Continuano i timori di un rallentamento sostanziale dell’economia Usa, anche se in questo martedì la Borsa di Tokyo ha effettuato un rimbalzo record con la più ampia impennata in una singola seduta della sua storia (chiusura a +10.23%). I mercati asiatici lunedì avevano registrato il calo improvviso ed inaspettato del 12,4% del Nikkei: il giorno peggiore per l’indice giapponese dal “Black Monday” del 1987. La maggior parte dei principali indici in Europa lunedì ha perso tra il 2% e il 3%, con lo Stoxx Europe 600, l’indice azionario di riferimento europeo, in calo del 2,2%. (Milano lunedì ha chiuso a -2,3%). Oggi anche le borse europee provano il rimbalzo ma in una situazione di forte volatilità.
Il deludente rapporto Usa sull’occupazione di luglio, pubblicato venerdì, ha mostrato un rialzo dell’occupazione al 4,3%, dopo il 4,1% del mese precedente. Gli investitori sono anche preoccupati che la Federal Reserve sia in ritardo nel tagliare i tassi di interesse, convinta che un rallentamento economico si tradurrà in benefici per l’inflazione. Il VIX, considerato l’indicatore della paura di Wall Street, è balzato a 65, il suo livello più alto dalla svendita indotta dalla pandemia nel marzo 2020. Lunedì, New York ha chiuso a -2,6%.
I cali hanno esteso quelli che sono stati alcuni giorni vertiginosi a Wall Street durante i quali le negoziazioni più popolari di quest’anno sono state aggressivamente abbattute. Un sell-off delle azioni tecnologiche è continuato prima dell’apertura del mercato lunedì, con Nvidia, Meta e Apple che hanno perso ciascuna oltre il 9%. Apple sconta perdite ampie legate anche alla notizia che la Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha venduto, nel secondo trimestre, quasi la metà delle sue azioni nell’azienda di Tim Cook, che sta cercando di assicurare i suoi investitori.
In tutto il mondo, gli investitori si stanno precipitando sulla sicurezza del mercato obbligazionario. Il rendimento del Tesoro statunitense a 10 anni è stato recentemente scambiato intorno al 3,68%, in calo rispetto a oltre il 4,1% di una settimana fa e sulla buona strada per attestarsi al livello più basso in più di un anno.
Venerdì, il Nasdaq aveva chiuso una terza settimana consecutiva di perdite, portando l’indice ad alto contenuto tecnologico a scendere di oltre il 10% rispetto al record stabilito il mese scorso. Anche lo S&P 500 ha registrato una terza settimana consecutiva di perdite, in calo del 2% per la settimana. Persino il Dow Jones Industrial Average, che aveva sovraperformato, ha interrotto una serie di quattro settimane di vittorie, scendendo del 2%.