Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Economia
May 10, 2025
in
Economia
May 10, 2025
0

È tregua fra Cina e Usa, i dazi scendono al 30% per 90 giorni

I colloqui a Ginevra hanno sortito l'effetto sperato, i negoziati continueranno

Fabio Cupolo CarrarabyFabio Cupolo Carrara
Ripresi a Ginevra i colloqui fra Usa e Cina sui dazi

Scott Bessent ai colloqui di Ginevra /ANSA

Time: 5 mins read

È ufficiale: il fine settimana di colloqui fra Stati Uniti e Cina a Ginevra incentrati sulla guerra commerciale fra i due Paesi è stato proficuo: è stato trovato un accordo per una parziale sospensione dei dazi. In una dichiarazione congiunta, i due Paesi hanno affermato che sospenderanno i rispettivi dazi per 90 giorni e continueranno i negoziati iniziati durante il fine settimana. Secondo l’accordo, gli Stati Uniti ridurranno il dazio sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina abbasserà il dazio sulle merci statunitensi dal 125% al 10%.

Il Segretario del Tesoro USA Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifelong – Collage da ANSA

“Abbiamo concluso che condividiamo un interesse comune”, ha dichiarato il Segretario al Tesoro Scott Bessent in una conferenza stampa a Ginevra, dove nel fine settimana si sono incontrati funzionari statunitensi e cinesi.  “Abbiamo raggiunto un accordo su una pausa di 90 giorni e abbiamo sostanzialmente abbassato i livelli tariffari. Entrambe le parti abbasseranno i dazi del 115%”, ha spiegato Bessent. Una decisione che mette fine, per il momento, al rialzo incontrollato dei dazi fra Washington e Pechino, scatenato dalla politica commerciale intrapresa dall’amministrazione Trump e di cui la Cina è stata la vittima principale, seppur non l’unica, subendo le percentuali più pesanti. I maxi-dazi voluti da Donald Trump ad aprile – imponevano una minima del 145% su gran parte delle merci cinesi, cui Pechino aveva risposto con un’imposizione del 125% sui prodotti statunitensi.

L’accordo è più ampio del previsto: si era parlato di un taglio dei dazi fino al 50-60%, mentre ora si arriva al 30%. Donald Trump, intervenuto venerdì scorso, aveva detto “L’80% mi sembra giusto”, lasciando però intendere che la decisione finale sarà rimessa a Bessent.

I due Paesi hanno deciso anche di istituire un meccanismo per proseguire i colloqui su questioni economiche, facendo trasparire l’intenzione di lavorare per distendere i rapporti, almeno dal punto di vista commerciale.

Bessent ha precisato che il presidente è stato aggiornato in tempo reale sull’andamento dei lavori.

Jamieson Greer, rappresentante Usa per il commercio, parlando ai cronisti aveva detto domenica che l’intesa dovrebbe contribuire a ridurre l’attuale deficit commerciale statunitense, stimato in oltre 1.200 miliardi di dollari. “È stato un confronto molto costruttivo. Raggiungere un’intesa in tempi così rapidi dimostra che le distanze erano forse meno profonde di quanto si pensasse”, ha aggiunto. Il rappresentante ha poi sottolineato la durezza della controparte cinese: “Sono negoziatori tosti”.

Sabato Trump aveva commentato la prima giornata di negoziati come “molto positiva”. Su Truth Social, il presidente statunitense aveva parlato di “una piena ripartenza dei rapporti, negoziata in modo amichevole ma costruttivo”, aggiungendo che si stava lavorando “per aprire la Cina al business americano”.

Anche la stampa cinese aveva riconosciuto l’importanza del confronto. Pechino aveva definito i colloqui come “un passo importante per promuovere la risoluzione della controversia”, si legge in un commento pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua.

Secondo alcune indiscrezioni, tra le concessioni sul tavolo da parte cinese ci sarebbe un impegno concreto a limitare l’export di precursori chimici utilizzati nella produzione di fentanyl, oltre a una possibile apertura sull’acquisto di beni americani e una ripresa degli investimenti diretti negli Stati Uniti. Dopo aver spostato gran parte delle sue importazioni agricole verso il Brasile e altri Paesi del Sud globale, Pechino sarebbe disposta anche a rivedere alcune rotte commerciali.

I dati pubblicati venerdì dalle dogane cinesi mostrano intanto che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 21% rispetto ad aprile dello scorso anno. Ciononostante, l’export complessivo della Cina è salito dell’8,1%, grazie a un riorientamento verso i mercati del Sud-est asiatico, dell’America Latina, dell’Europa e dell’Africa. Parte di questi flussi potrebbe comunque essere dirottata nuovamente verso gli Stati Uniti attraverso triangolazioni.

Negli Stati Uniti, l’impatto sulle infrastrutture logistiche si è già fatto sentire. Il traffico nei porti è in netto calo, con ricadute immediate per trasportatori, compagnie ferroviarie e centri di stoccaggio. Nelle prossime settimane anche la distribuzione al dettaglio e l’industria manifatturiera potrebbero risentirne, man mano che si esauriranno le scorte. Parallelamente, anche le fabbriche cinesi cominciano ad accusare il colpo.

Secondo Goldman Sachs, l’inflazione potrebbe raddoppiare entro fine anno, toccando quota 4%, proprio a causa delle tariffe. Anche con l’intesa, i prezzi non scenderebbero subito: le navi cariche di merci tassate al 145% stanno attraccando in questi giorni nei porti americani.

L’elenco dei beni cinesi presenti nel quotidiano degli statunitensi è lungo e trasversale: scarpe, abbigliamento, microchip, elettrodomestici, giocattoli, articoli sportivi, pezzi di ricambio per uffici, prodotti per l’infanzia. Secondo la National Retail Federation, nella seconda metà del 2025 le importazioni verso gli USA sarebbero calate di almeno il 20% su base annua. Ma dal lato cinese il crollo sarebbe stato più netto: JPMorgan prevedeva un tracollo tra il 75 e l’80%.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cupolo Carrara

Fabio Cupolo Carrara

DELLO STESSO AUTORE

U.S., China Reach Deal in Geneva to Ease Tariff War, Full Terms Due Monday

U.S., China Reach Deal in Geneva to Ease Tariff War, Full Terms Due Monday

byFabio Cupolo Carrara
Ripresi a Ginevra i colloqui fra Usa e Cina sui dazi

È tregua fra Cina e Usa, i dazi scendono al 30% per 90 giorni

byFabio Cupolo Carrara

A PROPOSITO DI...

Tags: CinacommercioDaziDonald TrumpPechinoScott BessentVNY News 4Washington
Previous Post

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

Next Post

Calo shock nei traffici tra Cina e USA, dazi e tensioni rallentano gli scambi

DELLO STESSO AUTORE

Amazon Mulls Tariff Labels on Prices, Drawing Trump’s Ire

byFabio Cupolo Carrara
Amazon / Ansa

Amazon valuta di mostrare l’effetto dei dazi sui prezzi: Trump insorge

byFabio Cupolo Carrara

Latest News

I mercati risalgono dopo la tregua commerciale fra Cina e Stati Uniti

byMassimo Jaus
New York Galleries: Openings and Closings of the Week (05/12—05/18)

New York Galleries: Openings and Closings of the Week (05/12—05/18)

byFederica Farina

New York

Gen Z is “Trashing” the Big Apple, According to New Study

Gen Z is “Trashing” the Big Apple, According to New Study

byMaria Nelli
I Gen Z sporcano la Grande Mela: i dati che fanno discutere

I Gen Z sporcano la Grande Mela: i dati che fanno discutere

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Porto e container in Cina / Ansa

Calo shock nei traffici tra Cina e USA, dazi e tensioni rallentano gli scambi

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?