Nonostante le sanzioni imposte dal Presidente Joe Biden e dalla UE alla Russia, la guerra in Ucraina continua senza tregua con tantissimi morti e bombardamenti indiscriminati. Ma ancora per quanto? E di chi sono le maggiori responsabilità di ciò che sa accadendo?

Ne abbiamo parlato con il Prof. Joseph LaPalombara, politologo di fama mondiale e già Preside della Facoltà di Scienze politiche e Management della Yale University.
Perchè proprio ora l’invasione di Putin in Ucraina?
“Vladimir Putin è un uomo malvagio. Faceva parte del KGB dove era un leader. E’ anche vanitoso e ambizioso, e minaccia di essere capace di usare le armi nucleari.
La risposta più semplice alla domanda sarebbe che Putin la guerra la voleva da tempo, e tutti lo sapevano. Questo spiega molto bene questa terribile situazione”.
Ma questa guerra si sarebbe potuta evitare?
“Ne dubito. Joe Biden certamente sapeva dell’ambizione di Putin. I negoziati per evitare l’invasione sono stati inutili. Infatti, il Presidente ci ha avvertito che l’invasione stava arrivando”.
Alcuni hanno detto che se Putin non fosse stato isolato da molti Paesi non avrebbe pensato d’invadere l’Ucraina.
“Il presidente Biden ha dichiarato più di una volta di non voler combattere in Ucraina contro la Russia, e Putin è stato pienamente avvertito che ci sarebbero state severe sanzioni e non la guerra, che coinvolgerebbe i paesi della NATO. Credo che si sia preparato per le cosiddette severe sanzioni che si sono rivelate del tutto gestibili. Putin contava anche sul fatto che molti paesi dell’Europa occidentale hanno bisogno del gas russo, dell’energia russa. Questo include l’Italia. La Germania è fortemente dipendente in quanto ad energia dalla Russia.
Putin sa che è così e sa anche che le nazioni della NATO non hanno nessuna intenzione di fare una guerra contro di lui.
Inoltre ha preso accordi con banche cinesi amiche, ma queste ultime potrebbero non essere così amiche come lui pensava e sperava.
Queste non sono sanzioni severe e commerciali tali da avere un impatto. Ma il fatto che alle banche d’investimenti cinesi sia state ordinato di essere meno amichevoli può essere un fattore importante”.

Oggi si combatte in Ucraina, ma crede che Putin potrebbe invadere altre nazioni?
“Se Putin non viene fermato ora non si può prevedere dove intenda andare. Putin crede di essere grande come una volta lo era Joseph Stalin o Caterina la Grande. Crede in una Grande Russia. Non sta scherzando dicendo che la disgregazione dell’URSS è stata forse la più grande tragedia del secolo scorso. Lui stesso ha minacciato l’uso delle armi nucleari. Affrontiamo collettivamente un pazzo ambizioso che presumibilmente controlla migliaia di armi nucleari”.
Un incontro tra Putin e il presidente ucraino Zelensky sarebbe utile ora?
“Francamente non ho idea di cosa fermerà Putin in questa fase. Anche se ci fosse un incontro tra i due non servirebbe a nulla, Putin considera Zelensky un comico della tv e non un uomo politico. Quindi, non credo che un incontro del genere avrebbe qualche dimensione fattibile, utile, che porterebbe alla pace.
E poi, Putin ha preso una decisione storica di invadere l’Ucraina, un luogo dove, come Putin sa, i russi sono stati disprezzati per secoli. L’odio locale va ben oltre i crimini che Stalin e i russi hanno commesso durante gli anni dell’URSS. Putin si sta procurando l’odio ucraino che durerà a lungo”.

La Cina ha un ruolo in questo confitto?
“La Cina potrebbe fermare questo conflitto se fosse nell’interesse cinese farlo. Xi è ben consapevole che questo è il caso. Penso che questo possa essere il motivo per cui c’è meno cordialità da parte delle banche cinesi di quanto Putin inizialmente sperasse. Ma l’attuale carneficina è nell’interesse cinese, possiamo o non possiamo vederlo l’intervento cinese. È anche importante notare che l’Occidente ha una certa responsabilità per questo. Mi riferisco alla natura della NATO, al ruolo degli Stati Uniti nella NATO e all’idea veramente bizzarra che, su centinaia di chilometri, l’Ucraina come membro della NATO non creerebbe nervosismo a Mosca. Avremmo dovuto dire da tempo che la NATO ha un numero fisso di membri. Come reagirebbe Washington se il Messico scegliesse di unirsi a un’organizzazione militare, influenzata dalla Russia? Io caccerei fuori i due membri della NATO che si trovano ai confini russi. Putin ha insistito su questo, e Biden e altri hanno rifiutato. Possiamo amare la NATO, ma questo semplicemente non sta bene a Mosca o a chiunque possa essere la persona che governa la Russia.
In breve, dal punto di vista di un Putin malvagio e folle, abbiamo dato a questo pazzo un motivo per attaccare”.