Il presidente statunitense ha apposto la sua firma su una legge, ribattezzata “Emmett Till law“, che qualifica formalmente il linciaggio come un crimine d’odio. La sottoscrizione presidenziale di martedì, propedeutica all’entrata in vigore della norma, permetterà di perseguire qualsiasi cospirazione mirata a commettere un crimine d’odio che provochi la morte o gravi lesioni corporali.
La norma prende il nome del giovane eponimo afroamericano che nel 1955, a soli 14 anni, venne seviziato e ucciso da due bianchi in Mississipi. La morte del giovane fece grande scalpore e fornì lo sprone per lo sviluppo del movimento per i diritti civili e la lotta al razzismo negli Stati Uniti meridionali.
Simbolica fu inoltre la decisione di una giuria statale composta da soli bianchi di scagionare inizialmente dalle accuse i due responsabili dell’omicidio, che però in seguito confessarono la loro colpa.
Una delle co-firmatarie del progetto di legge – il cui iter legislativo al Congresso è partito nel gennaio 2021 – è l’ex senatrice per la California Kamala Harris, diventata la prima vicepresidente nera nella storia degli Stati Uniti. Dal Rose Garden della Casa Bianca, proprio Harris ha spiegato che “atti di terrorismo razziale si verificano ancora nella nostra nazione, e quando accadono, dobbiamo tutti avere il coraggio di chiamarli col loro nome e renderne conto ai responsabili.”
This afternoon, I’m signing the Emmett Till Antilynching Act into law. https://t.co/B1NvSvXuIK
— The White House (@WhiteHouse) March 29, 2022
Il progetto di legge gode di un vasto sostegno bipartisan al Congresso, che ha consentito un passaggio all’unanimità al Senato e con una larghissima maggioranza di 422 sì e 3 no alla Camera dei rappresentanti.