Che i repubblicani dello stato dell’Arizona siano tra gli irriducibili sostenitori di Donald Trump lo si era capito dal caparbio accanimento mostrato nel tentativo di trovare a tutti i costi irregolarità elettorali per cercare di annullare la vittoria di Biden. I conteggi e i riconteggi alla fine hanno confermato la sconfitta dell’ex presidente, una debacle che è stata mal digerita dai politici locali. Da dire che l’Arizona nel firmamento del GOP è un pianeta a sé stante. E’ lo Stato di Barry Goldwater e John McCaine, dello sceriffo Joe Arpaio che dava la caccia agli illegali. E’ lo Stato del Grand Canyon e dei cactus, del semideserto e delle sterminate abetaie, delle montagne colorate e della foresta pietrificata, dei navajo e degli cheyenne ed è lo stato del villaggio di Tombstone dove ci fu la sfida all’ OK Corral e del pistolero John Ringo. E qui, in questo Stato, non poteva essere differente la sfida che il candidato repubblicano Jim Lamon ha lanciato per cercare di prendere il seggio attualmente detenuto dal senatore Mark Kelly. Un seggio travagliato che fino a tre anni fa era saldamente in mano del senatore John McCain, poi, dopo la sua morte, ci furono tre avvicendamenti in due anni.
Il governatore Dog Ducey dopo la dipartita di McCain chiese all’ex senatore repubblicano Jon Kyl che aveva abbandonato la vita politica di ricoprire temporaneamente il seggio al senato la cui scadenza naturale è a fine dicembre 2022. La sua fu una scelta un po’ precipitosa, motivata per non far perdere la maggioranza dei repubblicani al Senato. Kyl accettò fintanto che il governatore non avesse trovato un candidato in grado di seguire a tempo pieno le sorti politiche dello Stato alla Camera Alta. E il governatore Ducey alla fine del 2018 decise di nominare in sostituzione di Kyl l’ex congresswoman, pilota di caccia e veterana della guerra del Golfo, Martha McSally, sconfitta l’anno prima dalla democratica Kyrsten Sinema nelle elezioni per l’altro seggio al Senato lasciato da Jeff Flake che aveva abbandonato la politica. Una sconfitta questa che evidenziò il frazionamento dell’apparato politico repubblicano con la fronda lanciata dalla vedova del senatore John McCain contro Trump e i trumpiani. Nonostante questa sconfitta il governatore nel 2018 nominò Martha McSally per ricoprire solo per un anno, fino alla elezioni di novembre 2020, il seggio che era appartenuto a John McCain il cui mandato sarebbe scaduto nel 2022. Ma a novembre 2020 Martha McSally venne sconfitta da Mark Kelly, l’ex astronauta, marito di Gaby Gifford, la congresswoman gravemente ferita in un attentato a Tucson.

Uno dei candidati repubblicani che il prossimo novembre vorrebbe sfidarlo alle elezioni di Mid Term è Jim Lamon, il quale spera di ottenere la nomina alle primarie del partito il prossimo 2 agosto. E per cercare quella notorietà elettorale per farlo emergere come lo sfidante repubblicano ha pensato di usare una pubblicità da mandare in onda domenica quando tutta l’America sarà davanti alla tv per seguire il Super Bowl di football.
E così Jim Lamon si veste come uno sceriffo del Vecchio West in uno scontro a fuoco con attori che rappresentano il presidente Joe Biden, la speaker della Camera Nancy Pelosi e il senatore in carica Mark Kelly, la cui moglie, vogliamo sottolineare, è stata gravemente ferita in una sparatoria nel 2011 a Tucson in cui furono uccise sei persone e dodici altre vennero ferite.
Lo spot pubblicitario mostra Lamon, con speroni tintinnanti, che va in aiuto degli abitanti di un villaggio sfidando in un “mezzogiorno di fuoco” attori che assomigliano a Biden, Pelosi e Kelly, soprannominati “Old Joe”, Kelly come “Shifty Kelly” e Pelosi come “Crazyface Pelosi”. Camminando in un polveroso villaggio del Far West, Lamon si presenta davanti alla telecamera, indossando un distintivo da sceriffo e abiti western.
“Beh, se non è Big Jim Lamon”, dice l’uomo che assomiglia a Biden. Dietro Lamon, alcune persone si lamentano delle “frontiere aperte” e dei prezzi del carburante. “La brava gente dell’Arizona ne ha avuto abbastanza di te”, dice Lamon. “E’ ora della resa dei conti”. Gli attori che interpretano Kelly e Biden estraggono pistole; Pelosi invece ha un lungo coltello. Lamon estrae la pistola e spara sulle armi che i suoi avversari hanno nelle loro mani, costringendo i tre democratici a fuggire.
Sarah Guggenheimer, portavoce della campagna di Kelly, intervistata dall’Arizona Republic ha rifiutato di commentare lo spot pubblicitario, ma l’annuncio ha suscitato un contraccolpo immediato sui social media e le critiche di due dei rivali repubblicani di Lamon, Blake Masters, un venture capitalist, e Michael “Mick” McGuire, Generale in pensione della Guardia Nazionale dell’Arizona.
“Assurdo e disperato”, ha detto Masters in una dichiarazione a The Arizona Republic. “Adatto alla sua campagna”.
McGuire ha detto che pensa che l’annuncio aiuterà a riempire le casse finanziarie di Kelly sottolineando poi la “scarsa capacità di giudizio” di Lamon.
“A differenza di Kelly, Jim Lamon farà capire agli elettori dell’Arizona che la battaglia deve essere combattuta contro Biden – e di sicuro non permetterà alla sinistra di costringerlo a fare marcia indietro”, ha detto la responsabile della campagna elettorale di Lamon all’Huffington Post.
Questo spot da seguito ad un altro controverso annuncio pubblicato da Lamon il mese scorso che lanciava un “Let’s go Brandon”, il grido di battaglia conservatore che significa “(f..k) Joe Biden”.
Secondo alcuni analisti politici Lamon concentrerebbe il suo messaggio sulle armi e sul Secondo Emendamento, una questione profondamente radicata tra i conservatori dell’Arizona e che potrebbe motivare gli elettori a presentarsi alle urne il prossimo novembre. Secondo l’ufficio della campagna elettorale di Lamon, lo spot pubblicitario dovrebbe essere mandato in onda a Tucson durante la partita del Super Bowl di domenica.