NEW YORK. «È legittimo essere preoccupati, soprattutto per il buon nome dell’Italia nel mondo». Così ha dichiarato il Presidente della Camera Gianfranco Fini mercoledì, nel mezzo della tempesta dell’affaire Ruby. Ma quanto è fondata la preoccupazione sulle conseguenze internazionali per l’Italia che ci potrebbero essere per le accuse della Procura di Milano contro il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riguardo Karima El Maharoug, meglio conosciuta come Ruby Rubacuori, la ragazza di origini marocchine che, ancora minorenne, sarebbe stata più volte pagata dal Premier per avere con lui rapporti sessuali e poi per comprarne il silenzio?
Per cercare di capirlo, abbiamo fatto un giro tra le scrivanie che, nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, ospitano i corrispondenti delle testate di tutto il mondo. Così mercoledì bastava pronunciare il nome di Berlusconi per vedere subito i corrispondenti dell’Onu scoppiare a ridere o, soprattutto le colleghe donne, avere un’espressione di disgusto.
Molti dei nostri colleghi ci hanno commentato la notizia che mercoledì era pure sulla prima pagina del “New York Times”, ma non tutti hanno voluto rispondere alle nostre domande, o meglio, non tutti i giornalisti con cui avevamo parlato degli effetti sull’Italia dello scandalo Berlusconi, hanno dato poi l’autorizzazione a usare il proprio nome e quello del media per cui lavorano. “Non siamo autorizzati”, hanno risposto in molti. Così ha fatto per esempio una giornalista di una agenzia iraniana, ma anche tanti altri corrispondenti di importanti media europei.
Allora qui vi riportiamo soltanto quelle opinioni espresse dai giornalisti che non hanno mostrato alcun problema, on the record, a parlare di Berlusconi.
James Reinl è il corrispondente dall’Onu di “The National”, il quotidiano in lingua inglese di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
James ti aspettavi uno scandalo del genere?
«Le ultime accuse contro il premier italiano per me non sono una sorpresa. Berlusconi è stato una barzelletta per anni, ma con tristezza la barzelletta oramai non fa più ridere. È venuto il tempo per gli italiani di sbarazzarsi di questo grave motivo di imbarazzo per il loro paese».
Ma ti aspettavi che uno scandalo del genere arrivasse dall’Italia?
«Non mi aspettavo questo scandalo dall’Italia, ma prevedevo che sarebbe arrivato prima o poi da Berlusconi, il suo comportamento precedente lo aveva già ben dimostrato, è stato ridicolo per anni».
Quindi l’Italia si merita di meglio?
«Rispondere a questo è un po’ più complicato» ci dice il corrispondente del giornale di Dubai. «Se si guarda alla storia italiana, un elemento positivo che Berlusconi aveva portato all’Italia era la continuità di governo. Ma dopotutto non c’è ragione che questo importante paese europeo debba avere una classe politica così screditata. L’Italia si merita di meglio».
Lo ammettiamo, abbiamo un certo imbarazzo a parlare oggi di Berlusconi e delle sue vicende soprattutto con le corrispondenti donne. Chi decide di rispondere alle nostre domande, si mostra gentile, come Samar Nader, corrispondente dall’ONU di “NTV Lebanon” e anche di “Radio Canada International”.
«Sono libanese e leggo i giornali arabi e spesso scrivono di Berlusconi. È una vera grande vergogna un primo ministro che si comporta così. Lui rappresenta l’Italia. Dovrebbe essere un simbolo ideale per il suo paese invece che rappresentare una tale vergogna. Chi non riesce ad essere onesto e leale con la propria famiglia, non può essere onesto e leale con il suo paese».
Ma forse – chiediamo – con gli italiani qualcuno non si sorprende più?
«Tutti gli uomini del mondo amano una bella donna» risponde la giornalista libanese, «non è certo questa la novità. Ma un primo ministro dovrebbe far emergere le qualità migliori del suo carattere per poter rappresentare il suo paese».
Chiediamo: se i magistrati riusciranno a provare che Berlusconi pagò una ragazza ancora minorenne per avere un rapporto sessuale con lui, che cosa dovrebbe succedere in Italia?
«Dovrebbe essere mandato a casa» dice Samar Nader, «essere costretto a dare le dimissioni. Ma io già avevo letto in passato, nella stampa araba, non solo delle avventure con la ragazza marocchina, ma anche di altre giovani ragazze di Berlusconi. È malato, ecco cosa penso».

Ma l’Italia e gli italiani si meritano di meglio o no? chiediamo alla giornalista libanese:
«Certamente sì. Gli italiani sono un popolo gentile e generoso. Noi giornalisti qui all’Onu, per esempio, siamo orgogliosi di avere come presidente dell’UNCA, il nostro club dei corrispondenti dalle Nazioni Unite, il giornalista italiano Giampaolo Pioli (corrispondente di QN, ndr). Lo abbiamo appena rieletto infatti».
Ultima domanda: nella missione dell’Onu in Libano, ci sono tantissimi soldati italiani, che finora sono stati ben voluti dalla popolazione libanese. Uno scandalo del genere potrebbe avere delle ripercussioni sul rapporto tra la popolazione libanese e il contingente italiano di caschi blu dell’Onu?
«No, non credo affatto. Berlusconi non è l’Italia. È un primo ministro e sicuramente rappresenta il governo del suo paese, ma noi libanesi sappiamo che gli italiani sono un popolo buono e generoso, che gli uomini italiani sono gentili e questo scandalo non avrà effetti nel rapporto tra i soldati italiani e la popolazione civile libanese. Berlusconi rappresenta se stesso prima che il suo paese, ed è certamente una brutta immagine la sua ma non è quella vera. Per noi libanesi l’Italia è il paese dell’arte, della musica, del bello in generale. Berlusconi non la può certo rappresentare. Infatti dovete sostituirlo».
Khaled Dawoud è anche lui un corrispondente dall’Onu per una testata libanese, il quotidiano “Assafir”:
«Non sono rimasto affatto sorpreso dalle notizie che arrivavano dall’Italia, ma non perché si trattasse dell’Italia ma perché si tratta di Berlusconi» ci dice Dawoud, che continua nella sua analisi: «Da quando Berlusconi è al governo questi scandali sono stati diversi e mi aspettavo che prima o poi si sarebbe arrivati al limite, e con queste registrazioni sembra che siamo arrivati a questo punto».
Se i magistrati riusciranno a provare le accuse, che cosa dovrebbe fare il Parlamento? Che cosa dovrebbe fare il popolo italiano?
«L’Italia è un paese rispettabile, ci saranno delle accuse e non sarebbe la prima volta che un potente politico italiano viene processato. Da quello che ho letto, Berlusconi dichiara che non sapeva che la ragazza fosse minorenne. Berlusconi ha già dichiarato apertamente di essere un uomo al quale piace avere la compagnia di molte donne. L’aspetto nuovo ora sono i risvolti legali della vicenda che potrebbero cambiare la situazione, ma se non ci saranno prove evidenti che egli sapesse che la ragazza fosse minorenne, alla fine il tutto sarebbe soltanto una conferma del modo di Berlusconi di condurre la sua vita».
A Dawoud, facciamo la stessa domanda che avevamo posto alla sua collega libanese. Questo scandalo potrebbe cambiare l’ottimo rapporto tra i soldati italiani in Libano e la popolazione civile?
«No, assolutamente. Ripeto, Berlusconi aveva già una terribile reputazione prima di questo ultimo incidente. Ma l’Italia è sempre stata percepita come un’amica del popolo arabo. Berlusconi è un caso a parte e unico. La sua vicenda non penso avrà delle ripercussioni politiche internazionali e poi nel mondo arabo siamo abituati a pensare all’Italia come un paese che cambia governo ogni sei mesi».
Ma se invece Berlusconi sopravvivesse allo scandalo e il governo non cambiasse?
«Se Berlusconi sopravviverà anche a questo scandalo, allora verranno le domande su come veramente gli italiani giudicano i loro politici. In altri paesi questo sarebbe già abbastanza per buttarti giù dal potere. Forse l’unico aspetto positivo della vicenda è che almeno Berlusconi sembra utilizzare i suoi soldi in queste notti pazzesche, mentre nel mondo arabo c’è chi lo fa con i soldi pubblici».
Ma quando qualcuno viene scoperto, cosa gli succede nel mondo arabo? chiediamo al corrispondente di “Assafir”
«Sarebbe costretto ad andarsene. Sarei veramente sorpreso se Berlusconi riuscisse a sopravvivere nella sua carica anche questa volta».

Scott Heidler è il corrispondente dalle Nazioni Unite per “Al Jazeera” versione inglese, il famoso canale all news satellitare con base nel Quatar, seguitissimo non solo in Medio Oriente ma ormai in tutto il mondo. Heidler conosce bene l’Italia: «Ho una parte della mia famiglia che vive lì e ogni tanto ci vado. Non conosco i dettagli della politica italiana, ma il personaggio Berlusconi già lo conoscevo. Certo quello di cui è stato accusato è scioccante, sesso con una prostituta minorenne, ricatti etc, veramente accuse gravissime. Voglio comunque ancora credere che chiunque resti innocente fino a quando non venga provata la sua colpevolezza. Sono accuse scioccanti».
Se i magistrati di Milano dovessero riuscire a provare le loro accuse, cosa pensi dovrebbe accadere a Berlusconi?
«Mi aspetto dall’Italia che la legge faccia il suo percorso fino alla fine. Mi aspetterei quindi che Berlusconi perda subito il suo incarico di governo, fosse processato, e se ritenuto colpevole, paghi con una pena adeguata al crimine commesso. Sicuramente la legge non dovrebbe essere diversa per lui solo perché si tratta del primo ministro. Eppure ritengo» aggiunge subito il corrispondente dall’Onu di “Al Jazzera”, «che i giudizi non debbano essere raggiunti con i titoli dei giornali, specialmente con un primo ministro. Ci vogliono sempre le prove, e la pubblica opinione spesso si comporta in maniera illogica. I commentatori nei media che hanno un grande seguito devono stare attenti quindi, le loro opinioni quando non supportate dai fatti possono portare a terribili conseguenze. Quindi attenzione a condannare qualcuno solo per frasi sentite dire in giro e prima che le prove siano state presentate in una corte di tribunale».
Da certi documenti presentati dai magistratura, sembrerebbe che una delle notti in cui ai party di Berlusconi avrebbe partecipato Ruby, la ragazza marocchina minorenne, ospite nella villa del premier italiano ci fosse anche il premier russo Vladimir Putin. Per un giornalista che copre gli affari internazionali, questa è una storia che potrebbe avere degli importanti risvolti?
«Certamente uno scandalo che si ingrandisce coinvolgendo in più un leader mondiale del calibro di Putin, avrebbe delle notevoli implicazioni internazionali» risponde Heidler. «Posso solo immaginare come il Cremlino cercherebbe di nascondere, minimizzare e distanziarsi da questo scandalo. Ovviamente il fatto che Putin dormisse sotto lo stesso tetto dove stavano avvenendo certe cose, non proverebbe ancora che lui ha avuto un rapporto sessuale con una minorenne».
Ma che dovrebbe succedere adesso? Chiediamo al giornalista di “Al Jazeera”. «Negli Stati Uniti abbiamo avuto presidenti come JFK, o Clinton che sicuramente erano noti per un certo tipo di rapporto con le donne. Ma questo non gli impediva di essere degli efficaci uomini di governo. Ma se nel caso di Berlusconi invece si venisse a sapere che quello che fa fuori dal suo ufficio alla fine ha delle gravi conseguenze sulle sue effettive capacità di governare e che tutto ciò porta anche delle conseguenze su come l’Italia viene percepita all’estero, allora credo che la gente dovrebbe ribellarsi e sicuramente chiederne le dimissioni».
Le ripercussioni all’estero non sfuggono al corrispondente di “Al Jazeera”: «Un paese che vuol mettere in cattiva luce l‘Italia, magari un paese rivale, ecco che potrebbe approfittare di questo scandalo. Il mondo intero adesso ne parla e questo potrebbe comportare delle ripercussioni nelle relazioni dell’Italia anche con certi paesi alleati. E soprattutto certe nazioni moralmente molto conservatrici, potrebbe essere influenzate nelle relazioni con l’Italia dallo scandalo che colpisce il suo primo ministro».

Chi difende Berlusconi, ha già indicato lo spettro dei servizi segreti: qualche potenza avrebbe colpito Berlusconi ingigantendo uno scandalo per sbarazzarsi di un governo scomodo? Ecco come la pensa il corrispondente di “Al Jazeera”: «Ho lavorato in tanti paesi e ora sono alle Nazioni Unite, e mi accorgo che tutti amano gli scenari della cospirazione. Certamente fa diventare una storia un po’ noiosa più interessante. Ma nel caso di Berlusconi, non conosco abbastanza tutti i dettagli per vederci una cospirazione di qualche potenza straniera. Ci potrebbero essere delle forze che potrebbero aver avuto un ruolo nel far uscire certe notizie ma quando si tratta di teorie della cospirazione, noi giornalisti dovremmo stare molto attenti, quando si intraprende quel sentiero è difficilissimo tornare indietro. Certo, una nazione rivale o anche non rivale dell’Italia ma comunque non contenta di certe posizioni prese dal governo Berlusconi, oppure anche un business privato, magari anche nel campo dei media, che cercherebbe così di ridimensionare un rivale. Ma ripeto bisogna stare molto attenti a prendere questa direzione, bisogna farlo solo per seguire elementi chiari e precisi, altrimenti si rischia di cadere nella trappola di chi vuol far diventare una storia già di per se sexy, ancora più eccitante».
Benny Avni è il corrispondente dalle Nazioni Unite per la Radio Israeliana ed è anche un columnist per il “New York Post”. «Non credo che ci sia qualcuno qui dentro che possa essersi sorpreso nel sapere che Berlusconi faccia del sesso con molte donne di ogni tipo ed età», ci dice immediatamente.
Ma è giusto quello che ha scritto il “Financial Times”, che l’Italia merita di meglio?
«Non so, bisogna star attenti. In tanti paesi democratici ci sono le fazioni rivali che dicono che il paese non si merita quel premier o presidente. C’è chi diceva che gli Stati Uniti non si meritavano Bush, e io per esempio non sono d’accordo. C’è chi dice che Israele non si meriti il suo attuale ministro degli esteri. Sono opinioni tutte discutibili. Mi ricordo come veniva considerato Boris Yeltsin per la Russia… E’ molto difficile capire, soprattutto da fuori, se quello che sta succedendo in Italia sia opera di cecchini politici in azione e cosa ci sia invece di vero».
I servizi segreti, magari anche di potenze straniere, che ruolo potrebbero avere avuto sui guai di Berlusconi?
«Queste sono le tipiche linee di difesa che ogni politico che si trova colpito da certi scandali prova a sostenere in sua discolpa» dice Avni che continua. «Ma io volevo parlare di più se certi leader si meritino o meno di rappresentare il loro paese, in questo caso l’Italia. Questa risposta la può dare soltanto il popolo italiano. Soltanto gli italiani possono deciderlo. Io preferisco comunque che sia qualcuno con il quale non sono d’accordo che mi rappresenti in una democrazia che qualcuno, con cui magari mi trovo d’accordo, rappresenti il mio Paese anche se non è stato mai eletto».
Cioè per il corrispondente dall’Onu della Radio Israeliana, Berlusconi rappresenta ancora l’Italia?
«Fin quando gli italiani lo eleggono certamente, Chi sono io per dire il contrario? Spesso la gente vota non per le qualità morali di un candidato, o per chissà quale altre qualità, ma semplicemente perché gli conviene. Non sono un esperto di politica italiana, ma è un fatto che lui sia stato eletto e più volte».

Maurizio Guerrero è il corrispondente dall’Onu per “Notimex”, l’agenzia di stampa messicana. Maurizio, sei sorpreso dalle notizie che arrivano dall’Italia?
«Non sono sorpreso, data la lunga storia di scandali che Berlusconi ha avuto. Invece è una sorpresa che con questo scandalo, questa volta, Berlusconi potrebbe essere rimosso. Questa è per me la notizia».
Chiediamo al giornalista messicano: ma gli italiani si meritano il loro premier?
«È sempre molto difficile dire che un paese si merita i governanti che ha, ma nel caso dell’Italia io dico che sì, si merita Berlusconi perché lo hanno rieletto più volte. Gli italiani hanno già avuto molte opportunità per scaricarlo, ma invece lo hanno confermato. Però adesso penso che siamo arrivati veramente alla fine, probabilmente è troppo anche per gli italiani. Soprattutto perché, a parte gli scandali, Berlusconi non è riuscito a dare, a chi lo ha votato più volte in questi anni, quello che egli aveva promesso, in termini economici, cioè di crescita del paese».
E se invece Berlusconi sopravvivesse ancora una volta al governo?
«Allora sì che questa sarebbe una grande sorpresa» risponde Guerrero, «dopo le accuse che gli sono piovute addosso, sarebbe veramente uno schock vederlo tra qualche mese ancora al potere di un paese come l’Italia».
Satoshi Horikawa, è un reporter per l’agenzia giapponese “JiJi Press”. Anche a lui le domande: sorpreso oggi di leggere sulla prima pagina del “New York Times” dello scandalo italiano su Berlusconi? Ma l’Italia si merita un premier come lui?
«È stata una sorpresa anche se penso che l’Italia sia un paese tollerante quando si considerano certi rapporti tra gli uomini e le donne, e quindi lo scandalo diventa simbolico e per questo anche molto interessante».
Cioè uno scandalo del genere dall’Italia non dovrebbe sorprendere?
«La notizia dello scandalo è sorprendente, ma in effetti possiamo aspettarci che una notizia del genere possa arrivare dall’Italia» ripete Horikawa.
Ma allora, insistiamo con il giornalista giapponese, gli italiani dovrebbero chiedere o no le dimissioni di Berlusconi dal governo?
«Se fossimo in Giappone, per una scandalo di tal gravità certamente un politico sarebbe costretto a dimettersi. Ma dato che questo scandalo accade in Italia, allora mi aspetto che gli italiani siano più generosi nei confronti del loro premier, penso che alla fine verrà perdonato».
Questa la previsione del giornalista Satoshi Horikawa, che dal Palazzo di Vetro scrive per l’agenzia giapponese JiJi.
Concludiamo con la dichiarazione che ci ha rilasciato Evelyn Leopold, la veterana dei corrispondenti dell’Onu, giornalista indipendente che ha scritto per diverse testate del mondo e continua a farlo anche per influenti website americani. Alla nostra domanda su Berlusconi, Evelyn risponde telegraficamente e senza esitare: «L’Italia si merita di meglio».
Questo articolo è uscito originariamente su Oggi7, il settimanale di America Oggi.