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December 22, 2018
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Trump e lo shutdown natalizio: cosa significa la chiusura del governo federale

Proprio sotto le feste, il governo federale USA ha chiuso nelle prime ore di sabato: la sfida di Trump per i soldi del famoso "border wall"

Angelo PennatibyAngelo Pennati
Trump e lo shutdown natalizio: cosa significa la chiusura del governo federale

Il 45esimo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Time: 3 mins read

A due giorni dal Natale, ci troviamo difronte a una chiusura parziale del governo statunitense, sviluppatosi a causa di un impasse di bilancio. Il Presidente Trump, che deve mettere la firma su qualsiasi decisione del governo federale, ha chiesto l’inclusione nel budget di cinque miliardi di dollari per la costruzione della famosa muraglia che andrebbe a dividere gli Stati Uniti dal Messico, rifiutandosi di firmare il bilancio propostogli senza.

Vista una notevole distanza tra le parti, tra un Trump che tempo fa aveva già accennato alla possibilità di uno shutdown, e un partito democratico che di finanziare un “border wall” non ne vuole sentire parlare, si è manifestata un’immensa difficoltà nel chiudere la trattativa prima della deadline di sabato, e i fondi dedicati a più di un quarto di tutte le agenzie federali americane cesseranno di arrivare a destinazione allo scoccare della mezzanotte Americana. Nonostante non sia la prima volta che, nel 2018, il governo Americano inciampa in uno “shutdown” (è già, invece, la terza volta, anche se le altre due sono state molto corte), sembra essere, specialmente data le coincidenza con il periodo festivo, di gran lunga la peggiore.

Nove dei quindici dipartimenti federali, tra i quali figurano statuari il dipartimento dello stato, quello della sicurezza nazionale, quello dei trasporti, quello dell’agricoltura, e quello della giustizia, cesseranno parzialmente le attività.

Come siamo arrivati a questo punto?

Mercoledì, l’affare sembrava doversi concludere, visto che il Senato (controllato per la maggior parte dai Repubblicani), stava chiudendo le trattative che avrebbero visto le agenzie federali aperte e attive fino all’8 Febbraio.

Il Presidente Trump, che, come detto in precedenza, deve comunque firmare qualsiasi accordo preso in Senato, si è però rifiutato di approvare il budget a lui proposto, appunto perché tra le tante clausole non figuravano, come lui avrebbe voluto, i cinque miliardi da dedicare al suo amato “wall”. Visto che i democratici, a causa dell’esito delle recenti Midterm Elections, riprenderanno il controllo della Camera già a Gennaio, il quarantacinquesimo presidente sta provando ad inserire la clausola per questa sua eclatante promessa prima che un controllo democratico della camera la possa definitivamente bloccare. Il problema, che ha portato allo shutdown è stato che, comunque, Trump non sembra capace di trovare i due terzi di voti che necessita dal senato per poter far approvare il bilancio odierno. Vista che la proverbiale deadline è proprio Sabato 22 Dicembre, il tempo è finito, e le agenzie federali affette dal bilancio in questione dovranno cessare le attività, finché le parti troveranno una qualche forma d’accordo.

Le conseguenze pratiche:

Per i dipendenti dello stato, e dei dipartimenti federali in questione, dovranno lavorare senza la sicurezza dello stipendio, o dovranno lavorare “furloughed”, una sottospecie di congedo temporaneo. In totale, saranno 380,000 i dipendenti che saranno temporaneamente congedati senza paga. Gli impiegati considerati “essenziali”, più o meno 420,000, dovranno invece continuare a lavorare senza stipendio. In tempo di feste, naturalmente, tutto ciò assume una fisionomia ben particolare.

Ciò significa che, ad esempio, gli aeroporti continueranno a operare, nonostante notevoli ritardi negli stipendi dei dipendenti addetti alla dogana e alla sicurezza. Stando a quanto riportato dalla BBC, i dipendenti dei parchi nazionali, invece, saranno mandati a casa a congedo temporaneo, come d’altro canto anche il 90% dei dipendenti adatti all’Urbanistica, e quelli dell’Internal Revenue Service, l’equivalente della nostra guardia di finanza.

Gli altri tre quarti del governo federale Americano, non toccati dal budget presentato negli ultimi giorni, saranno completamente finanziati fino a Settembre del 2019.

E adesso?

Nonostante tutto ciò non sia certo facile, sembrerebbe esserci una pista che comporterebbe un taglio netto ai cinque miliardi proposti dal Presidente per il border wall, insieme a un pacchetto di restrizioni sulla sua implementazione che potrebbero essere di gradimento alla sponda democratica, e che potrebbe dunque portare la trattativa verso un termine a breve.

A ora, ciò che rimane da fare è solo aspettare, e capire se si potranno aprire ulteriori spiragli che possano avvicinare le parti, ed annullare lo shutdown odierno.

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Angelo Pennati

Angelo Pennati

Di Milano, ma Milano Milano, vivo a New York. Laureato in Neuroscienze ed Economia alla NYU. Drogato di narrativa in casa, rispettoso lettore fuori. Terzinaccio smonta-caviglie sul campo, Milanista disperato in primo arancio. Scienziato pazzo in un laboratorio di parole. Transplanted from Milan’s heart to New York’s. NYU graduate in Neuroscience and Economics. Narrative druggy behind closed doors, respectful reader in public. Searching for science in words and for words in science.

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