Il gelo tra Barack Obama e Donald Trump non si è sciolto e si nota bene nella glaciale stretta di mano nello Studio Ovale davanti alle telecamere, anche se il presidente uscente e quello eletto si sono sforzati con le loro parole di definire il loro primo incontro eccellente. Prima d’ora non si erano mai stretta la mano, non avevano mai avuto un incontro faccia a faccia, nonostante per anni si siano entrambi scambiati colpi bassi, soprattutto dopo la provocazione di Trump sul certificato di nascita di Obama. Ma l’incontro alla Casa Bianca, durato un’ora e mezza quando era previsto solo per 30 minuti, si può definire comunque un successo? Certamente per gli obiettivi che il presidente Obama si è imposto subito dopo l’elezione di Trump, e cioè assicurare alla nuova amministrazione una transizione che possa assicurare subito agli Stati Uniti un governo funzionante. “È stata un’eccellente conversazione”, ha detto Obama al termine dell’incontro, “vogliamo e faremo di tutto perché lui e la moglie si sentano benvenuti e perché riescano al meglio nel loro compito. Perché se lei riuscirà nel suo compito, anche il paese ce la farà”. “Non ci eravamo mai incontrati prima -gli ha replicato Trump – Ho molto rispetto. Ci dovevamo incontrare solo per pochi minuti invece potevamo parlare bel oltre l’ora e mezza. Abbiamo affrontato temi difficili, ma abbiamo anche parlato degli importanti risultati raggiunti durante la sua amministrazione. E’ stato un grande onore e non vedo l’ora di continuare a collaborare con Obama in futuro. Il presidente è una brava persona. Gli chiederò consigli”.
Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, ha poi sottolineato che l’obiettivo del colloquio “non era di risolvere le differenze tra loro ma di assicurare un’agile transizione. Posso dire che non hanno risolto tutte le loro differenze… ma considerate le profonde differenze, che non si erano mai incontrati e l’importanza che il presidente pone sul buon svolgimento della transizione, il colloquio è da definirsi eccellente”.
Eppure che il gelo resti intatto, almeno dai parte degli Obama, sembra arrivare dal fatto che alla fine dell’incontro – come ha fatto notare il Wall Street Journal – non e’ avvenuta lo scatto della tradizionale fotografia tra le coppie presidenziali: la ‘photo-opportunity’ con i giornalisti della all’ingresso sud della Casa Bianca sarebbe stato cancella da Barack e Michelle Obama che non avrebbero voluto farsi ritrarre insieme con Donald e Melania Trump.
Nella sua prima visita alla Casa Bianca dopo aver vinto le elezioni nel 2008, Barack Obama e la moglie Michelle posarono per le telecamere accanto a George W. Bush e la first lady Laura.
Che restano intatte le profonde divergenze tra Trump e Obama, si è subito capito anche dalle prime dichiarazioni del tycoon dopo il successivo incontro a Capitol Hill con lo speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan. I due si sono impegnati a “muoversi rapidamente” sul fronte della riforma delle tasse e sulla sanità, con l’abolizione dell’Obamacare. Trump punta anche a smantellare la Dodd-Frank, la legge di riforma di Wall Street approvata nel 2010 e subito voluta da Obama dopo il crollo finanziario del 2008. La riforma sarà sostituita da politiche pro-crescita, ha annunciato il transition team di Trump: “L’economia della Dood-Frank non funziona per i lavoratori. I tappeti rossi della burocrazia e le imposizioni di
Washington non sono la risposta. La Dood Frank sarà sostituita con nuove politiche che incoraggino la crescita economica e la creazione di lavoro”.
Primo faccia a faccia anche tra la first lady Michelle e Melania. E’ infatti consuetudine che così come il presidente uscente riceve il presidente eletto per dare il via al periodo di transizione, vi sia un passaggio di consegne anche tra le due first lady. Michelle ha accompagnato la prossima First Lady nata in Slovenia a visitare gli appartamenti della Casa Bianca e chissà se anche lì il gelo sia continuato o se almeno tra le due sia scattata qualche scintilla di solidarietà femminile per il grave compito che attende la prossima coppia presidenziale.