L’economia statunitense continua a crescere nonostante le profezie di recessione.
Secondo i dati rilasciati giovedì dall’Ufficio di analisi economica del Dipartimento del Commercio, nel terzo trimestre del 2023 il PIL americano ha registrato un sostanzioso +4,9% su base annuale. Si tratta della crescita più alta in quasi due anni, grazie all’aumento dei salari (dovuti alla scarsità di forza lavoro) che ha contribuito a far crescere la spesa dei consumatori.
Le stime degli esperti erano leggermente inferiori, intorno al 4,5%.
L’economia USA si è insomma dimostrata resistente di fronte all’aggressivo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, anche se è improbabile che il forte ritmo di crescita continui. A minacciare il PIL americano sono anzitutto gli scioperi degli operai della United Auto Workers, oltre al fatto che milioni di americani stanno iniziando a rimborsare i prestiti agli studenti – avendo perciò a disposizione meno denaro da spendere.
I mercati finanziari prevedono che la Fed manterrà invariati i tassi di interesse nella sua riunione del 31 ottobre-1 novembre. Da marzo, la banca centrale statunitense ha aumentato il tasso di interesse overnight di riferimento di 525 punti base, portandolo all’attuale intervallo tra il 5,25% e il 5,50%.