Lunedì, l’amministrazione Trump ha diffuso migliaia di documenti sulle attività di sorveglianza condotte dall’FBI nei confronti Martin Luther King Jr., nonostante l’opposizione della famiglia del leder dei diritti civili, assassinato nel 1968.
La raccolta comprende oltre 240.000 pagine di documenti che erano stati secretati fin dal 1977, anno in cui lo stesso bureau raccolse per la prima volta i vari file e li consegnò alla National Archives and Records Administration.
I King hanno ottenuto l’accesso anticipato ai documenti e hanno fatto in modo che i loro team li esaminassero. Tra le pagine pubblicate ci sono indizi che l’FBI ha ricevuto dopo l’assassinio di King e dettagli sulla fissazione della CIA per il sostegno del reverendo ai movimenti internazionali contro la guerra e la povertà negli anni precedenti alla sua uccisione.
In una lunga dichiarazione rilasciata lunedì, i due figli del reverendo, Martin III, 67 anni, e Bernice, 62 anni, hanno affermato che l’omicidio del padre è stato “curiosità pubblica per decenni”, sottolineando però al contempo la natura personale della questione.
“Chiediamo a chiunque si impegni a rendere pubblici questi documenti di farlo con empatia, moderazione e rispetto per il dolore continuo della nostra famiglia”, hanno aggiunto.
La Direttrice dell’Intelligence Nazionale, Tulsi Gabbard, ha definito tale divulgazione “senza precedenti”, dichiarando che i file includono “discussioni su potenziali piste, memo interni dell’FBI che descrivono i progressi del caso, informazioni sull’ex compagno di cella di James Earl Ray (presunto assassino materiale di King), che ha dichiarato di aver discusso con Ray di un presunto complotto per l’omicidio e altro ancora”.
I figli del leader afroamericano hanno affermato che i file “devono essere considerati nel loro contesto storico completo” e che il loro padre “è stato preso di mira senza sosta da una campagna di disinformazione e sorveglianza invasiva, predatoria e profondamente inquietante orchestrata” dall’allora direttore dell’FBI J. Edgar Hoover.
Ray è stato condannato per l’omicidio di King dopo essere fuggito dal paese ed essere catturato in Inghilterra. Tuttavia, i figli del reverendo hanno ribadito di credere che il killer sia qualcun altro.

Nel 1964, Coretta Scott King, la moglie del leader per i diritti civili, ricevette una lettera ordinata da Hoover che conteneva anche presunte registrazioni su nastro di suo marito, mentre aveva rapporti con altre donne. Il materiale venne offerto anche ai giornalisti, che però si rifiutarono di divulgarlo.
“Hoover era così arrabbiato, aveva l’odio nel cuore”, dichiarò Martin Luther King III al Washington Post nel 2018. “Certo che odiava papà. Nutriva un odio veemente per le persone di colore”. Di conseguenza, la famiglia King ha sempre ritenuto che l’FBI fosse coinvolta nell’assassinio.
In un accordo transattivo del 1977, il governo cedette agli Archivi Nazionali nastri, trascrizioni, registri di intercettazioni telefoniche e altri documenti di sorveglianza presso l’abitazione di King ad Atlanta e altri uffici. I files avrebbero dovuto rimanere segreti fino al 31 gennaio 2027.
Tuttavia, a gennaio, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, il presidente Trump firmò un ordine esecutivo con il quale dispose la decretazione dei documenti relativi agli assassinii di M.L King, del presidente John F. Kennedy, e di suo fratello Robert.
Il rilascio dei documenti di M.L King arriva mentre i democratici e diversi sostenitori del presidente hanno chiesto il rilascio di un’altra serie di files, quelli relativi a Jeffrey Epstein. Giovedì scorso, il leader USA, per decenni amico del finanziere pedofilo morto in carcere nel 2019, ha detto al Dipartimento di Giustizia di chiedere la pubblicazione di “tutte le testimonianze pertinenti” del Gran Giurì, dopo che all’inizio del mese l’amministrazione aveva annunciato che non avrebbe rilasciato i documenti del caso.
Il caso Epstein ha suscitato profonda preoccupazione tra i supporter MAGA, con il presidente che ora rischia di perdere un considerevole sostegno a causa del suo coinvolgimento. Per questo motivo, stando alle ultime indiscrezioni, Trump sembrerebbe essere alla ricerca di altri argomenti clamorosi, in grado di distrarre il mondo MAGA dal malcontento che lo circonda. Negli ultimi giorni, come riferito da The Hill, Trump ha iniziato ad etichettare i suoi stessi supporter come “sostenitori del passato” e “deboli” che “si sono bevuti questa stron*ata”.
Anche gli oppositori di Trump, hanno visto la mossa di rendere pubblici i documenti sull’omicidio di King come un tentativo di sottrarre, almeno per qualche giorno, il caso Epstein dalla luce dei riflettori nazionali e non solo.
“Questo è un disperato tentativo di distrarre la gente dalla tempesta di fuoco che sta travolgendo Trump sui file di Epstein e sul pubblico sgretolamento della sua credibilità tra la base MAGA”, ha dichiarato il reverendo e leader per i diritti civili Al Sharpton. “Ora tocca ai file su Epstein”, ha invece affermato Bernice King sui suoi canali social.