L’Italia affonda non per l’acqua alta ma per deficit di coscienza. Perché l’acqua prima o poi si ritira, ma se i valori sono morti nell’inconscio non possono essere resuscitati. Senza questi valori non c’è un’anima a forgiare la coscienza. E allora una persona è capace di tutto: di dire e fare il contrario di quello che ha professato il giorno prima. E dorme pure benissimo, intontita da sigarette, alcol, psicofarmaci, droghe. Prima o poi, però, questi rimedi non bastano più a tacitare un inconscio bulimico, bisognoso di riempire il vuoto che ha dentro con gratificazioni materiali per ottenere le quali è disposto ad andare oltre la legge morale. E così insieme all’acqua alta vengono a galla le ruberie per costruire il Mose, ma anche altre nefandezze dovute alla vacuità di tanti uomini al potere.
Abbiamo iniziato la settimana con la grottesca narrazione de “La miserabile” per finire con il fumetto “Il gatto con il bavagliolo”.
I 5 Stelle l’avevano portata alle stelle; ora che Elisabetta Trenta non è più ministra non voleva ritornare nelle stalle. Così doveva essere casa sua a Roma se, pur di rimanere nell’appartamento di 180 mq assegnatole dal governo, l’ha fatto intestare al marito maggiore dell’esercito a un canone di favore. La signora crede che essere formalmente in regola significhi esserlo moralmente. Di più, ha dichiarato al Corriere della Sera che deve abitare in un alloggio più grande perché “la mia vita non è più quella di prima, ora conduco una vita di relazioni”. Ma chi si crede di essere? Altro che uno vale uno, come ha dichiarato, una vale Trenta. E il suo cagnolino scorrazzato in auto blu dalla scorta quanto vale?
Esilarante, se non fosse l’ennesimo esempio di hybris da parte di una persona inadeguata a ricoprire un alto incarico dello Stato. Perché ci accorgiamo sempre dopo di avere messo sullo scranno dei miserabili?
Bertrand Russell scrisse: “Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti pieni di dubbi”. I primi fanno della loro ignoranza una virtù, perché nemmeno gli sfiora l’idea socratica che più sai, meno sai. Senza modestia e senza passione.

“Sono un passionale” ha ammesso invece giovedì sera, ospite della trasmissione Otto e Mezzo, Carlo Calenda rispondendo all’accusa di Andrea Scalzi di fare il bullo e il primo della classe. “Come tutti i passionali, sbaglio e divento aggressivo. Ma non credo di essere un bullo, non dico: io ho fatto questo e questo!”. Come lo capisco: davanti all’arroganza della stupidità dilagante non si possono non impugnare le armi. Infatti, fondando il 21 novembre il suo nuovo partito Azione, ha annunciato di essere pronto a combattere: “Per battere Salvini ci vuole un grande fronte repubblicano, liberaldemocratico e riformista. Non c’è un partito oggi capace di scaldare i cuori con una proposta costruttiva: io ci voglio provare. Sono l’unico a dire: né con i populisti né con i sovranisti”. In poche ore ha raccolto diecimila adesioni con il tesseramento minimo di 10 euro. Ciò dimostra che gli italiani sono STUFI di essere impoveriti e presi in giro da gentaglia incompetente.
La coscienza anti-populista e anti-sovranista è stata risvegliata dalle migliaia di persone che il 15 novembre hanno riempito piazza Maggiore a Bologna e, ritrovandosi strette come sardine in un barattolo, si sono autonominate “Sardine”. “Hanno approfittato della nostra paura. Ora diciamo BASTA. Non vogliamo risvegliarci il 27 gennaio (all’indomani delle elezioni regionali) sotto Salvini”.
Mattia Santori, uno dei ragazzi che hanno ideato la mobilitazione delle Sardine (che oggi si riuniscono anche a New York, a Washington Square Park alle 3 pm), giovedì alla trasmissione Piazza Pulita ha dichiarato: “Siamo i peggiori nemici della strategia politica di Salvini. Il populismo si sconfigge con una cosa che abbiamo tutti: il cervello, idee e semplicità. Basta finzioni, quelle che abbiamo avuto dai governi Berlusconi in poi”.

L’infantile risposta di Salvini è stata postare il simbolo “Gattini con Salvini” dove un gatto con tanto di bavagliolo si mangia una sardina. Matteo deve temere di finire in pasto alle Sardine: non sa che durante la guerra erano le sardine a mangiarsi i morti in mare? Io non le mangio neanche morta. E quanti sarebbero da buttare a mare…
Attenzione: chi si siede a tavola a fare il gattino di Salvini, in un futuro prossimo potrebbe ritrovarsi con il bavaglio annodato all’altezza della bocca e sentirsi dire: “Mangia e taci, caro leghista”.
Potrebbe finire pappato dalle Sardine anche il governo in carica che Carlo Calenda considera già “ defunto. E’ in un tale marasma che neanche Nembo Kid potrebbe salvarlo”. Perciò Nembo Kid ha deciso di salvare se stesso e gli uomini di buona volontà chiamandoli in Azione.
Tremate, tremate le persone per bene sono tornate!