Tre economisti statunitensi – Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson – hanno ricevuto il Premio Nobel per le scienze economiche 2024 per le loro ricerche sulla disuguaglianza economica tra le nazioni. L’annuncio è arrivato lunedì mattina dal comitato Nobel, che ha sottolineato l’importanza del loro lavoro nel comprendere come istituzioni sociali e politiche influenzino il benessere delle società.
Acemoglu e Robinson, professori al Massachusetts Institute of Technology, hanno scritto nel 2012 il saggio Why Nations Fail: The Origins of Power, Prosperity, and Poverty – nel quale analizzano le cause profonde della disuguaglianza, evidenziando perché alcune nazioni prosperano mentre altre rimangono bloccate in una spirale di povertà e stagnazione. Simon Johnson è docente di economia globale presso l’Università di Chicago e dal 2007 al 2008 è stato economista capo del Fondo Monetario Internazionale.
Il Nobel ha evidenziato come le società caratterizzate da un “scarso stato di diritto e istituzioni che sfruttano la popolazione” non riescano a generare crescita e cambiamento positivo. Jakob Svensson, direttore dell’Istituto per gli studi economici internazionali dell’Università di Stoccolma, ha affermato che i tre vincitori “sono stati pionieri di nuove metodologie, sia empiriche che teoriche, che hanno notevolmente arricchito la nostra comprensione della disuguaglianza globale”.
Il premio, che consiste in 11 milioni di corone svedesi (circa 1,058 milioni di dollari), sarà suddiviso equamente tra i tre vincitori.
Il Nobel per le scienze economiche è stato istituito nel 1968 in onore del 300° anniversario della banca centrale svedese e viene assegnato dalla Royal Swedish Academy of Sciences per riconoscere opere di “importanza eccezionale” nel campo. Lo scorso anno, la storica e economista Claudia Goldin era stata premiata per i suoi studi sulle retribuzioni femminili e i risvolti nel mercato del lavoro.