
L’Ambasciatore Armando Varricchio apre i lavori del Webinar sulla transizione energetica dopo Covid-19, “The energy transition scenario after Covid”.
La discussione, grazie agli interventi di personalità del mondo scientifico e imprenditoriale ha permesso di focalizzare l’attenzione dei partecipanti sulle sfide poste dalle cosiddette 3D: decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione della produzione, distribuzione e consumo di energia nel mondo post-Covid19.
La drastica riduzione delle emissioni e dei consumi causata dalla pandemia deve aprire la strada ad un rinnovato impulso per assicurare la sicurezza delle forniture energetiche, creare nuovi posti di lavoro e raggiungere il traguardo della climate neutrality nel 2050.
Tutti obiettivi per i quali, ha ricordato, l’Ambasciatore Armando Varricchio – “l’Italia lavorerà nel 2021 sia nel quadro della Presidenza del G20 che nell’esercizio della co- presidenza della COP26”. L’Ambasciatore ha poi proseguito sottolineando come “anche in questo campo Italia e USA possano fornire un contributo determinante grazie agli investimenti effettuati dal settore privato nello sviluppo di tecnologie pulite e all’operato di numerosi centri di ricerca, università e istituzioni sui due lati dell’Oceano”.

I panelist di alto livello, Prof.ssa Sally Benson, direttrice dello Stanford Precourt Institute for Energy, Prof. Robert Armstrong, Direttore della MIT Energy Initiative, Mike Howard Direttore del Electric Power Research Institute, Marco Margheri, Senior Vice President di ENI per le Relazioni Internazionali e Enrico Viale Direttore Enel North America, moderati da Rachel Frazin giornalista di The Hill, hanno arricchito la discussione con la prospettiva dei propri istituti e aziende, sottolineando l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato e come il futuro del pianeta dipenda dalle scelte che compiremo oggi a tutti i livelli (anche a quello dei singoli consumatori) in tema di produzione e consumo di energia.

Robert Armstrong, Direttore della MIT Energy Initiative, ha affermato che due importanti lezioni che ci si porta a casa da Covid-19 è sicuramente quella che “la scienza può aiutarci a informarci ed è davvero importante per noi prestare attenzione”; l’altra lezione riguarda la transizione energetica e il cambiamento climatico, “ciò che facciamo come individui, come comunità, o stati, non riguarda solo noi, ma colpisce tutti gli altri, dunque è importante avere la consapevolezza che viviamo in un mondo più interconnesso che mai”.
Sally M. Benson, direttrice dello Stanford Precourt Institute for Energy, ha affermato che la pandemia ha insegnato che bisogna essere preparati; “quando questa pandemia è arrivata non eravamo neanche lontanamente preparati come avremmo dovuto”. Inoltre ha affermato che “dobbiamo anche essere preparati ad adattarci, poiché il cambiamento climatico è già qui”.

“E’ stato davvero sorprendente vedere come le persone si siano adattate a questo nuovo mondo” dello smartworking, “per esempio, oggi siamo qui su zoom e stiamo avendo una conferenza. In passato saremmo saliti su un aereo e saremmo volati alla bellissima ambasciata a Washington DC”. “Non è necessario che tutti siedano in un ufficio ogni singolo giorno, possiamo fare molto anche da casa, in modo da poter ridurre l’inquinamento e le emissioni associate”. “Credo che non torneremo mai al livello dei viaggi di lavoro a cui eravamo abituati… Certamente non vogliamo smettere di viaggiare, ma penso che possiamo trovare un modo per realizzare tutto ciò di cui abbiamo bisogno, con molti meno viaggi aerei”.

Mike Howard, Direttore del Electric Power Research Institute, ha affermato che “è stato un anno incredibilmente impegnativo per tutti…, ma penso anche che ciò che vedremo in un mondo post-pandemia sarà un’accelerazione di ciò che abbiamo visto negli ultimi due anni”. “Mi dà molta speranza per il futuro”. Le accelerazione delle tecnologie ci saranno anche sul sistema energetico in quattro segmenti principali, ha spiegato. Il primo: “il nostro sistema energetico sarà più integrato, ora il nostro sistema energetico è già interconnesso, ma diventerà ancora più integrato”. La seconda è che “il nostro sistema energetico sarà sicuramente molto più digitale; abbiamo già visto questo passaggio alle tecnologie digitali negli ultimi anni, ma andando avanti ne vedremo molto di più”. Il terzo è che “il nostro sistema energetico sarà più diversificato; il mondo sarà molto più diversificato in termini di idee, industria, posti di lavoro, aziende e certamente persone, e per avere successo nell’incarico, abbiamo davvero bisogno di abbracciare la diversità e trarre forza da esse”. Il quarto è che “il nostro sistema energetico sarà sicuramente più pulito”.

Marco Margheri, Senior Vice President di ENI per le Relazioni Internazionali, ha affermato che “la nostra sfida è distribuire le opportunità… Ci sarà più bisogno di crescita e più bisogno di cooperazione… Non possiamo lasciare miliardi di persone senza una cucina pulita e non possiamo lasciare gli europei o i paesi sviluppati in condizioni di povertà energetica o in diminuzione delle condizioni di abbondanza energetica”.
Enrico Viale, Direttore Enel North America, ha affermato che “la transizione energetica in corso ed è irreversibile. Vorrei anche menzionare qualcosa delle previsioni di ieri dell’Agenzia internazionale per l’energia nella domanda di petrolio”, ovvero “il solare potrebbe diventare il nuovo re nel mondo dei mercati energetici”.

Inoltre “la nostra società sta mostrando una maggiore resilienza, e questo accelererà la transizione energetica. Dunque il futuro arriverà ancora più velocemente”. Enrico Viale ha sottolineato anche che “c’è stata un’accelerazione della competitività del energie rinnovabili”.