Enorme deficit di bilancio, calo dell’accessibilità del debito, e pressanti divisioni politiche interne.
Sono queste alcune delle ragioni che hanno spinto venerdì l’agenzia di credito Moody’s ad abbassare il rating degli Stati Uniti da “AAA con outlook stabile” ad “AAA con outlook negativo”, a tre mesi dal downgrade deciso da Fitch a causa delle lotte politiche sul tetto del debito.
L’agenzia di rating con sede a New York sostiene in un comunicato che “la continua polarizzazione politica” nel Congresso aumenti “il rischio che i legislatori non siano in grado di raggiungere un consenso su un piano fiscale per rallentare il declino della sostenibilità del debito”.
“Qualsiasi tipo di risposta politica significativa che potremmo vedere a questa potenza fiscale in declino probabilmente non avverrà prima del 2025 a causa della realtà del calendario politico del prossimo anno”, ha dichiarato a Reuters William Foster, vicepresidente senior di Moody’s.
Nonostante il relativo downgrade, Moody’s rimane comunque l’unica delle tre principali agenzie di rating a mantenere la reputazione creditizia del Governo statunitense al livello più alto: Fitch ha infatti degradato il rating USA da AAA (rischio infimo di default) a AA+ (rischio basso di default), mentre S&P ha assegnato a Washington il rating AA sin dalla crisi del 2011.
Moody’s ha peraltro mantenuto i rating emittente e senior unsecured a lungo termine “AAA”, citando i punti di forza economici e creditizi degli Stati Uniti.
Subito dopo il comunicato di Moody’s, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha dichiarato che il declassamento è “l’ennesima conseguenza dell’estremismo e della disfunzione dei repubblicani del Congresso”.
“Laddove la decisione di Moody’s lascia il rating AAA degli Stati Uniti, non siamo d’accordo con il passaggio a un outlook negativo. L’economia americana rimane forte e i titoli del Tesoro sono il principale asset sicuro e liquido al mondo”, ha aggiunto il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo in un comunicato.
Adeyemo sostiene che l’amministrazione Biden ha dimostrato il suo impegno per la sostenibilità fiscale, anche attraverso misure di riduzione del deficit per oltre 1.000 miliardi di dollari incluse nell’accordo di giugno con il Congresso sull’innalzamento del limite del debito statunitense, e la proposta di Biden di ridurre il deficit di quasi 2.500 miliardi di dollari nel prossimo decennio.