I sondaggi sono impietosi e lui, il presidente Donald Trump, si agita, manda raffiche di tweet al vetriolo, urla contro le elezioni truccate, se la prende con tutti e con tutto, soprattutto contro il suo campaign manager, Bill Stepien, anche lui colpito dal coronavirus, al quale imputa il suo calo di popolarità. Se la prende con il governatore del Michigan, Gretchen Whitmere, nel mirino dei miliziani che la volevano rapire e forse uccidere, e la chiama “una ingrata” perché salvata dagli agenti del “Suo dipartimento della Giustizia”. Se la prende con William Barr, l’Attorney General “che ancora non ha incriminato Joe Biden e Hillary Clinton”. Se la prende pure con le famiglie dei veterani invitate alla Casa Bianca e che secondo lui sono responsabili del contagio. “Ora sto molto bene. Sabato sera terrò un comizio in Florida, la sera seguente sarò in Pennsylvania” afferma il presidente ai microfoni di Fox News, ma queste dichiarazioni sono fatte con la voce roca tra colpi di tosse e con il respiro ansimante. “Anche la first lady Melania sta molto bene e si sta riprendendo”, ha aggiunto. Trump ha poi detto che farà il test domani per vedere se è guarito dal coronavirus.
In un’altra intervista, sempre a Fox News, Trump ha detto che a salvarlo è stato il suo compagno di golf, proprietario dell’azienda farmaceutica che produce il “Regeneron” una medicina sperimentale che gli è stata somministrata e che ancora non è stata approvata dalla Food and Drug Administration perché non se ne conoscono gli effetti collaterali. Neanche una parola sui casi di coronavirus degli altri americani, quelli che non hanno per amici i proprietari di aziende che producono medicinali, che non hanno elicotteri per essere ricoverati, ne hanno un esercito di medici e un intero ospedale militare a loro diposizione. E ad oggi negli Stati Uniti, secondo i conteggi della John Hopkins University le persone “normali” colpite dal coronavirus sono più di 7,6 milioni con 212.716 decessi. In una proiezione del Center for Disease Control and Prevention (CdC) i casi supereranno quota 8 milioni entro giovedì prossimo e il bilancio dei morti nel Paese potrebbe salire a quota 235.000 per il 3 novembre, quando l’America andrà a votare.
E così Trump per cercare di rivitalizzare la sua popolarità, continuando ad ignorare la piaga del virus e della disoccupazione, organizza il rally con i suoi elettori per domani, come gli ha suggerito il suo amico Roger Stone in un articolo su “The Spectator”.
Sean Conley, iI medico personale del presidente ha detto che Trump potrebbe riprendere le sue attività pubbliche da sabato “decimo giorno dalla diagnosi fatta giovedì scorso”, sottolineando come il paziente stia rispondendo “estremamente bene” alle cure anti-Covid, ma senza dire se sia ancora infetto dal virus. Poco dopo la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, anche risultata positiva al coronavirus, in un’intervista a Fox News, ha detto che “Donald Trump non andrà in pubblico se può ancora trasmettere il virus”.
E con Keyleigh McEnany ci sono altre 33 persone che lavorano alla Casa Bianca che sono state infettate dal coronavirus secondo un memorandum interno della Federal Emergency Management Agency mandato alla Homeland Security e pubblicato dalla Abc News.
I sondaggi, decevamo. A 25 giorni dalle elezioni Joe Biden ha in media 9,7 punti di vantaggio su Donald Trump a livello nazionale ed è avanti di fra i 5 e i 7 punti sul presidente negli stati chiave. Lo sostiene l’indagine demoscopica condotta da RealClearPolitics, che fa una media dei sondaggi disponibili, in base ai quali l’ex vicepresidente ha il 51,6% dei consensi contro il 41,9% di Trump. Anche Fox News in un sondaggio fatto dopo che il presidente e’ stato dimesso dal Walter Reed Medical Center evidenzia come Trump sia a 10 punti di distanza da Biden. Per Cnn i punti di vantggio sono 16, per Rasmussen sono 12.

Ieri, in una mossa provocatoria, la speaker della Camera Nancy Pelosi ha evocato lo spettro del 25mo emendamento della Costituzione, quello che contempla il caso in cui un presidente non sia più in grado di esercitare i suoi poteri e di svolgere il suo incarico. “Dobbiamo sapere quali sono le reali condizioni del presidente, quando ha avuto l’ultimo test negativo e se è in grado di decidere le sorti del Paese”, ha incalzato Nancy Pelosi ben sapendo che la sua mossa non passerà mai al Senato e al voto dei due terzi della Camera dei Rappresentanti. Ma l’ha fatta tanto per “stuzzicare” Trump a poco più di tre settimane dal 3 novembre. E proprio in questa data i miliziani del Michigan volevano rapire il governatore democratico Gretchen Whitmer, con l’obiettivo finale di scatenare una guerra civile.

Il piano è stato sventato dall’Fbi che ha arrestato 13 miliziani che ruotano tra i gruppi dell’estrema destra, con l’accusa di terrorismo, associazione a delinquere e tentata cospirazione. Il gruppo paramilitare è armato, possiede esplosivi e aveva progettato il rapimento del governatore nella sua casa di vacanze. Il piano era stato preparato dopo che alla fine dell’estate quando la Whitmer aveva imposto il lockdown nello Stato per combattere la diffusione del coronavirus. “Liberate il Michigan” fu uno dei tanti tweet del presidente Trump a cui fece seguito l’occupazione armata degli uffici governativi. Tre degli arrestati fecero parte del gruppo armato che entrarono nel palazzo del governo a Lansing. La Whitmere era anche nella rosa delle candidate selezionata da Joe Biden alla vicepresidenza. Gli agenti federali sono entrati in azione poco prima che la milizia, che contava di reclutare 200 uomini, finisse di completare i piani.

Un gravissimo episodio questo che alimenta le preoccupazioni in vista del voto del 3 novembre. “Donald Trump deve sapere che le parole che pronuncia hanno il loro peso” ha commentato Joe Biden affermando che il tweet del presidente ‘Liberate il Michigan’ suona come un incoraggiamento per queste milizie. E ha ribadito le sue critiche a Trump che con quel “Stand Back and Stand By” lanciato nel primo dibattito incoraggia la violenza del suprematismo bianco.