Strade ripide, caldo estremo e freni messi a dura prova: nella Death Valley, in California, gli incendi di veicoli sono diventati sempre più frequenti. Solo lo scorso anno, sei tir e un camper hanno preso fuoco lungo la CA-190, una strada essenziale ma pericolosa che attraversa il parco nazionale più caldo del mondo. Le autorità segnalano un aumento di incidenti e vittime, a causa del cambiamento climatico, dell’impreparazione dei conducenti e del surriscaldamento dei freni. “Ogni estate registriamo veicoli in fiamme e motociclisti feriti o uccisi,” avverte il sovrintendente del parco, Mike Reynolds.
Sebbene la Death Valley sembri da lontano una pianura piatta e uniforme, come una distesa bianca di sale sotto il sole, è in realtà un paesaggio irregolare, con picchi che superano i 3.300 metri. Uno dei tratti più pericolosi è il Towne Pass, lungo la California State Route 190: una strada di montagna che collega Stovepipe Wells (a 3 metri sul livello del mare) a Panamint Springs (588 metri), con una salita e discesa molto ripide. Qui, molti camionisti e conducenti di camper vengono colti alla sprovvista, e i freni, messi sotto sforzo dal peso e dalla pendenza, tendono a surriscaldarsi e innescare incendi.
Anche se le grandi piattaforme non sono vietate nel Parco Nazionale, sono spesso sconsigliate. Ai conducenti viene suggerito di prendere la più lunga ma sicura deviazione sulla Highway 15, che comporta circa un’ora in più di viaggio verso sud.
Con l’aumento delle temperature globali, i rischi nella Death Valley sono destinati a crescere. Quest’anno, in alcune zone del parco si sono già raggiunti i 38 °C a fine marzo, la terza data più precoce per un simile picco in oltre cento anni.