Ha aspettato l’ultimo giorno del 2023, il gigante dei fondi comuni Fidelity per declassare ancora una volta il valore di X, la piattaforma social, nota come Twitter, che Elon Musk ha trasformato in una girandola controversa di politiche e dichiarazioni che hanno fatto fuggire inserzionisti, utenti e anche alcuni azionisti.
Fidelity che aveva aiutato Musk ad acquistare per 44 miliardi di dollari la piattaforma nell’ottobre del 2022, ha dichiarato che X vale oggi il 71,5% in meno rispetto al momento dell’acquisto, cioè circa 12,5 miliardi. La valutazione mensile, da parte del fondo, sostiene che solo in novembre X ha perso il 10,7%, dopo che Elon Musk, durante un convegno del New York Times ha mandato gli inserzionisti “a farsi f……”, poichè non gli avevano perdonato l’appoggio alle teorie antisemite, espresso in un post.
Le valutazioni di Fidelity non sono diverse da quelle di altri azionisti della società e non sono frutto di informazioni privilegiate, tuttavia il fondo ha sempre tenuto d’occhio le azioni della piattaforma e ha continuato a ridurne la proprietà sin dal primo mese della gestione Musk. Il segno meno si è accompagnato anche al numero di dipendenti che lavorano alla moderazione dei contenuti, -50%, come il numero degli utenti mensili, -15%, dopo il primo anno sotto il miliardario. L’unico segno + rilevato dagli analisti fa riferimento, non ai conti o ai dipendenti, ma ai discorsi di odio neonazista e antisemita che hanno visto un aumento del 105%, da quando il fondatore della casa automobilistica Tesla è sceso nel campo social.
Non è un segreto che X sia in disordine finanziario, nonostante l’assunzione a CEO di Linda Yaccarino, ex responsabile marketing di NBCUniversal. Lo stesso Musk ha spesso alluso alla reale possibilità di dichiarare bancarotta a meno che la piattaforma non riesca a rimpiazzare i suoi introiti pubblicitari in via di evaporazione. La maggior parte di quel denaro è probabilmente andata perduta per sempre, nonostanti alcuni piani di recupero poi andati a vuoto, come quello di voler trasformare X in una banca o quello di addebitare agli utenti la spunta blu di verifica.
Quando aveva acquisito Twitter, Musk ha detto che avrebbe acquistato la società “per cercare di aiutare l’umanità”. Dopo l’acquisizione, ha reintegrato un numero di persone precedentemente bandite dalla piattaforma, tra cui l’ex presidente americano Donald Trump, cacciato per i suoi messaggi sul sovvertimento del procedimento elettorale e il teorico della cospirazione di destra Alex Jones, che ha ritenuto la strage dei bambini della scuola elementare di Sandy Hook una montatura per consentire il bando delle armi da fuoco. Nel frattempo, in settembre, l’Unione Europea ha lanciato un avvertimento a Musk dopo aver scoperto che X aveva la più alta percentuale di post di disinformazione tra tutte le grandi piattaforme social, intimandogli di provvedere alla cancellazione, per non rischiare multe salate.
Il miliardario, al di là delle controversie e delle perdite economiche, è consapevole che un X danneggiato rimane comunque potente, specialmente in vista delle elezioni del 2024, che potrebbero veder transitare il social network in una piattaforma simile a Parler, il social del dark web utilizzato dagli assalitori del Campidoglio, il 6 gennaio del 2021, e trasformare in introiti monetari il nazionalismo bianco ed estremista.