I leader di Cina, Russia e Stati Uniti fianco a fianco su una tribuna militare a Pechino.
È questo lo scenario che, secondo quanto rivelato dal Times, starebbe cercando di costruire Xi Jinping. Il presidente cinese avrebbe già ottenuto l’adesione di Vladimir Putin all’evento in programma per la parata militare del 3 settembre che commemora la fine della Seconda guerra mondiale. E adesso, secondo più fonti, starebbe valutando un invito ufficiale anche per Donald Trump, da recapitare nei prossimi giorni, così da dare vista a un vero e proprio vertice trilaterale tra i tre capi di Stato.
Secondo The Times, Xi e Trump avrebbero già scambiato inviti informali a visitare i rispettivi Paesi, senza mai però fissare una data. La celebrazione dell’80° anniversario della fine del conflitto mondiale potrebbe offrire la scusa diplomatica ideale per farli incontrare.
A sostegno dell’ipotesi si è espresso anche Jin Canrong, influente accademico nazionalista vicino al Partito comunista cinese, che in una dichiarazione al quotidiano britannico ha affermato: “Perché non far coincidere la visita di Trump con la parata del 3 settembre? Sarebbe un segnale forte al mondo. L’immagine dei leader di Cina, Russia e Stati Uniti uniti darebbe un messaggio di pace e stabilità”.
Con la parata, che si terrà nel cuore della capitale cinese, Xi punta a consolidare l’alleanza con Mosca sul piano storico e politico, rivendicando il ruolo dei due Paesi come vincitori nella guerra contro il nazifascismo. La presenza di Trump servirebbe a rafforzare l’idea, utile a Pechino, di un ordine multipolare in cui l’Occidente non è più il solo interlocutore. Secondo l’analista taiwanese Wen-Ti Sung, l’iniziativa avrebbe però anche un obiettivo interno, ossia “distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica cinese dalle difficoltà economiche e dalle tensioni politiche”.
Per Trump, invece, la partecipazione a un evento del genere si inserirebbe nella sua visione personalistica delle relazioni internazionali. “Una visita in Cina, con un incontro con Xi e Putin, sarebbe in perfetta sintonia con il suo stile di leadership. Offrirebbe ai due leader autoritari un contesto più controllabile rispetto a Washington, dove in passato hanno ricevuto umiliazioni pubbliche”, si legge nel resoconto del Times.
Al momento, la conferma formale di un invito non è arrivata. Ma il Cremlino ha fatto sapere di essere pronto a cogliere l’occasione. “Se [Trump] sarà presente, non si può escludere che venga sollevata la questione dell’opportunità di un incontro”, ha dichiarato ai giornalisti Dmitrij Peskov, portavoce di Putin, aggiungendo però che “servirebbe una preparazione approfondita, e il momento non è ancora maturo”.
Il presidente russo e Xi Jinping si sono già visti l’8 maggio a Mosca, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Vittoria. I due leader hanno trascorso quattro giorni insieme e hanno rilasciato dichiarazioni concilianti, evitando riferimenti diretti all’Ucraina.
Con Trump, invece, i contatti recenti sono stati più prudenti. Il tycoon aveva ventilato la possibilità di un viaggio in Turchia per partecipare, almeno simbolicamente, ai colloqui tra Mosca e Kyiv tenutisi il 16 maggio, ma alla fine non è partito. In seguito ha dichiarato che incontrerà Putin “non appena sarà possibile organizzarlo”. Per ora, la diplomazia russa attende segnali concreti da Washington o dalla campagna elettorale repubblicana.
Secondo quanto riportato da RT, media statale russo, il tema di un possibile incontro tra Putin e Trump a Pechino è considerato aperto. “La porta resta socchiusa”, ha detto una fonte vicina al Cremlino. “Ma dipenderà tutto dalla disponibilità di Trump a muoversi, e dai tempi di Pechino”.
L’ultimo incontro faccia a faccia tra i due risale al luglio 2018, durante il vertice bilaterale di Helsinki. Da allora ci sono state solo telefonate, perlopiù incentrate sulla guerra in Ucraina. In una delle più recenti, Trump ha criticato Putin per la sua “resistenza a trovare un accordo”, osservazione accolta con distacco a Mosca: “Il Cremlino ha preso atto, ma intende proseguire il dialogo”, ha riportato RT.
La telefonata più significativa degli ultimi mesi, però, è stata quella tra Trump e Xi, avvenuta all’inizio di giugno su iniziativa della Casa Bianca. I contenuti del colloquio non sono stati resi noti, ma secondo fonti cinesi, Xi avrebbe rinnovato l’invito al suo interlocutore. La risposta di Trump, al momento, resta riservata.