"Cosa facevano, dov'erano i banchieri centrali quando Wall Street fabbricava i giocattoli della crisi?”. Federico Rampini, capo dell’ufficio di corrispondenza de la Repubblica a New York e scrittore, parte da qui, al culmine della disperazione finanziaria. Incontra il pubblico al Circolo del PD di New York ben coscio che le sue informazioni, errabonde e approfondite per indole, sembrano un riff che inseguono una relazione straordinaria tra l’interesse dell’opinione pubblica e lo sventramento della società.
L’occasione è quella della presentazione di due volumi, narrativi ed etici al tempo stesso, che parlano dello stato di salute a confine tra America ed Europa. Da Banchieri. Storie del nuovo Banditismo Globale a La Trappola dell’Austerità. Perché l’ideologia del rigore blocca la ripresa. L’incontro è stato organizzato da Gianluca Galletto (Vice Presidente di Italian Business & Investment Initiative, contributor di CNBC, L'Unità, RAI, HuffPost Italia) ed Enrico Zanon (Controller e Treasurer presso Geox USA).
Rampini spiega perché, ad oggi, nessuno abbia ancora pagato di fronte alla giustizia americana, come mai l’amministrazione Obama sia stata troppo timida e quali sono le ragioni per cui Europa ed Italia somigliano sempre più a foreste pietrificate. "Se, in America, il sistema bancario ha ricominciato a funzionare anche a servizio dell'economia reale – sottolinea Rampini – in Europa, e l'Italia è uno dei casi più drammatici, la recessione continua perché sono mancati due ingredienti della ripresa americana: non c'è stata un'azione della Banca centrale europea paragonabile a quella delle Federal Reserve e, inoltre, gli aiuti della Bce alle banche italiane, con 250 miliardi di euro, non sono poi stati trasmessi all'economia reale".
I VIDEO-CONTRIBUTI CON FEDERICO RAMPINI