Con il ritiro ufficiale di Martin O’Malley dal campo dei candidati democratici, il dibattito televisivo di giovedì 5 febbraio tra Hillary Clinton e Bernie Sanders è stato il primo confronto diretto tra le due anime della sinistra americana e, come tale, non sono mancate le scintille.
Con Sanders dato per favorito dai sondaggi con ampi margini nello stato “amico” del New Hampshire, la Clinton è partita all’attacco accusando il rivale di “colpi bassi” con i suoi tentativi di dipingerla come “troppo moderata” e asservita agli interessi delle grandi banche di Wall Street.
Il senatore del Vermont tuttavia, non si è fatto intimidire e ha contrattaccato, con toni pacati, ribadendo che ricevere fondi dai grandi istituti finanziari, come ha fatto la Clinton ricompensata profumatamente per i suoi discorsi presso questi stessi istituti, equivale a porsi in una situazione di subordinazione politica nei confronti dei giganti della finanza.
Seppur messa un po’ in imbarazzo da questi suoi legami con Wall Street, l’ex First Lady tuttavia ha avuto l’opportunità di ristabilire una situazione di parità quando le domande dei moderatori sono passate dalla politica interna a quella estera, dove la Clinton ha avuto modo far leva sulla sua maggiore esperienza come Segretario di Stato. Un divario di esperienza, tra l’altro, ammesso dallo stesso Sanders che, da un po’ di tempo, cerca di rimediare a questo suo punto debole facendo appello alle sue doti di “giudizio” che lo avrebbero condotto a opporsi alla guerra in Iraq, approvata invece dalla sua rivale.
Il dibattito si è concluso con un’ecumenica stretta di mano tra i due candidati sottolineata dagli applausi generali del pubblico. Insomma, un nuovo “pareggio” che però, visto il vantaggio di Sanders nei sondaggi, è tale solo in apparenza.
Guarda il video del dibattito Clinton-Sanders: