(TITOLO+COMMENTO)
PRIMA PAGINA
– Nel Giorno della Vittoria, Putin si attiene a un comportamento di prudenza sulla guerra in Ucraina. Dichiarazioni false, ma senza previsioni di una scalata. Non ha fatto dichiarazioni di vittoria o di “missione compiuta” né promesse che la guerra finirà presto. Ma mentre parlava in Red Square a Mosca, non ha fatto riferimento a nuovi sacrifici o mobilitazioni, né a minacce di bombardamenti nucleari, né a una possibile guerra con l’Occidente. Si è invece rivolto al pubblico in generale: i Russi potranno continuare a vivere la loro vita, i militari continueranno a combattere per liberare l’Ucraina, come lui dice nelle sue false dichiarazioni, “da torture, squadre della morte, nazisti”. Nessun accenno a prepararsi per un più grande conflitto.
– Si spezzano legami radicati nella storia. Per decenni, gli Ucraini e i Russi sono stati legati dalla comune esperienza della Seconda guerra mondiale, milioni sono morti insieme sotto il fuoco tedesco, insieme hanno cacciato i nazisti dalle loro terre, insieme una volta all’anno, nel Giorno della Vittoria, andavano a deporre fiori sulle tombe dei morti in guerra. Ma quest’anno, mentre Putin usava la festività per difendere l’invasione, gli Ucraini stavano nascosti nelle cantine e morivano sotto i bombardamenti, così come erano morti i loro nonni molti anni prima. Con una grande foto di una donna ucraina che depone fiori ai piedi di un monumento coperto di sacchi di sabbia in memoria del Giorno della Vittoria.
– Pastori evangelisti lottano mentre la politica divide le congregazioni. Un momento in cui la Suprema Corte sta per abolire il diritto all’aborto dovrebbe essere un momento di trionfo per gli evangelisti cconservatori. Invece, le chiese evangeliche bianche e conservative si trovano in tutto il paese divise da quegli stessi argomenti che dividono il Partito Repubblicano. Le separazioni imposte dalla pandemia hanno aggravato la situazione, riducendo di molto la frequenza dei fedeli, al punto che il 42% dei pastori protestanti stanno seriamente considerando di abbandonare il ministero.
– Rischio per gli stati: combattere il rialzo dei prezzi con tagli delle tasse. Molti stati hanno già messo in atto o stanno considerando importanti tagli delle tasse per bilanciare l’aumento dei prezzi causato dall’inflazione, con una politica condivisa dai due partiti. Ma gli economisti mettono in guardia che dare più denaro ai consumatori, può stimolare la domanda di beni di consumo e quindi aggravare l’inflazione.
– Le compagnie petrolifere vendono i pozzi sporchi, ma le emissioni peggiorano. In tutto il mondo, le grandi compagnie petrolifere stanno vendendo pozzi per un valore di più di 100 miliardi nello sforzo di tagliare le loro emissioni di gas inquinante. Ma frequentemente vendono a compagnie che non si curano dell’inquinamento e fanno sapere poco o niente su come conducono le loro operazioni.
– 30 anni dopo, un Marcos è destinato a guidare le Filippine. Ferdinand Marcos, figlio del defunto dittatore delle Filippine, sembra sicuro di vincere le elezioni presidenziali di lunedì prossimo con un ampio margine, che mette in luce la straordinaria rinascita di una famiglia mandata in esilio nel 1966 dalla sollevazione di milioni di Filippini uniti nel denunciare gli abusi e la corruzione imperanti nel paese. Ma il figlio del dittatore, Ferdinand, ha lavorato indefessamente da allora per riabilitare il nome della famiglia e sembra adesso esserci riuscito.
PAGINE INTERNE
– Un Warhol vende per 195 milioni. Il ritratto di Marilyn Monroe del 1964 ha battuto tutti i record di prezzo per un artista americano, dopo solo quattro minuti di gara d’asta.
– Non più in fuga. La poliziotta e il carcerato in fuga da una prigione dell’Alabama dal 26 aprile sono stati catturati in Indiana.
– Cercando un piccolo aiuto. I pediatri sono in prima linea nella crisi di salute mentale fra gli adolescenti di tutto il paese.
– Riportare? Magari più tardi. Perché certi cani da riporto non riportano? Il problema ha a che fare con geni del cane che predavano le moderne pratiche di allevamento.
– Annunciati i premi Pulitzer. Il New York Times ha vinto i premi per la copertura delle guerre aeree nel Medio Oriente e per gli incontri mortali con la polizia.
– La Borsa scende di nuovo. Un rallentamento nelle esportazioni cinesi si è aggiunto alle preoccupazioni per l’inflazione, per il rialzo degli interessi bancari e le difficoltà nel trasporto. Wall Street ne ha risentito.