Per le elezioni presidenziali del 2016, il Partito Repubblicano sta cercando di presentare un candidato per tutte le stagioni e per tutti i gusti. Finora abbiamo avuto il campione dell'irriducibilitá fanatica Ted Cruz; il giovane cubano specchietto per le allodole della comunità latina, Marco Rubio e il libertario "riconfezionato" Rand Paul.
In attesa che i due veri contendenti alla nomina, l'ex governatore della Florida Jeb Bush e quello attuale del Wisconsin Scott Walker, si facciano avanti per dichiarare apertamente la loro discesa in campo, l'inizio settimana ci ha regalato intanto una nuova sfornata di "peones" cioè di candidati le cui possibilità di ottenere la nomination sono piuttosto remote.
Nel gruppone attuale figurano ben tre nomi tra i quali il reverendo ed ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee, al suo secondo tentativo di conquistare la Casa Bianca, e il neurochirurgo "psicopatico" Ben Carson, candidato afro-americano e risposta conservatrice a Barack Obama. Per capire di che pasta sia fatto Mr. Carson basti pensare che in recenti dichiarazioni alla stampa il candidato ha definito l'Affordable Care Act, la riforma sanitaria attuata dall'amministrazione Obama, come "il peggior disastro capitato agli Stati Uniti sin dai tempi della schiavitù" e ha definito l'omosessualità non come una condizione imprescindibile per alcuni ma come "una scelta di vita".
Ultima arrivata nella scuderia del GOP é Carly Fiorina, ex-Amministratore Delegato del gigante tecnologico Hewlett Packard che aveva già tentato una sortita elettorale durante il precedente ciclo di consultazioni quando aveva provato, senza riuscirvi, a sottrarre il seggio californiano al Senato alla veterana democratica Barbara Boxer.
Se Ben Carson costituisce l'unico sparuto indizio di una multi-etnicitá del Partito Repubblicano che é piú ostentata che reale, Carly Fiorina vuole rappresentare l'alternativa a Hillary Clinton. Una candidatura quindi che, se dovesse materializzarsi, potrebbe neutralizzare alcuni potenziali argomenti di alto valore simbolico per la Clinton, come quello legato all'opportunità storica di eleggere la prima donna presidente o quello di fustigare i repubblicani su una loro presunta misoginia ideologica legata soprattutto alle politiche del partito in materia di aborto e di diritti riproduttivi.
Grazie alla sua enorme fortuna personale, Carly Fiorina inoltre può permettersi di finanziare personalmente la sua campagna elettorale, un fattore positivo dal momento che il sostegno economico dei grandi gruppi industriali e finanziari che ad ogni tornata elettorale "fanno shopping di politici", si concentrerà presumibilmente sui due favoriti lasciando i "peones" a spartirsi e briciole.
Ma il principale punto di forza di Carly Fiorina, che sembra essere anche alla base della sua strategia elettorale, é quello di aggirare la rissositá interna delle primarie repubblicane e di presentarsi al popolo della destra come l'anti-Clinton per eccellenza. Gran parte delle sue frecciate retoriche infatti sembrano quasi provenire da una candidata che abbia già conquistato la nomination. "Proprio come Hillary Clinton anch'io ho viaggiato per il mondo in lungo e in largo ma, a differenza di lei, io ho concluso qualcosa di concreto" ha dichiarato a gennaio scorso la Fiorina durante un intervento all'Iowa Freedom Summit e riferendosi alla sua carriera di AD del gigante Hewlett Packard.
Sfortunatamente per lei tuttavia, il suo passato alla guida della società di Palo Alto non é considerato da tutti come un fiore all'occhiello di cui andar fieri. Dalla disastrosa acquisizione della Compaq Computers al licenziamento di ben trentamila impiegati fino al lauto bonus di quaranta milioni di dollari che ha caratterizzato la sua personale buona uscita al momento del suo commiato, Carly Fiorina non ha lasciato un ricordo particolarmente positivo del suo periodo alla guida di Hewlett Packard e questo problema di immagine é reso ancora piú acuto dalla assoluta mancanza di esperienza nel campo dell'amministrazione pubblica. Senza aver mai ricoperto alcun incarico politico, la sua presunta competenza risiede interamente nel suo passato manageriale che, a sua volta, é destinato ad essere messo al setaccio, ad essere rivoltato come un calzino ed attaccato sia dai suoi compagni di partito nel corso delle primarie, sia dai democratici nella remota eventualità che riesca a conquistare la nomina e a fare dell'elezione generale di novembre 2016, un'inedita sfida tra due candidate donne.