L’economia statunitense ha creato molti più posti di lavoro del previsto a settembre, indicando un mercato occupazionale ancora forte e resiliente. Il report pubblicato stamattina dal Dipartimento del Lavoro segnala che il mese scorso sono stati creati 254.000 posti di lavoro nel settore non agricolo, ben oltre le previsioni degli analisti che si aspettavano un aumento di appena 150.000. Rivisti al rialzo anche i dati di agosto, +159.000, e quelli di luglio, +144.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto ad agosto.
La forza del mercato si è riversata sui salari, poiché i guadagni orari medi sono aumentati dello 0,4% nel mese e sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente. La settimana lavorativa media è scesa invece a 34,2 ore.
Ristoranti e bar hanno guidato la creazione di posti di lavoro in settembre, con l’aggiunta di 69.000 posizioni. L’assistenza sanitaria, leader costante di questa tendenza, ha contribuito con 45.000 posizioni, mentre l’occupazione nel settore governativo è aumentata di 31.000 nuovi occupati. Altri guadagni sono stati registrati per l’assistenza sociale (+27.000) e per l’edilizia (+25.000).
La creazione di posti di lavoro si è spostata fortemente verso le posizioni a tempo pieno, che sono aumentate di 414.000 unità, mentre quelle che hanno dichiarato un lavoro part-time sono diminuite di 95.000 unità.
Il rapporto se, da un lato, celebra la resilienza del mercato del lavoro, dall’altra è seguito dalle domande sull’approccio che la Federal Reserve intenderà adottare sugli ulteriori tagli ai tassi di interesse. All’inizio della settimana, il presidente Jerome Powell aveva definito il quadro occupazionale “solido”, pur riconoscendo che si era “chiaramente raffreddato” nell’ultimo anno. Il “Beige Book” della Fed sulle condizioni aziendali, pubblicato lo scorso mese, ha indicato che le aziende stanno mantenendo gli organici abbastanza stabili, come le richieste dei sussidi di disoccupazione, anche se mostrano scarsi segnali di un ritmo accelerato dei licenziamenti.
“Oggi abbiamo ricevuto buone notizie per i lavoratori e le famiglie americane”, ha detto il presidente americano Joe Biden commentando il report e prendendosi il merito di aver creato, sotto la sua amministrazione “16 milioni di posti di lavoro” e la cifra record di “19 milioni di nuove aziende”, con un un livello di disoccupazione tra i più bassi degli ultimi 50 anni. Il capo degli Stati Uniti ha anche elogiato il “potere della contrattazione collettiva di aumentare i salari dei lavoratori”, dopo che l’International Longshoremen’s Association (ILA) ha raggiunto un accordo provvisorio martedì sera per porre fine a uno sciopero nei porti della costa orientale e del Golfo. Biden ha avvertito che c’è “ancora molto da fare per ridurre i costi e ampliare le opportunità” e non ha mancato di dare una stoccata ai repubblicani accusandoli di “mettere al primo posto i miliardari”. Anche se non più candidato, il presidente resta in campagna elettorale e difende i successi della sua Bidenomics.