(TITOLO+COMMENTO)
PRIMA PAGINA
– Gli Stati Uniti partono dall’ultima base in Afghanistan, ponendo fine a 20 anni di guerra. A Kabul, alta tensione e un’aria di irrealtà. Mentre i Talebani si avvicinano, il governo afghano sembra congelato. Le autorità americane hanno ieri annunciato la definitiva chiusura della base di Bagram, il centro strategico di vent’anni di operazioni americane in Afghanistan. Mentre partivano le ultime truppe con i loro equipaggiamenti, scendeva su Kabul un’atmosfera di irrealtà. Superficialmente la città sembrava normale, i mercati e le strade piene di gente, ma con molta tensione sotto pelle: tutti sanno che i Talebani si stanno avvicinando sempre più. Un venditore ambulante ha detto: “Non c’è speranza per il futuro. Gli Afghani stanno lasciando il paese. Io non so se fra 10 minuti sarò al sicuro”. Gli uffici che rilasciano i passaporti sono stati affollati negli ultimi giorni, anche se ottenere un visto per un paese straniero è estremamente difficile.
– La lotta continua, ma gli Americani non ne faranno parte. La partenza delle ultime truppe, in anticipo sui tempi previsti, mette in luce lo sforzo di Washington di lanciare due messaggi: uno al pubblico americano che la più lunga guerra della storia è finita, l’altro al governo afghano che gli Stati Uniti non stanno abbandonando il paese nel mezzo di un offensiva dei talebani e che mantengono la capacità e la volontà di aiutare con attacchi aerei se necessario.
– Le assunzioni aumentano e gli stipendi salgono mentre il paese è in ripresa. I migliori risultati da agosto. Più offerte di lavoro e una ridotta forza-lavoro mettono a prova l’economia. Gli imprenditori hanno aggiunto 850.000 lavoratori in giugno, il numero più alto da agosto, e gli stipendi sono cresciuti, segno che i lavoratori stanno aumentando il loro potere di trattativa soprattutto nel settore del turismo e divertimento dove i nuovi assunti sono stati 343.000. Ma la guarigione dalla pandemia non è finita. La disoccupazione è lievemente salita al 5,9% e la forza-lavoro è rimasta invariata al 61,6%, mostrando che milioni di impiegati che hanno lasciato il posto devono ancora tornare al lavoro.
– Un’imprevedibile sessione della Corte finisce con una svolta a destra. L’influenza di Robert come voto decisivo, declina. Nei primi mesi della sessione, sembrava che la maggioranza di destra si potesse spezzare per dar luogo a sentenze meno politicizzate. Ma nelle ultime sentenze fra cui quella sul potere degli stati di restringere l’esercizio del voto, si è visto che la super-maggioranza di destra è ancora solida, e lo potrebbe essere ancor più nella prossima sessione (da ottobre) quando si discuteranno casi esplosivi come l’aborto e il diritto alle armi.
– Biden dichiara “indipendenza” dal virus, ma con qualche preoccupazione. Le feste del 4 di luglio mentre le varianti si spargono. Il piano del Presidente di celebrare l’indipendenza dal virus si scontra con la realtà: il paese è vaccinato solo al 50% e la variante Delta minaccia nuovi scoppi del contagio. Gli esperti temono che le celebrazioni, compresa la grande festa alla Casa Bianca, manderanno il messaggio sbagliato: che sarà “un’estate di gioia e libertà”, mentre in realtà la lotta al coronavirus è lontana dalla fine.
PAGINE INTERNE
– Frondosi e salvatori di vite. Gli alberi possono abbassare di molto le temperature delle città. Ma se è così, perchè le città non si costruiscono la loro ombra?
– Una nuova spina per Trump. Alan Bragg , avvocato nero esperto in cause finanziarie, sarà il prossimo pubblico ministero di New York e seguirà quindi le investigazioni sull’ex-presidente.
– Una vittoria decisiva sull’Etiopia. Dopo la loro decisiva sconfitta, migliaia di truppe catturate dai combattenti del Tigray sono state fatte sfilare per le strade della capitale.
– Consegna a domicilio: nuovo normale. La gente è tornata nei ristoranti, che si stanno però adattando alla possibilità che il servizio a domicilio diventi parte del loro lavoro.