Il secondo dibattito tra Donald Trump e Joe Biden previsto per il 15 di ottobre a Miami, molto probabilmente non si farà. Possibile invece lo svolgimento del dibattito del 22 ottobre. Il presidente ha respinto le nuove regole della commissione sui dibattiti, che è bipartisan, di svolgere lo scontro elettorale in remoto data la malattia del presidente. Joe Biden, invece, ha accettato, rincuorato dai sondaggi che lo vedono 10 punti avanti al presidente e soprattutto perché secondo le proiezioni della Cnn avrebbe ricostruito il “muro blu” nel Midwest conquistando quegli Stati che portarono Trump alla vittoria quattro anni fa. E mentre i gruppi elettorali del presidente e dello sfidante parlavano del dibattito, l’FBI ha arrestato sei miliziani che avevano preparato un piano per rapire il governatore del Michigan, la democratica Gretchen Whitmere. Quei miliziani che, secondo il presidente, dovrebbero controllare nei seggi il regolare svolgimento delle elezioni del prossimo 3 novembre.
Dai microfoni di Fox News Trump, carico di risentimento, con la sua retorica infuocata, ha detto che la decisione di cambiare le regole del dibattito viola gli accordi e che “non ha tempo da perdere per un confronto al computer. Non è così che funzionano i dibattiti – ha insistito – Non penso di essere contagioso. Stare dietro un computer è fare un dibattito? Ti possono ‘chiudere’ quando vogliono”. Trump ha anche criticato il moderatore scelto per il secondo dibattito, Steve Scully della rete C-Span: “Non è mai stato un ‘Trumper'”. E poi il presidente si è lanciato a testa bassa contro Kamala Harris, la candidata democratica alla vicepresidenza che ieri sera ha partecipato al dibattito con il vicepresidente Mike Pence. Trump ha definito la senatrice della California “un mostro”, “una comunista”, “orribile”, “disgustosa”. Una raffica di insulti personali che esulano dal contesto politico e che evidenziano, insieme alla valanga di tweet e agli scatti di rabbia, il bizzarro comportamento del capo della Casa Bianca che ora, dopo aver respinto due giorni fa i colloqui sullo stimolo economico, vuole riaprire il negoziato con il Congresso. Quindi non vuol dire che respingendo oggi il nuovo formato del dibattito, domani decida invece di partecipare.

Il New York Times scrive che gli improvvisi sbalzi di umore del presidente potrebbero essere stati causati dal Dexamethasone, uno steroide che gli viene iniettato per combattere il coronavirus. Ma i medici non parlano né delle condizioni di salute del presidente, né quando è stato fatto l’ultimo tampone prima che manifestasse i sintomi del coronavirus. La NBC News afferma che lo scorso anno il presidente impose ai medici del Walter Reed National Military Medical Center, dove è stato ricoverato nei giorni scorsi, di firmare un accordo di non divulgazione delle sue condizioni di salute. E così l’America non sa se il presidente sia mentalmente in grado di svolgere il difficilissimo lavoro alla Casa Bianca, se sia stato lui ad infettare la moglie e i senatori e i suoi più stretti collaboratori che presero parte alla cerimonia nel Rose Garden quando scelse Amy Coney Barrett per la Corte Suprema. Se era già infetto quando è andato a incontrare i suoi sostenitori in New Jersey o quando ha fatto il dibattito con Biden la scorsa settimana. E la lista dei dipendenti della Casa Bianca colpiti dal coronavirus si allunga. Crede Bailey, un funzionario che dirige l’ufficio degli accrediti alla Casa Bianca ed è in stretto contatto con gli agenti del Secret Service è stato colpito dal virus nelle settimane scorse e potrebbe essere lui il “paziente zero” del focolaio alla Casa Bianca che, finora, ha visto infettare 34 persone che lavorano o hanno contatti con la Casa Bianca.
Sul lato politico secondo le previsioni della Cnn sui collegi elettorali Joe Biden avrebbe superato per la prima volta la soglia dei 270 elettori (su 538) necessari per essere eletto presidente. Biden avrebbe ricostruito quel cosiddetto ‘muro blu’ nel Midwest che Trump aveva infranto nel 2016 per assicurarsi il successo.
Infine la cronaca vede l’arresto di sei persone, tutte appartenenti al gruppo volontario della Milizia del Michigan che stavano pianificando il rapimento e il processo per tradimento del governatore dello Stato (la reazione del governatore agli arresti nel video sopra). Da mesi la situazione a Lansing è problematica dopo che Gretchen Whitmere aveva deciso la chiusura delle scuole e dei locali pubblici come misure di contenimento del coronavirus. Mesi fa i miliziani armati protestarono sulla scalinata della sede del governo statale nella città di Lansing. Andarono via poco dopo mentre la polizia aveva circondato l’edificio. Ma i rancori sono rimasti e dopo l’occhiolino fatto dal presidente ai Prowd Boys nel corso del dibattito con Biden quello “stand by” è stato per loro l’invito a passare all’azione.