Louise Sime, una delle principali scienziate del British Antarctic Survey, ha dichiarato che potremmo aver superato un punto critico nello scioglimento dell’Antartide occidentale, una regione che contiene abbastanza ghiaccio da far aumentare il livello del mare di diversi metri. I nuovi modelli climatici indicano che questo processo potrebbe accelerare molto più rapidamente del previsto. Anche se lo scioglimento totale potrebbe richiedere secoli o millenni, una volta superata una soglia critica, l’innalzamento dei mari potrebbe subire un’accelerazione improvvisa e irreversibile.
Secondo Sime, sono necessari ulteriori studi, ma il cambiamento è già in atto e va preso molto seriamente.
“Come essere umano, ho così tante difficoltà a cercare di pensare all’entità dell’innalzamento del livello del mare che non sono sicura di avere la capacità di pensarci davvero”, ha affermato Sime in un’intervista al Guardian, sottolineando la gravità e l’enormità del cambiamento in atto.
Il fenomeno è estremamente pericoloso: l’innalzamento del livello del mare minaccia le comunità costiere, può causare inondazioni, danneggiare le infrastrutture e contaminare le fonti di acqua dolce, alterando interi ecosistemi. Inoltre, il cambiamento nella massa di ghiaccio può influenzare la circolazione oceanica globale, con ripercussioni su clima, agricoltura e sicurezza alimentare.
Sime sottolinea l’urgenza di agire: ridurre le emissioni di gas serra, investire in energia pulita, proteggere le foreste e salvaguardare le zone umide sono misure essenziali.
Anche le scelte individuali possono fare la differenza: usare trasporti sostenibili, ridurre gli sprechi alimentari, sostenere politiche climatiche, installare pannelli solari e informarsi sul cambiamento climatico sono azioni quotidiane che aiutano a contrastare un disastro che si fa sempre più concreto.