La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato di valutare se il Primo Emendamento della Costituzione proibisca ai funzionari pubblici di bloccare haters e critici sui social media.
I giudici hanno ascoltato l’appello di due membri del consiglio scolastico di Poway, in California, contro i quali alcuni genitori avevano intentato causa dopo che a questi ultimi era stato negato l’accesso ai profili Facebook e Twitter della scuola.
Michelle O’Connor-Ratcliff e T.J. Zane, due funzionari eletti del Poway Unified School District, avrebbero infatti pubblicato centinaia di commenti negativi su argomenti quali la disuguaglianza razziale e la gestione dei bilanci delle scuole pubbliche, bloccando su Facebook e Twitter alcuni genitori che se ne erano lamentati. Lo scorso luglio la Corte d’Appello del 9° Circuito degli Stati Uniti, che ha sede a San Francisco, ha dato ragione ai genitori, affermando che i membri del consiglio scolastico avevano pubblicizzato le loro pagine sui social media come “canali di comunicazione con il pubblico” – e perciò non potevano bloccare a loro piacimento i genitori per divergenze personali.
I giudici hanno inoltre ascoltato l’appello di un uomo del Michigan dopo che un funzionario comunale di Port Huron che lo aveva bandito su Facebook a causa di alcuni commenti negativi sulla risposta del governo locale al COVID-19.
La Corte Suprema si è già trovata di fronte a un simile dilemma relativa al Primo Emendamento nel 2021. Allora si era presentato un caso riguardante il tentativo dell’ex presidente Donald Trump di limitare i suoi critici su Twitter. Dopo che Trump ha lasciato la Casa Bianca, tuttavia, i giudici hanno ritenuto che la questione fosse ormai superata e hanno annullato la sentenza di una corte di grado inferiore – secondo cui l’ex presidente aveva violato i diritti costituzionali di libertà di parola.