Jerome Powell, presidente della Federal Reserve (Fed), ha ricevuto l’ennesimo attacco da parte di Donald Trump. Giovedì scorso il presidente aveva postato su Truth Social: “Powell “Too late” ora deve abbassare i tassi”. definendolo “troppo in ritardo” perché non aveva abbassato i tassi di interesse della banca centrale americana e chiedendo di provvedere immediatamente. L’invettiva di Trump non ha sortito effetti: Powell non ha cambiato la sua posizione esponendosi a una minaccia di licenziamento: “Presto dirò il nome del nuovo capo”.
L’ultima invettiva è arrivata a borse chiuse e lunedì mattina si aspettavano i primi effetti, che comunque non sono negativi. Un altro elemento che ha inciso sulle variazioni della giornata è stato l’inizio dei colloqui fra Cina e Stati Uniti, sui quali l’Europa attende.
Wall Street è attualmente in positivo con + 0,39% del Nasdaq, Dow Jones registra un +0,12% e lo S&P 500 sale dello 0,17%. Variazioni lievi che attendono aggiornamenti sui colloqui per i dazi e sul destino del presidente della Fed. In quest’ultimo caso i mercati americani potrebbero apprezzare un licenziamento di Powell che in seguito porti a un abbassamento dei tassi.
L’Europa risponde invece negativamente a questa (ennesima) incertezza. In negativo il Ftse Mib (-0,35%), il Dax di Francoforte (-0,54%) e il Cac 40 di Parigi (-0,17%), Londra invece perde lo 0,06%.
Stando alle ultime notizie, i colloqui fra gli emissari dei governi di Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese dovrebbero durare due giorni. L’incontro è in corso presso la Lancaster House, residenza nobiliare a Londra utilizzata per eventi diplomatici internazionali. Le due delegazioni sono guidate dal Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e dal vicepremier cinese He Lifeng.