SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DI OGGI VENERDÌ 25 APRILE 2025 (TITOLO + COMMENTO)
PRIMA PAGINA
– La Crimea è parte dell’Ucraina, dice Zelensky. Il riconoscimento della sovranità del Cremlino è anatema. Quando Trump ha proposto un piano di pace che prevedeva il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la risposta da Kyiv è stata un inequivocabile no. “Violerebbe la nostra costituzione – ha detto Zelensky. – Non capiterà mai, neppure in cambio della fine della guerra”. Uno dei suoi principali collaboratori ha detto: ” Per i membri del Parlamento sarebbe peggio che un suicidio politico”. Trump ha espresso stupore e frustrazione dicendo che “la Crimea è stata perduta anni fa” e che Zelensky sta inseguendo “un sogno irrealizzabile”.
– L’attacco russo più mortale da quasi un anno. Titolo in grandi caratteri e grande fotografia di una donna fra le macerie, con questa didascalia: “Una donna in un edificio distrutto dall’attacco russo, che ha ammazzato almeno 12 persone”.
– Trump fa un raro rimprovero a Mosca. La capitale ucraina ha avuto dozzine di feriti. La Russia ha ammazzato almeno 12 persone e feritone almeno 90 in un massiccio attacco alla capitale ucraina. L’attacco con droni e missili è stato il più mortale da più di un anno, colpendo edifici di appartamenti civili. Zelensky ha detto che sono stati lanciati 70 missili e 150 droni diretti a varie città dell’Ucraina, anche se Kyiv è stata la più colpita. Il presidente Trump ha sferzato Putin dicendo su una piattaforma TV: “Vladimir, smettila. Non è necessario e non è il momento per farlo”.
– Musk sparisce da Washington ma la sua missione sopravvive. Mentre l’uomo più ricco del mondo è tornato a occuparsi della Tesla, la sua fabbrica di automobili le cui vendite sono crollate nelle ultime settimane, i suoi sforzi per limitare le spese del Governo continueranno nelle mani dei suoi collaboratori, ma non è chiaro se senza la sua costante presenza avranno successo.
– Un progetto di ringiovanimento e riparazione. Titolo di una grande fotografia di Central Park con questa didascalia: “Il Davis Center, la cui costruzione con una spettacolare piscina e una patinoire, è costato 160 milioni di dollari”.
– Cancellando il processo dovuto agli immigrati. La Casa Bianca erode un principio della legge fondamentale. Mentre il Ministero della Giustizia dice che sta lavorando per provvedere agli immigrati il dovuto processo prima di deportarli, il presidente Trump e i suoi principali collaboratori sostengono un principio completamente diverso: “Perché dovremmo?”. Nella loro rapida, massimalista campagna di deportare il maggior numero possibile di immigrati il più presto possibile, il presidente e i suoi collaboratori hanno abbandonato ogni pretesa di essere limitati dalla Costituzione. Sostengono di avere il potere per farlo senza alcun dovuto processo e che non hanno il tempo né l’obbligo di agire diversamente.
PAGINE INTERNE
– Peggiora la crisi nell’Asia meridionale. Il Governo del Pakistan ha detto che considererà un atto di guerra la minacciata decisione dell’India di bloccare l’afflusso al Pakistan di vari fiumi.
– Nuova disciplina medica in Israele. Una nuova guida copre quello che i dottori hanno imparato aiutando gli ex ostaggi al rientro in libertà.
– Esagerando nel taglio dei fondi scolastici. Un giudice federale del New Hampshire ha detto che il Governo Trump è andato oltre i suoi poteri nel taglio dei sussidi alle scuole locali.
– Popolare studio di danza. Molti usano uno spazio della stazione ferroviaria Pennsylvania Station per allenarsi.
– I Cinesi dicono “comprate direttamente”. Un video di TikTok spinge i compratori americani a fare acquisti direttamente in Cina per evitare il ricarico delle tariffe.
– Marco Grassi, che ha faticosamente rivalutato un importante periodo artistico, è morto a 90 anni. Nativo di Reggio Emilia, aveva passato la vita tra l’Italia, la Svizzera e l’America. Era specializzato nel restauro di dipinti del 1500. Il necrologio include varie fotografie, una delle quali ha questa didascalia: “L’ultima cena del Vasari” (1546) nel 2016. Grassi, considerato come “il più ammirato restauratore privato della pittura italiana”, aveva restaurato quel dipinto dopo una devastante inondazione nel 1966″.