Ad Ottobre, il governatore Andrew Cuomo aveva limitato i raduni religiosi ad un massimo di 10 persone, per evitare al coronavirus di continuare a diffondersi nelle “zone rosse” di Brooklyn e del Queens. Ora, la Corte Suprema degli USA ha bocciato tali restrizioni, grazie al voto decisivo dell’ultimo giudice nominato da Donald Trump, Amy Coney Barrett. La decisione della Corte ha citato il Primo Emendamento, e l’importanza di rispettare la libertà religiosa.
Il parere è arrivato nella tarda serata di mercoledì 25 novembre, con un voto di 5 a 4: la Corte ora impedisce allo Stato di New York di imporre limiti ai raduni religiosi. La decisione è emblematica del cambiamento nell’approccio della Corte Suprema alle restrizioni relative al coronavirus, e rivela il suo primo spostamento a destra.
Il vescovo di Brooklyn, Nicholas DiMarzio, ha parlato in favore della decisione: “Credo che questa decisione della Corte sia importante,” ha affermato DiMarzio in un’intervista con la CNN. “Da quasi due mesi le nostre chiese, disegnate per accogliere quasi 1,000 persone, ne possono ricevere massimo 10-25. Ma altri business definiti essenziali, come i negozi di liquori, possono restare aperti senza restrizioni”.
Inoltre, DiMarzio ha ricordato che le chiese osservano attentamente le regole di distanziamento sociale: “Non si può entrare in chiesa senza maschera,” ricorda il vescovo. “Abbiamo un cartello all’entrata: ‘no mask, no mass.‘ Stiamo attenti che tutti mantengano le distanze necessarie. E’ un ambiente sicuro. Non abbiamo sentito di nessuno che si è ammalato perché è andato in chiesa.”
Alle parole di Papa Francesco, pubblicate sul NYTimes, in cui il pontefice ricorda ai fedeli che le restrizioni per assicurare la sicurezza all’interno delle chiese non equivale a restrizioni sulla libertà personale dell’individuo, il vescovo ha dato pieno appoggio: “Sono d’accordo,” afferma DiMarzio. “Ed infatti noi abbiamo accettato tutte le restrizioni. Non chiediamo di avere libertà assoluta di fare come vogliamo, vogliamo seguire le regole, e lo facciamo da mesi”.
Le anticipazioni del libro di Papa Francesco sul quotidiano newyorchese fanno tuttavia capire che il pontefice è più vicino alle posizioni dei governi in lotta contro il virus che non a quella delle chiese, cattoliche e non cattoliche, che rivendicano il diritto di tenere assembramenti. Il papa infatti riconosce che «i governi hanno fatto grandi sforzi per mettere il bene delle persone al primo posto, agendo in modo decisivo per proteggere la salute e salvare vite».
Secondo il vescovo d Brooklyn, però, quando i borough sono diventati “zone rosse”, ed è stato imposto il limite, tale decisione era “irrazionale”. Soprattutto, DiMarzio si è concentrato sull’importanza della salute spirituale dei fedeli: “La salute spirituale è importante tanto quanto quella fisica. Se hanno bisogno di andare in chiesa, ciò deve essere possibile”.
Andrew Cuomo, invece, non è d’accordo con l’ultimo parere della SCOTUS. Secondo il governatore di New York, la decisione non è altro che “un modo per dimostrare che ora abbiamo una nuova Corte”. Il commento si riferisce alla nomina a giudice di Amy Coney Barrett, come dicevamo, che ha sostituito la liberal Ruth Bader Gingsburg. Infatti, i tre giudici nominati dal presidente in carica Donald Trump, Barrett, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, tutti e tre conservatori, hanno votato a favore. Mentre i tre giudici liberal hanno espresso il loro dissenso, ottenendo anche il sostegno del giudice capo conservatore John Roberts.
Cuomo continua a tenere sotto controllo il numero dei contagi nello stato di New York: come ha affermato su Twitter, oggi sono stati registrati 8,176 casi a fronte di 219,442 tamponi; 3,103 i nuovi ricoveri, e 39 i decessi. L’eliminazione delle restrizioni sui raduni religiosi preoccupa figure come Cuomo e il sindaco Bill De Blasio che già ad Ottobre avevano chiuso tutti i business non essenziali in 9 quartieri. Dato il costante aumento dei casi a NYC, sarà necessario monitorare la situazione attentamente, e assicurarsi che tali assembramenti religiosi non comportino un aumento di contagi.