Inizio d’anno all’insegna del rally per il Bitcoin, che martedì ha superato i 45.000 dollari, raggiungendo il livello più alto in quasi 21 mesi: era dal 5 aprile 2022 che la criptovalute non superava questa soglia. Ad entusiasmare i trader è la potenziale approvazione, da parte della Securities and Exchange Commission Usa (SEC), l’autorità di vigilanza di Wall Street di un ETF (Exchange-Traded Funds) spot, cioè un fondo quotato in Bitcoin (BTC).
Gli ETF sono fondi d’investimento che replicano le performance di un indice, un settore, una commodity o un altro asset e sono negoziati in borsa come le azioni. Se un investitore, ad esempio, intendesse acquistare azioni tecnologiche di Google, Microsoft e Amazon insieme, potrebbe acquistare un ETF che le contiene tutte, piuttosto che pensare ad acquisizioni singole. Cosa distingue un ETF spot da un ETF regolare? Un ETF spot è un ETF legato al prezzo di Bitcoin. Chi lo acquista deterrebbe dei Bitcoin, anche se poi fisicamente a possedere la criptovaluta sarebbe il fondo che ha emesso la cedola dell’ETF che si acquista. Se entro il 10 gennaio la SEC dovesse approvare questi fondi di investimento i Bitcoin diventerebbero accessibili a tutti e si potrebbero acquistare attraverso la finanza tradizionale senza doversi registrarsi su una piattaforma di exchange o ricorrere a wallet digitali, che richiederebbero conoscenze tecniche per assicurarne la sicurezza.
Il Bitcoin è cresciuto di quasi il 20% dall’inizio di dicembre in vista della benedizione ufficiale di gennaio, dopo che nel 2023 il prezzo della moneta digitale è aumentato del 157%, nonostante la frode multimiliardaria commessa da Sam Bankman-Fried, co-fondatore dell’exchange di criptovalute FTX e la multa da 4,3 miliardi di dollari comminata a Binance, la più grande piattaforma di scambio cripto, accusata di riciclaggio e costretta a scaricare il suo co-fondatore Changpeng Zhao, “CZ”. A spingere il rally di martedì sono anche gli aggiornamenti dei moduli di registrazione per gli ETF bitcoin effettuati dal fondo BlackRock e da altri potenziali emittenti di ETF, che fanno sperare in una decisione immenente della SEC.
I trader non sottovalutano neppure il prossimo halvening, cioè il dimezzamento del Bitcoin previsto in aprile e che ogni volta ha condotto la moneta su valori record. È vero che il bitcoin è una moneta digitale, ma è altrettanto vero che non può essere coniata in modo illimitato e la sua scarsità ne aumenta il valore. Il meccanismo dell’halving, messo in atto ogni 4 anni, riduce la quantità di monete che è possibile estrarre, tramite il mining, e questo rende la criptovaluta preziosa. Secondo il protocollo della criptovaluta il numero di bitcoin in circolazione sarà sempre limitato a 21 milioni (quantità che dovrebbe essere raggiunga solo nel 2140) e questo ne aumenta il valore. Gli analisti scommettono che nel 2014, il Bitcoin potrebbe superare con facilità anche i 50.000 dollari, soprattutto se la Fed non aumenterà i tassi di interesse, allontanando gli investitori dal mercato cripto. Intanto prossima tappa è il 10 gennaio.