Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
First Amendment
April 25, 2021
in
First Amendment
April 25, 2021
0

Come in America la libertà di stampa ed espressione nacque ancor prima degli USA

Nel celebre Processo "La Corona contro Zenger" del 1735 si piantò a New York il seme per ciò che riguardò non più le sorti di uno stampatore ma della libertà

Massimo JausbyMassimo Jaus
Come in America la libertà di stampa ed espressione nacque ancor prima degli USA

Il processo Zenger (NY Public Library)

Time: 3 mins read

In America la libertà di stampa nasce quando ancora le 13 colonie erano britanniche e gli Stati Uniti non erano venuti alla luce. La data esatta è il 5 agosto 1735. Il posto, New York.

Tre anni prima Giorgio Secondo di Gran Bretagna nominò William Cosby governatore delle province di New York. Tra il giorno della nomina e il giorno in cui Cosby assunse la carica a New York passarono 15 mesi. Durante questo periodo di tempo il presidente del Consiglio delle Province, Rip Van Dam, svolse il ruolo di governatore ad interim. Dopo l’arrivo di Cosby i due litigarono per i compensi e per le percentuali delle tasse raccolte. La vicenda finì in tribunale, alla New York Supreme Court of Judicature. Van Dam prese due dei migliori avvocati di New York, William Smith e James De Lancey. Il governatore fece in modo che due dei tre magistrati giudicanti dessero ragione a lui. Il terzo magistrato, Lewis Morris, però dissentì dal giudizio dei suoi colleghi. Cosby chiese al giudice Morris di mettere per iscritto i motivi del suo dissenso. Morris obbedì rendendo pubblica la sua decisione aggiungendo anche il suo commento: “Se i magistrati sono intimiditi e non possono esprimere il loro giudizio ma devono accontentare le richieste del Governatore, gli abitanti di questa provincia si preoccuperanno sia per la loro vita che per il loro patrimonio poiché l’indipendenza di quelli che giudicano viene compromessa e le leggi di sua maestà non possono essere applicate”.

Il governatore infuriato dalla critica decise di rimuovere Morris dalla carica che aveva ricoperto per oltre 20 anni. Un fatto questo che allarmò l’establishment benpensante dei coloni. 

A New York esisteva un giornale, il New York Gazette, unico organo di informazione che sosteneva il governatore. Morris con i suoi due avvocati Alexander e Smith fondò un nuovo giornale, il New York Weekly. I tre diedero l’incarico a John Peter Zenger, l’unico tipografo che aveva il torchio, i telai e i caratteri mobili per stampare il giornale. Alexander fu nominato direttore. E il New York Weekly cominciò ad attaccare il governatore con articoli non firmati che lo accusavano di tirannia e di violazione dei diritti dei coloni, di soprusi e confische in nome della legge, corredandoli con con vignette satiriche. Si è sempre sospettato che l’autore di questi articoli fosse il giudice Morris. Per tutta risposta il governatore decise di arrestare Zenger accusandolo di diffamazione sediziosa motivando la sua decisione come una mossa “per distruggere le uova del serpente della disobbedienza”. In quei tempi il libel, la diffamazione, aveva un significato differente, era tutto ciò che veniva pubblicato, vero o falso, in opposizione al governo. 

Questa vicenda, la Corona contro Zenger (Crown vs Zenger) fu il seme del principio che di li a poco avrebbe portato alla prima vera conquista della libertà di stampa.

Nella 1734 vennero formati due differenti Grand Jury uno nella primavera e uno in autunno, per ufficializzare l’incriminazione di Zenger, ma nessuno dei giurati votò per l’incriminazione. Ciò nonostante il 17 novembre 1734 lo sceriffo arrestò Zenger, il quale non aveva mai negato di aver stampato gli articoli ma si rifiutò, e per questo fu tenuto per 10 mesi in carcere, di dare il nome dell’autore degli articoli. Mentre era in prigione la moglie di Zenger continuò a stampare il giornale dando il resoconto della fase pre processuale con la scelta dei giurati sottolineandone la parzialità in favore dell’accusa. E qui ci fu il colpo di scena: dopo i pesanti attacchi del New York Weekly il magistrato fu costretto a cambiare i giurati. L’avvocato più famoso di Philadelphia, Andrew Hamilton, assunse la difesa di Zenger e il processo iniziò il 4 agosto 1735. Hamilton nella sua arringa ammise che Zenger aveva stampato gli articoli sul New York Weekly, e con una mossa geniale, chiese all’accusa di provare che quanto era stato scritto fosse falso. Poi, rivolgendosi ai giurati, disse: “Non è un caso che riguarda un povero stampatore. Questo è una caso che riguarda la libertà”. Concludendo poi “Se non è legge, è meglio della legge, deve essere legge e sarà sempre legge dove la giustizia prevale”. Finita l’arringa il giudice ordinò ai giurati di condannare Zenger. I giurati andarono in camera di consiglio, dopo 10 minuti tornarono con il verdetto di non colpevolezza. 

Governeur Morris, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, nel suo diario scrisse: “Il processo Zenger nel 1735 fu la stella mattutina della libertà che conseguentemente rivoluzionò l’America”.

La libertà di espressione sarà sancita dal Primo Emendamento della Costituzione nel Dicembre 1795, ma il seme era stato piantato 60 anni prima.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

DELLO STESSO AUTORE

Musk lascia il DOGE, Trump gli consegna le chiavi d’oro della Casa Bianca

Musk lascia il DOGE, Trump gli consegna le chiavi d’oro della Casa Bianca

byMassimo Jaus
Trump in calo nei sondaggi, solo il 39% lo approva

I dazi di Trump in sospeso tra sentenze giudiziarie contrastanti

byMassimo Jaus

A PROPOSITO DI...

Tags: First AmendmentLa Voce di New York 25 aprilelibertà d'espressionelibertà di stampa
Previous Post

Non mi importa di sembrar retorico: “Viva il 25 aprile! Viva la Voce di New York!”

Next Post

25 Aprile 2021: quando la scelta per un governo senza più giornali è popolare

DELLO STESSO AUTORE

“Nessun MAGA sarà abbandonato”: la grazia è il premio per la fedeltà al presidente

“Nessun MAGA sarà abbandonato”: la grazia è il premio per la fedeltà al presidente

byMassimo Jaus
“Trump leccapiedi di Musk”: all’HUD spopola il video generato con l’AI

L’addio di Musk: lascia la Casa Bianca e boccia il maxi-bilancio federale

byMassimo Jaus

Latest News

Tragedia a Roosevelt Island: 15enne scompare nelle acque dell’East River

Tragedia a Roosevelt Island: 15enne scompare nelle acque dell’East River

byMaria Nelli
Paramount valuta di risolvere la causa intentata da Trump contro “60 Minutes”

California, i dem. aprono un’inchiesta sul possibile accordo Trump-Paramount

byDaniele Di Bartolomei

New York

Ritorna il Covid? La curva sale: serve un ultimo sforzo per uscire dal tunnel

New COVID Variant Detected in NYC Amid Concerns Over Vaccine Access

byAmelia Tricante
Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

byCristiano Palladino

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
egitto proteste giornalisti

25 Aprile 2021: quando la scelta per un governo senza più giornali è popolare

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?