Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
First Amendment
March 20, 2012
in
First Amendment
March 20, 2012
0

OPINIONI/ Politici comodi e giornalisti ’rompipalle’

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 6 mins read

“Ma basta. Non mi rompete le palle...”. Cosí Francesco Rutelli alla giornalista Lucia Annunziata durante il suo programma ’In mezz’ora’. Chi scrive inizió questa rubrica su ’L’Indro’ circa un anno fa, con un pezzo che analizzava il rapporto tra politici e giornalisti in Italia rispetto agli Stati Uniti. Ricordo ancora il sommario in quel mio commento titolato ’L’Indro l’americano’: chiedeva di immaginare anche "in Italia i poteri politici e anche economici che rispettano e temono, i giornalisti, invece di averli in libro paga?"

L’ex radicale ex sindaco di Roma, ex leader della Margherita e ora dell’API, si è sentito ferito nell’onore per il caso del tesoriere del suo partito Luigi Lusi, accusato di aver abusato della sua carica appropriandosi di milioni di euro e ora definito dallo stesso Rutelli “un ladro”. L’Annunziata ha incalzato il politico ’centrista’ sui presunti finanziamenti che, come scritto da ’L’Espresso’, sarebbero passati da Lusi alla fondazione di Rutelli ’Centro per un futuro sostenibile’.

“C’é qualcosa che ho preso io? No, neanche un centesimo. Ho chiarito, le ho risposto. E mi faccia anche dire: ma basta”, replicava Rutelli sempre piú arrabbiato. “Che cosa c’é di male nel fatto che lei riceva questi soldi?”, insisteva Annunziata. Rutelli: “Non li ricevo! Continua a dirlo? Li dò. Li dò. Ma lei ancora insiste? Non li ricevo, li dò, l’ho querelato, vuol farsi querelare anche lei?”.

“E sì, dai…” replica a questo punto la giornalista ex presidente della Rai ’di garanzia’: lei, giornalista ’di sinistra’ che una volta poteva appunto “garantire” anche a destra, ma adesso non stava più ’garantendo’ Rutelli, passato al centro…Per questo forse il politico romano non si fida piú di Lucia : “Ma lei mi ascolta o segue la sua scaletta e ripete le domande che aveva programmato? Ho finanziato, io, personalmente, di tasca mia e ancora mi rompete le palle? E basta” alza la voce Rutelli usando un tono più rude. “Avevo bisogno che lei ripetesse queste cose”, si difende Annunziata. “Per andare a dormire tranquilla questa notte? Va bé, ho fatto una buona azione”, conclude l’ex sindaco di Roma.

La discussione continua: “Senta Rutelli, anch’io faccio un mestiere che ha una certa funzione pubblica, ogni tanto – dice Annunziata – anche a noi giornalisti dateci la capacitá…”. “Ho risposto l’altro giorno per due ore e mezza”, replica “Ha risposto a una conferenza stampa, siamo in un’altra situazione – replica la giornalista – non mi tratti come una deficiente per favore”. “Non mi permetterei mai”, assicura Rutelli…

Ecco in questo scambio, che potete trovare in video su internet, c’é il condensato del rapporto ’incestuoso’ tra potenti d’Italia e chi li dovrebbe controllare. E’ vero che Annunziata sta cercando di fare il suo dovere di giornalista, spremendo dal suo ospite il più possibile riguardo allo scandalo in cui é indirettamente coinvolto. La situazione, così com’è nota alle cronache oggi, farebbe pensare che, pur avendo dato (e non sottratto) quei soldi, Rutelli in tanto tempo non si sia mai accorto dei milioni di euro venivano rubati dal suo tesoriere: se non responsabile, comunque, l’ex leader della Margherita come minimo ’negligente’.

Ma la vera ragione per cui Rutelli se ne esce con quel “ma basta, non rompete le palle”, è perché il nostro politico non é affatto abituato ad avere a che fare con un o una giornalista, a lungo considerata ’di garanzia’, che fa proprio quello che ogni buon giornalista dovrebbe fare con i politici: comportarsi da rompipalle!

Rutelli, poveretto, come il cane di Pavlov non fa altro che reagire come farebbe ogni altro politico italiano al suo posto, poco importa di quale schieramento, davanti ad un interlocutore che a sorpresa si mette in testa di fare il suo mestiere! E a dircelo questo ad un certo punto é proprio Annunziata: “Ogni tanto, anche a noi giornalisti, dateci le capacitá…”. Come ogni tanto? E perché solo ogni tanto? E le altre volte che fanno i giornalisti invece di servire il pubblico, leccano il politico?

Ma la chicca che sigilla una situazione già piuttosto controversa, degna di un’etá della pietra se paragonata al rapporto stampa politica che vige in altre democrazie, é ovviamente quando a Rutelli scappa: “Ho giá querelato, che faccio, querelo anche lei?”.

Ora, una minaccia del genere non é nemmeno immaginabile da dove vi sto scrivendo.Assistere allo spettacolo di un politico negli Stati Uniti che mentre un giornalista gli fa delle domande anche particolarmente dure e magari pure ’unfair’, scorrette, ecco si fa scappare una frase minacciosacome quella é semplicemente impossibile. Quel politico non potrebbe farlo ’per legge’. Qualunque ’public officer’, una persona eletta o nominata ad una carica pubblica, in America non potrebbe mai querelare un giornalista o un qualuque cittadino che in quel momento agisca da informatore dell’opinione pubblica. Mai. Anche se quello scritto dal giornalista risultasse essere falso o se porgesse domande tendenziose, sbagliate, ingiuste, è escluso che possa ricevere una querela. L’unica maniera per farlo consiste nel portare al giudice una prova che il giornalista o la sua testata – o, come in questo caso, il suo programma – quel falso l’ha commesso ’con malizia’, cioé sapendo giá a priori. Praticamente indimostrabile…

Geniale quella sentenza della Corte Suprema Americana che nel 1964 fortificava ulteriormente cosí il Primo Emendamento della Costituzione Americana. Ecco perché il Quarto potere negli Usa ha potuto persino far dimettere un presidente senza paura delle querele. Perché le conseguenze di un possibile errore (in buona fede) non devono mai intimidire e frenare il giornalista dal suo lavoro di guardiano degli eletti dai cittadini. Il giornalista non puó essere intimorito dal politico, piccolo o potente che sia, ma semmai é il contrario.

E infatti, cari lettori, chi scrive é da tempo un giornalista americano anche se opera in lingua italiana, e ben si accorge di questo atteggiamento dei politici nostrani che arrivano in visita a New York. Nel migliore dei casi è quello del ’volemose bene’, nel peggiore “allora fammi queste domande e di questo non si parla”. Quanti ne ho visti apparire con quell’atteggiamento da ’comandanti supremi’, con al seguito tirapiedi ’suggeritori’ di domande che si possono fare…La mia risposta era tanto semplice quanto chiara: caro portavoce del Presidente, Ministro, Segretario, Sottosegretario, ecc. in questo caso l’intervista non ci interessa piú, grazie tante.

Quando, ancora peggio, ti capitavano quelli che ti dicono "mandi le domande e noi le rimandiamo con le risposte". Cosí ti ritrovi senza quelle che hanno del tutto ignorato, anzi che hanno proprio cancellate. I poveretti, in questo caso se le sono poi comunque ritrovate nel giornale qui a New York, ovviamente con tanto di avvertenza per i nostri lettori: "certe domande che avevamo posto al Ministro, Segretario, Presidente sono state ignorate, eccole qui di seguito…"

Quindi non mettiamo in croce il povero Rutelli. Io voglio credere alla sua buona fede, e che lui quei soldi non li ha presi ma, come dice, li ha dati. Il problema non é nello specifico lui, dato che oggi in Parlamento tutti si comportano così e forse anche peggio di lui nel rapporto ’incestuoso’ della politica italiana con i media. 

Concludo riprendendo pari pari ció che scrissi nella prima puntata di questa rubrica per ’L’Indro’, 

"Eppure, in Italia si dovrebbe conoscere meglio come, qui in America, chi lavora nei media, non sappia cosa sia l’aver paura di fare il proprio dovere (…) Giá, questa libertá assoluta di informare senza essere ’intimiditi”’dal potente di turno é il più importante pilastro che rinnova sempre la democrazia di questo Paese (…) Ti immagini in Italia i poteri politici e anche economici che rispettano, e quindi temono, i giornalisti, invece di averli in libro paga?"

E’ passato ormai un anno ma, purtroppo, sembra ieri.

*articolo precedentemente pubblicato su L'Indro www.lindro.it

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Previous Post

POLITICA ESTERA/ ’Disarmati’ in Afghanistan

Next Post

L’INDRO/ Se gli americani non ci credono più

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Cannes, la Croisette aperta ai giovani: il festival 2025 scommette sul futuro

Cannes, la Croisette aperta ai giovani: il festival 2025 scommette sul futuro

bySimone Spoladori
Episcopal Church Breaks with U.S. Govt. Over Its Welcome to Afrikaner Refugees

Episcopal Church Breaks with U.S. Govt. Over Its Welcome to Afrikaner Refugees

byZoe Andreoli

New York

Sean Combs / Ansa

Al via il processo contro Diddy Combs, la difesa: “Sono solo violenze domestiche”

byFederica Farina
Gen Z is “Trashing” the Big Apple, According to New Study

Gen Z is “Trashing” the Big Apple, According to New Study

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

L'INDRO/ Se gli americani non ci credono più

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?