Nel giorno in cui le Nazioni Unite celebrano l’International Migrant Day, gli Stati Uniti continuano ad ignorare gli immigrati clandestini.
Questa mattina la Corte Suprema ha deciso di… non decidere sulla richiesta avanzata dall’American Civil Liberties Union, ACLU, di annullare il dispositivo della Casa Bianca di non calcolare nel censimento coloro che illegalmente sono entrati negli Stati Uniti.
Con 6 voti favorevoli e 3 contrari la massima corte giudiziaria del Paese ha stabilito che bloccare o accettare il piano di esclusione è prematuro perchè lascia troppe incognite aperte poiché una decisione ora creerebbe degli squilibri economici e politici nei singoli Stati dell’Unione.
In pratica i magistrati si sono trincerati usando una tecnicalità per non decidere. In questo modo l’esclusione imposta dalla Casa Bianca resta in vigore però, dato che i giudici non hanno emesso una decisione, è stata lasciata la porta aperta a un eventuale nuovo ricorso quando con più evidenze si potrà quantificare con minore approssimazione il numero degli immigrati clandestini.
L’inclusione o l’esclusione degli illegali nel censimento apre in effetti situazioni sconosciute poiché la distribuzione dei seggi elettorali in ogni Stato è basata sul numero degli abitanti che vi risiedono, così come i finanziamenti federali che vengono elargiti ad ogni singolo Stato che sono basati sul numero delle persone che ci vivono. Non sapendo quanti sono gli illegali si creerebbero situazioni di scompenso, un’apertura al buio senza calcolarne le conseguenze. Nello stesso tempo non contando quanti immigrati illegali risiedono negli Stati Uniti il problema di base resterà eternamente irrisolto.
Tutto questo, però cambierà dal 20 gennaio, dopo l’Inauguration di Joe Biden il quale ha già detto di essere contrario alla limitazione imposta dalla Casa Bianca di non conteggiare gli immigrati illegali nel Censimento e che tutto ciò verrà inserito nella nuova proposta di legge sull’immigrazione che il suo governo preparerà.