Le richieste di sussidio di disoccupazione sono salite a 248.000 la scorsa settimana, avvicinandosi a una soglia critica che, secondo gli economisti, potrebbe indicare l’arrivo di una recessione. Tuan Nguyen, economista di RSM US LLP, ha scritto: “Le nuove richieste di sussidi hanno continuato a salire, raggiungendo quota 248.000 e, per la seconda settimana consecutiva, hanno sfiorato la soglia di 250.000, che rappresenta un rischio di recessione”.
Come riporta Bloomberg, Nguyen ha aggiunto che si registra un notevole rallentamento nelle assunzioni, a causa dell’incertezza commerciale.
Matt Kubancik, rivenditore e sostenitore di Donald Trump con sede a Louisville, Kentucky, ha descritto il secondo mandato del presidente come una “vacanza dall’inferno”. Kubancik lamenta l’impatto negativo dei dazi cinesi sulla sua attività. Oltre a lui, anche imprenditori del Kentucky e alcune catene del retail definiscono i dazi una mossa distruttiva per l’economia e una vera e propria “minaccia per le imprese familiari”. Lettere pubblicate dal New York Post evidenziano come l’aumento dei dazi sui prodotti cinesi fino al 145% stia colpendo duramente aziende con margini già ridotti.
Gli esperti sottolineano che, sebbene il mercato azionario sia parzialmente rimbalzato in seguito alla decisione del presidente Trump di sospendere i nuovi dazi contro i partner commerciali, le piccole imprese restano sotto forte pressione.
L’economia degli Stati Uniti ha creato 139.000 posti di lavoro secondo l’ultimo rapporto, ma solo 37.000 nel settore privato, la cifra più bassa da marzo 2023. Per i neolaureati e i nuovi entrati nel mercato del lavoro, questo è uno dei contesti più difficili degli ultimi anni. Carrie Freestone, economista di RBC Capital Markets, ha dichiarato a Yahoo Finance: “Nessuno vuole aumentare le assunzioni quando non sa cosa succederà nei prossimi mesi”.