Il fatto di avere una data per celebrare e rivendicare la libertà di stampa va benissimo, però bisogna sempre ricordare che ogni giorno dell’anno dobbiamo lottare per ottenere questo obiettivo. La situazione è molto complicata: non solo in Paesi come Cuba dove la libertà di espressione è seriamente compromessa, ma anche per i cittadini di altri Paesi che devono difendere le piccole porzioni di libertà informativa che hanno raggiunto.
Credo che avvicinarsi a quelle nazioni dove la situazione è più difficile sia un modo per prendere coscienza e per tenere in debito conto i passi avanti fatti dalla libertà di espressione da parte dei Paesi dove ciò è avvenuto. La libertà d’informazione è importante perché solo un popolo informato, consapevole di ciò che gli accade intorno può trovare le soluzioni. Quando si indottrina una popolazione, la si circonda di silenzio e di censura, accade che tale popolazione smetta innanzitutto di credere a ciò che le raccontano, smetta di interessarsi alle questioni pubbliche e si trasformi in una popolazione apatica. Là dove vige un monopolio ideologico o economico sui mezzi di informazione il popolo è più facile da tenere sotto controllo.
*Continua a leggere su La Stampa