Uno degli argomenti utilizzati dai conservatori americani per giustificare la loro irriducibile opposizione alla legge di riforma sanitaria e che é degenerata nel recente blocco delle attivitá del governo federale (o come viene descritto dalla stampa italiana: “lo shutdown”…) é che, alla maggior parte degli americani, questa legge non piace.
In primo luogo sarebbe interessante sapere quanti sono gli americani che comprendono effettivamente i dettagli della riforma, come dimostra il divertentissimo video andato in onda qualche tempo fa sul programma televisivo “Jimmy Kimmel Live”:
Poi, magari sarebbe anche il caso di ricordare che, sebbene i sondaggi piú recenti sulla popolaritá della legge (come quello condotto da CNN/ORC), diano effettivamente la percentuale di persone ostili all'Affordable Care Act al 54% del totale, di questi, solo il 35% sostiene che il motivo di questa ostilitá stá nel fatto che la riforma obamiana é “troppo progressista” vale a dire, nell'accezione americana del termine, troppo “radicalmente di sinistra”.
Lo stesso sondaggio infatti, mostra anche che, tra questi “oppositori”, il 16% non gradisce la legge perché la considera “non sufficientemente progressista”. Questo gruppo comprende quindi un segmento considerevole della popolazione che avrebbe preferito una riforma piú audace che avrebbe reso il sistema sanitario americano piú simile a quello canadese o a quello dei paesi europei.
Un altro dato che emerge da questo sondaggio inoltre, é che le opinioni del pubblico, nel corso di questi ultimi tempi, si sono trasformate in una direzione che fa preoccupare i conservatori.
Rispetto ai rilevamenti del marzo 2012 infatti, il gruppo che crede che la riforma sia “troppo di sinistra” si é ridotto dal 37% al 35% mentre quello che sostiene che Obamacare non si abbastanza “di sinistra”, é aumentato dal 10% al 16%.
In realtá questo stesso processo di definizione della legge come “di destra” o “di sinistra”, non aiuta a chiarirne i termini e gli obiettivi.
Da una parte infatti, l'Affordable Care Act é molto diverso dai programmi di assistenza sanitaria in vigore nella maggior parte dei paese avanzati perché, al contrario di questi, fá ancora affidamento sul mercato privato delle assicurazioni per fornire questa stessa assistenza, malgrado il fatto che questa intermediazione privata si traduca in costi piú alti e in una minore efficienza dell'intero sistema.
Questo é uno degli argomenti sostenuti dai critici “di sinistra” della legge.
Ma un leader politico che aspiri ad una riforma che sia effettivamente tale, deve essere pronto a venire pragmaticamente a patti con la realtá della situazione effettiva all'interno della quale si trova ad operare. Se il sistema sanitario americano é stato basato per anni, a torto o a ragione, sull'intermediazione dell'industria assicurativa privata, é chiaro che le possibilitá di attuazione di una riforma abbiano maggiori possibilitá di successo quanto piú si tenga conto degli interessi delle parti sociali che vi hanno svolto un ruolo fino a quel momento.
Un altro fattore da tener presente sulle possibilitá di successo a lungo termine di Obamacare, consiste nel divario sulla popolaritá della riforma tra le diverse fascie di etá.
In quel segmento “giovane” della popolazione compreso tra i 18 e i 34 anni infatti, il 52% degli intervistati ha espresso un giudizio positivo sulla riforma sanitaria mentre tra gli anziani oltre i 65 anni, meno di un terzo (31%) ne ha un'opinione positiva.
Questa differenza é spiegabile col fatto che i giovani rappresentano il gruppo demografico che piú di ogni altro, non dispone di un'assicurazione sanitaria e che, pertanto, si trova nella condizione di trarre i vantaggi piú sostanziali dalla riforma.
Gli anziani oltre i 65 anni invece, non sono particolamente favorevoli alla legge anche perché, tra le altre cose, a molti di loro, é stato fatto credere che l'entrata in vigore dell'ACA si tradurrá in un taglio di fondi per Medicare (leggi su Bloomberg).
Un ulteriore motivo di diffidenza verso Obamacare da parte degli anziani inoltre, consiste nel fatto che questo segmento demografico costituisce uno dei tradizionali serbatoi elettorali della destra conservatrice e, dal momento che gli anziani giá dispongono di Medicare (l'assistenza sanitaria pubblica per la terza etá), essi sono giá protetti contro quelle stesse disfunzioni che la legge tende a correggere, come l'esclusione dalle polizze assicurative per cause mediche pre-esistenti o l'aumento astronomico del costo delle polizze dovuto all'etá.