Nutella cambia ricetta, i Ferrero Rocher diventano quadrati e i Tic Tac si tingono di Dr Pepper. Ferrero North America ha deciso di alzare il tiro: punta a conquistare definitivamente il mercato statunitense con una pioggia di novità pensate su misura per il consumatore a stelle e strisce. A confermarlo è la lista di prodotti che l’azienda presenterà al prossimo Sweets and Snacks Expo, in programma a Indianapolis, in Indiana.
La mossa non è casuale. La multinazionale nata in Italia, ma oggi con sede in Lussemburgo, è attiva nel mercato nordamericano da quasi cinquant’anni, ma solo nell’ultima decade ha deciso di investire con decisione, importando brand iconici come Kinder e ampliando il portafoglio con acquisizioni strategiche. Tra queste, spicca l’acquisto del ramo caramelle di Nestlé USA, che ha portato marchi come Nerds, Butterfinger e Raisinets sotto il suo controllo.
Secondo i dati citati da Evercore ISI, una divisione della banca d’investimento Evercore Inc., specializzata in ricerca finanziaria e analisi di mercato, Ferrero risulta il terzo produttore di dolciumi negli Usa, dietro solo a Hershey e Mars. Ma la distanza con i giganti del settore è ancora marcata: il gruppo copre appena il 2% del mercato del cioccolato, contro le doppie cifre registrate da Reese’s, Hershey’s e M&M’s.
Michael Lindsey, presidente e chief business officer di Ferrero North America, ha spiegato che per colmare il divario è necessario “americanizzare” i prodotti, un passaggio fondamentale per farli entrare davvero nel cuore dei consumatori. La strategia, ha affermato, è semplice: valorizzare i brand globali affermati o quelli acquisiti di recente e reinterpretarli con un tocco locale, unico e sorprendente.
Ecco allora i Ferrero Rocher Square, rivisitazione in formato quadrato dell’iconico cioccolatino dorato, con guscio croccante alle nocciole, cuore cremoso e cinque varianti, latte, fondente, bianco, caramello e assortito, in arrivo sugli scaffali a settembre. Ma il cambiamento più clamoroso riguarda Nutella, che per la prima volta in sessant’anni avrà una nuova versione: Nutella Peanut, una crema che unisce il sapore del classico cacao-nocciola con arachidi tostate. Il lancio è previsto per la prossima primavera e, anche se partirà dagli Stati Uniti, il prodotto ha già registrato grande interesse da parte dei mercati esteri, in particolare nel sud-est asiatico e nei Paesi del Golfo.
Per sostenere la produzione, la società investirà 75 milioni di dollari nel suo stabilimento di Franklin Park, in Illinois, e continuerà l’espansione in Canada, dove si produrranno anche i Rocher Square e i biscotti Nutella. Contestualmente, l’azienda sta cercando di localizzare sempre più la propria filiera, approvvigionandosi di nocciole dall’Oregon, in modo da ridurre la dipendenza da fornitori esteri.
Lindsey ha sottolineato che questi investimenti fanno parte di una visione di lungo termine, nata ben prima dell’introduzione dei dazi dell’amministrazione Trump. Oggi il sistema di produzione in America conta oltre 5.000 dipendenti, contro i 300 di dieci anni fa.
Ma il piano non si limita solo a questo. Ferrero ha intenzione di “fare le cose in grande” anche sul fronte del marketing. il presidente ha lasciato intendere che i consumatori troveranno l’etichetta nei più grandi eventi sportivi del mondo a partire dal 2026, un chiaro riferimento al Super Bowl e alla Coppa del Mondo.
Del resto, Lindsey, chiosando con ironia, ha sottolineato che non c’è nulla di più americano del football.