con la Deutsche Bank al momento della sua morte. Aveva improvvisamente e misteriosamente lasciato l’istituto finanziario tedesco nel 2015. 

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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